giovedì 9 febbraio 2012

Tortino di persico e cime di rapa su crema di ceci

Ieri sera a cena abbiamo parlato di uomini. Amici, ex amanti, persone che abbiamo abbandonato lungo la strada perché non eravamo pronti, o perché non erano pronti per noi.
C’è stato un tempo in cui ci proteggevamo dall’amore, perché è un sentimento che può far soffrire quando ci costringe alla rinuncia di noi stessi. Ci costruivamo alibi, a volte provvidenziali, altre volte puramente illusori.
F. era un “egoriferito”, troppo concentrato su di sé, povero di creatività, incapace di vivere a fondo una relazione d’amore. Si piaceva molto, è evidente, e trovava divertente farsi corteggiare.
S. era uno “scottato”, ossessionato dalla convinzione di essere stato lasciato ingiustamente. Carcava devozione perché non aveva mai superato il trauma del rifiuto.
D. era un “compulsivo”, un tipo fissato con i flirt, ma che reggeva solo la coppia part-time.
L. era un “logorroico” in perenne stato di adorazione per la sua voce, stile principe del foro. Ti usava come cassa di risonanza, e intanto faceva della solitudine il suo tabù.
R. era semplicemente “irascibile”. Uno che perde le staffe per poco, prima o poi sarà villano anche con te.
Etichettavamo e scartavamo, per puro istinto di sopravvivenza. Sbagliare uomo fa soffrire, offusca un po’ l’autostima, ma in fondo non solleva dalle responsabilità di scegliere davvero?
Poi, un giorno, abbiamo smesso di proteggerci dall’amore. Abbiamo capito che l’innamoramento non è razionale: ci innamoriamo per risonanza, quello che possiamo trovare in un uomo è potenzialmente ciò che abbiamo già dentro di noi. E abbiamo imparato ad accettare in serenità che in una relazione non hanno importanza né l’inizio né la fine, quanto piuttosto l’amore che sta nel mezzo.

ANTIPASTI > TORTINO DI PERSICO E CIME DI RAPA SU CREMA DI CECI

Persico > 2 filetti
Cime di rapa > 300 g
Uvetta > 20 g
Pomodori secchi > 12
Olio extravergine d’oliva > 3 cucchiai
Pangrattato > 1 manciata
Aglio > 1 spicchio
Peperoncino > 1 pizzico
Sale > 1 pizzico

Per la crema di ceci:

Ceci > 300 g
Aglio > 2 spicchi
Salvia > 1 ciuffetto
Olio > 5 cucchiai
Limone > 1
Cumino > 1 pizzico
Pinoli > 10 g
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico

Pulite e lavate le cime di rapa, selezionando solo le cimette e le foglie più tenere.
Versate l’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate dorare uno spicchio d’aglio sbucciato. Aggiungete le cime di rapa con la loro acqua di lavaggio, il peperoncino, l’uvetta, 4 pomodori secchi tagliati a pezzetti e un pizzico di sale, quindi coprite e fate stufare a fuoco bassissimo per circa 30 minuti.
Oliate uno stampino di alluminio e spolveratelo di pangrattato.
Tagliate i filetti di persico in fette sottili e rivestite lo stampino, riempitelo con le cime di rapa stufate e coprite con un’altra fettina di pesce, sigillando bene i bordi.
Fate cuocere in forno a 180° per 60 minuti.
Sciacquate intanto i ceci messi a bagno la notte precedente, eliminando le bucce e le impurità.
Lessateli in abbondante acqua unendo la salvia e 2 spicchi d’aglio.
Terminata la cottura, con l’aiuto di un frullatore a immersione, frullate i ceci con l’olio, il succo del limone, il sale, il pepe e il cumino. Nel caso il composto non sia abbastanza morbido, aggiungete un po’ di acqua di cottura.
Filtrate la crema al colino per renderla liscia e omogenea.
Passate i pomodori secchi nel mixer con un filo d’olio, versate il trito in un piatto e adagiatevi sopra il tortino di persico.
A fianco, aiutandovi con un coppapasta, servite la crema di ceci guarnendola con i pinoli tostati.

2 commenti:

  1. Ti ho scoperto e sono contenta. Molto. la tua ricetta è bella da vedere e i suoi sapori sono ben amalgamati. Io ne faccio una versione con baccalà e fagioli: tradizione di famiglia.

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  2. grazie, che piacere!
    un filo rosso tra creatività e tradizione... non potevo chiedere di meglio!
    a presto, spero... ;-)

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