venerdì 28 giugno 2013

Involtini di sfoglia di Parmigiano Reggiano e mentuccia con melanzane grigliate, pesto di pistacchi e Philadelphia

A cena con un amico innamorato si finisce spesso col parlare d’amore. E delle difficoltà di lasciarsi andare.
A volte capita di iniziare a frequentare una persona apparentemente perfetta, per poi scoprire inevitabilmente che ha appena chiuso una storia di diversi anni a cui non riesce a non pensare.
Che abbia rotto lui la relazione o meno, non sembra mai fare molta differenza. L’altro rimane un ricordo importante, un legame ancora vivo.
D’altronde è prevedibile: i quarantenni interessanti, se non sono felicemente impegnati sono nel vivo di una separazione che ancora brucia.
Il tempismo in amore è essenziale. Non si deve arrivare troppo presto, né troppo tardi. L’uomo dei sogni non deve pensare al suo ex, ma neppure essere già coinvolto in una nuova relazione.
I nuovi single sono i più pericolosi. Si guardano sempre in giro alla ricerca di qualcuno, perché niente come una persona che ci ascolta, ci comprende e ci dà affetto aiuta a superare una perdita. Attraversano un momento di particolare fragilità, ma l’affetto di cui hanno bisogno non riescono a trovarlo negli amici, e neppure in un nuovo rapporto stabile.
Perché ci buttiamo allora sempre a capofitto in queste situazioni a rischio? Perché non cerchiamo di mantenere prudentemente le distanze? Probabilmente per non avere mai rimpianti, e magari un giorno poter dire che ne è valsa la pena.
«Chiodo scaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce». Non ho potuto fare a meno di citare un aforisma di Cesare Pavese. Quando, per distrarsi da una situazione, se ne cerca un’altra su cui focalizzare l’attenzione non è detto che le cose vadano come sperato. Ma bisogna ugualmente crederci.
Alla fine non ci si libera mai di una cosa evitandola, ma solo attraversandola.

ANTIPASTI > INVOLTINI DI SFOGLIA DI PARMIGIANO REGGIANO E MENTUCCIA CON MELANZANE GRIGLIATE, PESTO DI PISTACCHI E PHILADELPHIA

Parmigiano Reggiano > 100 g
Melanzana > 1
Philadelphia > 200 g
Pistacchi di Bronte > 50 g
Mentuccia > 1 mazzetto
Olio extravergine d’oliva > 5 cucchiai
Granella di pistacchi > 1 cucchiaino
Pepe > 1 pizzico

Lavate le melanzane, eliminate le estremità e tagliatele a fette spesse circa mezzo centimetro.
Scaldate una piastra antiaderente sul fornello e grigliate tutte le melanzane su ogni lato a fuoco medio, facendo attenzione a non bruciarle troppo.
Fatele raffreddare a temperatura ambiente.
Sbucciate i pistacchi ed eliminate la pellicola viola, metteteli in un mixer e tritateli aggiungendo l’olio a filo.
Incorporate il pesto di pistacchi al Philadelphia e mescolate fino ad ottenere un impasto cremoso.
Grattugiate il Parmigiano Reggiano e unitevi la mentuccia tritata.
Ritagliate un quadrato di carta da forno e adagiatelo su una padella antiaderente.
Cospargete la carta forno con il Parmigiano Reggiano alla mentuccia facendo attenzione che lo strato sia sottile, ma compatto e senza buchi.
Fate sciogliere il formaggio a fiamma dolce, quindi togliete dal fuoco e lasciate raffreddare per qualche secondo su un tagliere, giusto il tempo che la sfoglia di Parmigiano Reggiano si stacchi dalla carta forno.
Farcite con qualche fettina di melanzana grigliata e un cucchiaio di farcia di Philadelphia alla crema di pistacchi.
Aggiustate di pepe e arrotolate la sfoglia di Parmigiano Reggiano in un involtino.
Servite tiepido, tagliato a rondelle e spolverato da una manciata di granella di pistacchi.

lunedì 17 giugno 2013

Tabulé di quinoa, asparagi alla vaniglia e dadolata di verdesca con quenelle di ricotta aromatica

Per la ricetta numero 100 sarebbe stato d’obbligo un dessert. Una bella torta rivisitata secondo l’impronta creativa di questo blog. Oppure il mio piatto preferito, quello a cui sono più legato, quello che ho cucinato per sedurre Giorgio o per presentarlo ai miei genitori, o ancora il primo che abbiamo impiattato per le nostre nipotine, di cui siamo ogni giorno più innamorati. Ma non sono bravo con i numeri, tendo a dimenticare le ricorrenze e l’improvvisazione non va mai d’accordo con la pianificazione.
Quello che vi propongo oggi non è quindi un piatto da grandi festeggiamenti, anche se rimane comunque un gran piatto, ancora (per poco) di stagione.
Ho iniziato a condividere le mie ricette quasi per gioco, spinto dall’amica Laura. Non avevo mai tenuto un diario prima e non avevo idea di come proporre i miei strani piatti, così ricchi di aromi e profumi. Ho cercato una chiave di lettura che fosse nuova e che fosse mia. Ne ho cercata più d’una, per la verità, disegnando prima e fotografando poi, costruendo i post come capitoli di un romanzo e infine aprendo semplicemente ai curiosi la mia sala da pranzo, condividendo l’intimità di tante conversazioni a cena.
Nel costruire questo blog, il mio obiettivo è sempre stato quello di avvicinare i buongustai alla cucina creativa, non smettendo però mai di essere uno di loro. E così è nato Neparliamoacena, che è via via cresciuto, senza nessun tipo di pubblicità che non fosse il passaparola. Di mio, ci ho messo la fedeltà e la costanza, oltre che la faccia.
28.573 visitatori in 100 ricette: una media ragguardevole di quasi 300 ospiti per ogni cena.
Grazie a tutti, davvero, per la simpatia e la qualità dei vostri commenti: anche il viaggio più impervio diventa possibile se hai buoni amici a tavola.

PRIMI > TABULÉ DI QUINOA, ASPARAGI ALLA VANIGLIA E DADOLATA DI VERDESCA CON QUENELLE DI RICOTTA AROMATICA

Quinoa > 100 g
Asparagi verdi > 400 g
Verdesca > 300 g
Ricotta di pecora > 300 g
Limone > 1
Menta > 1 mazzetto
Latte > 1 tazzina
Burro > 30 g
Peperoncino > ½
Vaniglia > 1 baccello
Scalogno > 1
Zucchero > 1 cucchiaio
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico

Sciacquate la quinoa sotto l’acqua corrente servendovi di un colino a maglie strette, per eliminare la saponina (sostanza amara che riveste i semi e li protegge dalle aggressioni degli uccelli e degli insetti).
Versate la quinoa in un pentolino, aggiungendo acqua pari al doppio del suo volume. Salate e portate a ebollizione.
Coprite e fate cuocere per 5 minuti, quindi togliete il pentolino dal fuoco e lasciate che la quinoa continui ad assorbire l’acqua di cottura per altri 10 minuti.
Scolate bene.
Pulite gli asparagi, eliminate la parte legnosa finale e tagliateli a pezzetti.
Fateli cuocere per 10 minuti in acqua bollente con il sale, lo zucchero e il succo di limone.
Scaldate il burro in una padella, incidete per il lungo un baccello di vaniglia, raschiate i semi e scioglieteli nel burro.
Unite gli asparagi ben scolati e fateli saltare per 5 minuti.
Tagliate la verdesca a cubetti e fatela marinare per due ore in olio extravergine d’oliva e due cucchiai di succo di limone, profumando l’emulsione con 15 foglie di menta tritata e una generosa macinata di pepe.
Affettate lo scalogno e rosolatelo in due cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Aggiungete la verdesca e saltatela per qualche minuto a fuoco vivo, quindi sfumatela col vino bianco.
Terminate la cottura aggiustando di sale.
Unite alla quinoa gli asparagi alla vaniglia e la dadolata di verdesca.
Lasciate riposare in frigo per un paio di ore.
Versate la ricotta in una ciotola capiente, unite il latte, le foglie di menta tritate, la scorza grattugiata di mezzo limone e un pizzico di peperoncino. Aggiustate di sale e frullate il tutto fino a ottenere un composto dalla consistenza spumosa.
Impiattate il tabulé di quinoa servendovi di un coppapasta e adagiateci sopra una quenelle di ricotta aromatica lavorata con due cucchiai.