giovedì 13 dicembre 2012

Straccetti di pollo con tapenade di olive nere, pomodori, prugne e fichi secchi

Quando ero bambino il Natale aveva qualcosa di magico. Non era semplicemente il giorno in cui si potevano realizzare i miei desideri, ma era anche l’occasione per respirare un clima di serenità e di amore. C’era una grande tavola imbandita a cui sedevano nonni, zii, amici, cugini. Tutte le generazioni riunite. Si festeggiava giocando e mangiando. Ci accontentavamo dell’atmosfera natalizia e riscoprivamo insieme il piacere delle piccole cose.
Ogni tanto mi distraevo a fissare l’albero di Natale. L’albero era un vero albero e le palle erano di vetro e si maneggiavano con cura, avevano un gancino delicatissimo per appenderle e non erano prodotte in Cina. Rimanevo ipnotizzato dalle luci intermittenti, dal profumo della resina di abete, ma soprattutto da un bizzarro cicalio di cui ignoravo la provenienza. Mio padre mi diceva che era il verso del grillo parlante, che mi osservava nascosto tra i rami. E io ci credevo.
Quando ero bambino il Natale era il tempo dell’attesa, ed era palpabile. Si sentiva lo scorrere del tempo, la curiosità febbrile, il divertimento, la gioia. A rendere unici quei momenti era la mia famiglia, capace di trasformare la noia in distrazione.
Tra i tanti regali di bambino conservo solo i ricordi, vividi e indelebili. La casa di famiglia si riempiva di stelle di Natale, agrifoglio e pungitopo. Un universo di colori tanto suggestivo quanto effimero: dopo appena un mese il verde degli aghi sbiadiva, le foglie rosse cadevano e le bacche scarlatte, grosse come ciliegie, finivano con lo scurirsi.
Quando ero bambino, pensavo che una volta cresciuto non sarei più stato vulnerabile. Ora sono felice di esserlo ancora. Altrimenti non mi emozionerei più nel sentire il verso del grillo parlante.

ANTIPASTI > STRACCETTI DI POLLO CON TAPENADE DI OLIVE NERE, POMODORI, PRUGNE E FICHI SECCHI

Petto di pollo > 500 g
Olive nere > 250 g
Pomodori secchi > 10
Fichi secchi > 10
Prugne secche > 8
Aglio > 1 spicchio
Farina > 3 cucchiai
Latte > 200 ml
Limone > 1
Vino bianco > ½ bicchiere
Brodo vegetale > 1 bicchiere
Olio extra vergine di oliva: 8 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico

Tagliate il petto di pollo in cubetti di circa 2 cm e lasciatelo marinare nel latte per un’ora.
Versate 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate dorare uno spicchio d’aglio sbucciato. Aggiungete quindi i cubetti di pollo sgocciolati e passati nella farina.
Fate rosolare il pollo per qualche minuto aggiungendo un pizzico di sale e di pepe, quindi sfumate col vino bianco.
Eliminate lo spicchio d’aglio, aggiungete un bicchiere di brodo vegetale, coprite e proseguite la cottura a fuoco dolce per 10 minuti.
Togliete infine il coperchio e fate asciugare a fuoco vivo finché i cubetti di pollo non saranno perfettamente dorati e croccanti.
Passate intanto al mixer le olive nere, i pomodori secchi, i fichi secchi e le prugne secche.
Unite la tapenade al pollo e condite il tutto con il restante olio extravergine d’oliva emulsionato al succo di mezzo limone, sale e pepe.
Servite tiepido su una foglia di radicchio rosso di Treviso precoce.

Questa è la mia rivisitazione della Tapenade, piatto provenzale composto da purea di olive finemente tritate, capperi, acciughe sotto sale e olio d’oliva.
Ottimo anche senza l’aggiunta del pollo come condimento per il cuscus, per il lesso o spalmato semplicemente su crostini di pane caldi.

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