tag:blogger.com,1999:blog-84552916743704328242024-03-22T16:56:26.506+01:00Ne parliamo a cenaMassimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.comBlogger145125tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-9792701658910211572024-02-08T17:11:00.000+01:002024-02-08T17:11:14.975+01:00Melanzane in salsa wafu con semi di sesamo e katsuobushi<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena abbiamo parlato di conoscenza e consapevolezza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Le cose che non so neppure credo di saperle. Non tutte, per lo meno.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non so andare in bicicletta e fingere disinvoltura infilando certe strade in contromano. D’altra parte ho imparato a pedalare su una cyclette in palestra, che si è rivelata la miglior metafora della mia vita: giro a vuoto, arranco, fatico, penso, cresco, ma rimango sempre lì.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non so dire le bugie, neppure quelle a fin di bene. Semplicemente non ho memoria, mi dimentico le cose e se dicessi una bugia finirei col farmi male da solo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non so mantenere i segreti, non l’ho mai imparato. Forse è per questo che non so nascondere i regali e so sempre dove cercare i miei.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non so fischiare con le dita né arrotolare la lingua senza ritrovarmi in un lago di saliva.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non so nuotare né andare sott’acqua senza tapparmi il naso con le mani.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Quello che non so, è soprattutto cosa aspettarmi dalla vita. È questo il manifesto dei sentimenti e delle incertezze che mi porto dietro. La paura del distacco.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Faccio gli stessi errori da moltissimi anni. Dovrei avere la sensazione di averne abbastanza, invece niente. Quello che non so e che continuo a non sapere è perché. Come mai quando si cerca di fare la cosa giusta, così spesso si sbaglia? </span><span style="font-family: verdana;">Non un segnale d’allarme, non un presentimento, solo una recidiva, come quella di un melanoma che ti costringe a soffrire per la malattia e anche per la cura.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ma ieri sera una cosa l’ho capita: anche le cose che non so sono parte di me, come quelle che so.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">CONTORNI > <b>MELANZANE IN SALSA WAFU CON SEMI DI SESAMO E KATSUOBUSHI</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHqxEgW-JDCLfwa2gqQXYfmNG7AlIybMyfAurz_R301MzZtFynf-r9KID0tyd7V5XWUDIk-dgXv9oRU1-pOQTAVMi5uxTgHARo0DJMKNYEsrOAvo8reZD9kYp7Ghkvstkr5eQ60zXdnDF5fxmp-XKD5mDdkgJftg8udjOk1iTTzxfH0WDMtwfcdiXy1iTG/s500/Melanzane_Wafu_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHqxEgW-JDCLfwa2gqQXYfmNG7AlIybMyfAurz_R301MzZtFynf-r9KID0tyd7V5XWUDIk-dgXv9oRU1-pOQTAVMi5uxTgHARo0DJMKNYEsrOAvo8reZD9kYp7Ghkvstkr5eQ60zXdnDF5fxmp-XKD5mDdkgJftg8udjOk1iTTzxfH0WDMtwfcdiXy1iTG/s16000/Melanzane_Wafu_500.jpg" /></a></div><br />Melanzane > 2</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Salsa di soia > 3 cucchiai</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Aceto di riso > 3 cucchiai</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Olio di semi di girasole > 3 cucchiai</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Zenzero fresco > 2 cm</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Peperoncino > 1 pizzico</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Aglio > 1 spicchio</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Miele > 1 cucchiaino</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Semi di sesamo > 1 cucchiaio</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Katsuobushi > 1 cucchiaio</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Preparate la salsa wafu unendo in una ciotola la salsa di soia, l’aceto di riso (o il corrispettivo di aceto di vino bianco, con aggiunta di ½ cucchiaino di zucchero), l’olio di semi di girasole, l’aglio sbucciato e leggermente schiacciato, il peperoncino, lo zenzero grattugiato e il miele.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mescolate e lasciate riposare per almeno 1 ora, quindi filtratela e tenetela da parte.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Togliete il picciolo alle melanzane, lavatele e sbucciatele.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Dividetele a metà e fatele cuocere al vapore per 15 minuti. Non sollevate il coperchio e non rimuovetelo fino a cottura ultimata.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lasciate raffreddare le melanzane su un piano inclinato, in modo che perdano tutta l’acqua.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una volta fredde, tagliatele a listarelle e conditele con la salsa wafu.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Impiattatele cospargendole con i semi di sesamo tostati e un pizzico di katsuobushi (fiocchi di tonnetto essiccato, fermentato e affumicato). </span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-76460001920330930742024-01-12T15:18:00.004+01:002024-01-12T16:30:36.075+01:00Risotto agrodolce con peperoni e Asiago stagionato<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena abbiamo parlato di una virtù del quotidiano: la pazienza. Si dice che sia una qualità superiore, che tragga linfa vitale dalla saggezza e ci permetta di non perdere la perseveranza del nostro agire. Che grazie a essa si possano ottenere risultati sorprendenti, anche in amore: d’altronde, a vincere è sempre chi si arma di pazienza e sa aspettare.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Nel prendere posizione, M. si mette immediatamente sulla difensiva e finisce con l’indossare il suo imbarazzo direttamente sul volto. Il rossore è un compagno costante nella sua vita e arriva nelle situazioni sociali meno opportune. Il timore di perdere il controllo delle emozioni alimenta il suo disagio, sa che potrebbe fare o dire qualcosa di inappropriato, così cerca di rimanere concentrato sullo scambio di battute, ma non ci riesce: prima si limita ad annuire e poi si svela.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">La pazienza in amore è una virtù dei giovani, esclama d’un fiato, di chi non ha già aspettato troppo e inutilmente. A una certa età ci si deve forzare a pazientare, a lasciare che il tempo faccia la propria parte, decidendo cosa è giusto, creando occasioni, centellinando speranze. Arriva un punto nella vita in cui non è più sopportabile perdere tempo con ciò che potrebbe potenzialmente ferirci. E così M. ha smesso di sorridere a chi non gli sorride, di amare chi non lo ama, è stanco di confronti e di conflitti. Soprattutto, ha capito che non serve sprecare pazienza con chi non la merita.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mi sono chiesto se abbia capito davvero cosa sia la pazienza. Spesso il rischio è quello di confonderla con la rassegnazione o con la pigrizia. Mi piacerebbe fargli capire che pazienza non è sopportazione né un abbandono passivo al flusso degli eventi e non è neppure la capacità di saper aspettare, quanto piuttosto ciò che facciamo mentre aspettiamo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">L’ho imparato in cucina: per riuscire in un piatto, bisogna pazientare. Il bravo cuoco sa aspettare. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><span style="font-family: verdana;"><div style="text-align: justify;">PRIMI > <b>RISOTTO AGRODOLCE CON PEPERONI E ASIAGO STAGIONATO</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLZSTZh4mwFH8zovsnOsXXwcEGvnUBY0FiCPltSZdfF1cPKfNIm5I5Q7EmegTyCvD9YZ40tU9DbGKFUnKnqgStsEQCUgCVnuAJnzFn0RJcYoNsylWIP2vsr6O2Ri1XIr-2ZmtXbTTdSO3ZT6CIY_b3Wa45qncU3QgQC9FowMyIlxG-hyIVbzxzqOfeFE_L/s500/Risotto_Peperoni_Asiago_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLZSTZh4mwFH8zovsnOsXXwcEGvnUBY0FiCPltSZdfF1cPKfNIm5I5Q7EmegTyCvD9YZ40tU9DbGKFUnKnqgStsEQCUgCVnuAJnzFn0RJcYoNsylWIP2vsr6O2Ri1XIr-2ZmtXbTTdSO3ZT6CIY_b3Wa45qncU3QgQC9FowMyIlxG-hyIVbzxzqOfeFE_L/s16000/Risotto_Peperoni_Asiago_500.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i>Riso Arborio > 5 pugni </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Brodo vegetale > 1 litro (già salato) </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Aglio > 1 spicchio</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Prezzemolo > 1 rametto </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Asiago DOP Stagionato > 200 g </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Vino bianco > ½ bicchiere </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Burro > 1 noce </i></div><div style="text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><i>Per la marmellata di peperoni: </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Peperoni rossi > 1 kg </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Zucchero > 300 g </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Aceto di mele > 150 ml </i></div><div style="text-align: justify;"><i>Sale > 1 pizzico </i></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Iniziate col preparare la marmellata di peperoni, che potrete poi conservare anche per accompagnare formaggi stagionati.</div><div style="text-align: justify;">Lavate i peperoni, privateli dei semi e degli eventuali filamenti, quindi tagliateli a pezzetti e versateli in una pentola antiaderente, aggiungendo lo zucchero, l'aceto e il sale.</div><div style="text-align: justify;">Cuocete a fuoco medio, mescolando finché non si scioglie lo zucchero.</div><div style="text-align: justify;">Una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e continuate a cuocere per altri 30 minuti, sempre mescolando.</div><div style="text-align: justify;">Frullate il composto servendovi di un mixer a immersione e passatelo in un passino a maglie strette per eliminare residui di buccia dei peperoni.</div><div style="text-align: justify;">Terminate la cottura. Versate un cucchiaino di marmellata su un piattino inclinato: se scende lentamente è pronta, altrimenti proseguite la cottura ancora qualche minuto.</div><div style="text-align: justify;">Lasciate intiepidire la marmellata per 10 minuti, girandola di tanto in tanto, poi versatela nei vasetti sterilizzati fino a 1 cm dal bordo.</div><div style="text-align: justify;">Tappate e tenete i vasetti capovolti fino a completo raffreddamento.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Procediamo ora col nostro risotto.</div><div style="text-align: justify;">Versate 1 noce di burro in una padella antiaderente, portatela a temperatura e fate soffriggere l'aglio e il prezzemolo finemente tritato.</div><div style="text-align: justify;">Eliminate l'aglio, versate il riso e fatelo tostare. Quando i chicchi avranno un aspetto traslucido versate il vino e lasciatelo evaporare.</div><div style="text-align: justify;">Versate ora il brodo bollente, facendolo assorbire pian piano, un mestolo alla volta</div><div style="text-align: justify;">Dopo circa 10 minuti aggiungete due cucchiai di marmellata di peperoni e proseguite la cottura col brodo rimasto finché il riso non sarà perfettamente al dente.</div><div style="text-align: justify;">Spegnete il fuoco e mantecate con l’Asiago Stagionato tagliato a dadini, amalgamandolo delicatamente sino ad ottenere un risotto morbido e ben asciutto.</div><div style="text-align: justify;">Lasciatelo riposare per un paio di minuti prima di servirlo. </div></span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-33383479524959843672024-01-10T21:37:00.000+01:002024-01-10T21:37:37.205+01:00Pane, burro e marmellata di fragole (al basilico)<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZC2BKrhmqxwMp6yceLhUauYZkXqEupM22orqiqF2aUO_oC10q3Otn8QuL0D6bgIzpi5hFgDqCs001BCQdI1x4z3C2gN5CMAtMgoMPRS_AP0q9hkWppmFro2gxHV2jT0R5UJCCIjADF0G04lDI7aJNmyyBe26m_NK2GbVc4fx-5utZq7HW1gjegAOvgDoz/s500/RagazzoAirone_Marmellata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZC2BKrhmqxwMp6yceLhUauYZkXqEupM22orqiqF2aUO_oC10q3Otn8QuL0D6bgIzpi5hFgDqCs001BCQdI1x4z3C2gN5CMAtMgoMPRS_AP0q9hkWppmFro2gxHV2jT0R5UJCCIjADF0G04lDI7aJNmyyBe26m_NK2GbVc4fx-5utZq7HW1gjegAOvgDoz/s16000/RagazzoAirone_Marmellata.jpg" /></a></div><br />I film di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli sono conosciuti in tutto il mondo per i personaggi femminili forti (che vanno contro i ruoli di genere stereotipati), le trame dallo spirito ambientalista, il rispetto dei diritti umani e uno spiccato pacifismo. Una delle caratteristiche più importanti del cinema di Miyazaki è però il cibo. Il maestro utilizza con accortezza le </span><span style="font-family: verdana;">pietanze</span><span style="font-family: verdana;"> più gustose per radunare i personaggi, costruire i loro rapporti e aggiungere profondità alle storie. È rarissimo vedere nei film di Miyazaki piatti ricercati, preparati con ingredienti rari e costosi: nella maggior parte dei casi troviamo infatti una cucina casalinga, piccoli spuntini o caratteristici bento. Una regola rispettata anche nel suo ultimo <i><b>Il ragazzo e l’airone</b></i> (ispirato al romanzo <i><b>Kimi-tachi wa dō ikiru ka</b></i> di Genzaburō Yoshino, pubblicato in Italia da Kappalab col titolo <b><i>E voi come vivrete?</i></b>), in cui mangiamo con gli occhi un <i>beef shichu </i>(stufato di manzo), i <i>rakkyo</i> (scalogni messo in salamoia con sale, aceto e zucchero), il kuri gohan (riso alle castagne) e una bella fetta di pane con burro e marmellata di fragole.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">La marmellata che Himi serve a Mahito in una sequenza del film ha un'etichetta speciale, che sembra omaggiare la Jam Tomorrow citata nel secondo libro di Alice, <i>Attraverso lo specchio</i>. È la famosa Regina Bianca di Lewis Carroll a dire ad Alice (poco prima che Sua Maestà si trasformi in una pecora) che la regola del mondo specchiato è “marmellata domani e marmellata ieri, ma mai marmellata oggi”. Nel film di Miyazaki questa assume il significato di una promessa che non si avvererà mai, in quanto Mahito non potrà più mangiare la marmellata di sua madre. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">MERENDA > <b>PANE, BURRO E MARMELLATA</b> </span></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglpOvJV8FnqV_-1JHseL-KREF30b7-t1_tGfJ2YmMvsSuMvAM1rkGWMloVRIUMGmQY0wtQePeDFPihJOcaHKGGsQa-N4JjI7Zg0JKyNCYbeULMkrV0cb_YYO6mD-mV4C9jjr0PmYKBv6ptxKsCyXxaoi7n6gAGLWyzLtJey1Vrz6GJ467djFCTReG-MqvS/s500/Pane_Marmellata_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglpOvJV8FnqV_-1JHseL-KREF30b7-t1_tGfJ2YmMvsSuMvAM1rkGWMloVRIUMGmQY0wtQePeDFPihJOcaHKGGsQa-N4JjI7Zg0JKyNCYbeULMkrV0cb_YYO6mD-mV4C9jjr0PmYKBv6ptxKsCyXxaoi7n6gAGLWyzLtJey1Vrz6GJ467djFCTReG-MqvS/s16000/Pane_Marmellata_1.jpg" /></a></div><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Panna fresca > 250 ml </i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Fragole > 1 kg </i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Zucchero > 500 g </i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Basilico > 20 foglie </i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Limone > ½ </i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Con l’aiuto di una frusta elettrica, montate la panna fresca in una ciotola capiente. </span><span style="font-family: verdana;">Man mano che la panna inizia a prendere consistenza aumentate la velocità.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una volta soda, continuate a montare la panna fino a farla “impazzire”.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Quando la parte grassa si sarà separata da quella liquida, strizzate con le mani il burro eliminando il più possibile il latticello. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Versate il burro in un contenitore ermetico e conservatelo in frigo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lavate intanto le fragole e mondatele eliminando il picciolo, quindi tagliatele a pezzi e unite lo zucchero, il basilico spezzato grossolanamente e il succo di mezzo limone.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Cuocete in una pentola antiaderente. Una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e continuate a cuocere per altri 30 minuti, sempre mescolando.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">A fine cottura, versate un cucchiaino di marmellata su un piattino inclinato: se scende lentamente è pronta, altrimenti proseguite la cottura ancora qualche minuto.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lasciate intiepidire la marmellata per 10 minuti, girandola di tanto in tanto, poi versatela nei vasetti sterilizzati fino a 1 cm dal bordo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tappate e tenete i vasetti capovolti fino a completo raffreddamento.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per la vostra merenda, stendete il burro ammorbidito su una fetta di pane e aggiungete uno strato generoso di marmellata di fragole al basilico.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaIvmcYGutjzNd0s1r7q5xegHi2FAmS7WJJNCUpcuKFo-jN8vZ1UB3VEI4C1xgPhsx-dZ7kFYApLQf1x4WGdNDKxZW0oloMdTLReEc2vHgD1mpmvfsiwaGCxpb2mslMmE0WDRb5nynE73tnh7GVePxJp8IAK3PDcIxitqDbNUReRQT86I3-WVSeNVxU8Mz/s500/RagazzoAirone_Marmellata2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaIvmcYGutjzNd0s1r7q5xegHi2FAmS7WJJNCUpcuKFo-jN8vZ1UB3VEI4C1xgPhsx-dZ7kFYApLQf1x4WGdNDKxZW0oloMdTLReEc2vHgD1mpmvfsiwaGCxpb2mslMmE0WDRb5nynE73tnh7GVePxJp8IAK3PDcIxitqDbNUReRQT86I3-WVSeNVxU8Mz/s16000/RagazzoAirone_Marmellata2.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-91712193261336419902023-11-20T14:59:00.004+01:002023-11-20T15:07:49.065+01:00Storia di Manuela<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Oggi non vi regalo una ricetta, ma un breve racconto che ho scritto per il </span><span style="background-color: white; font-family: verdana; white-space-collapse: preserve;">Transgender Day of Remembrance (TDoR) e che ha fatto parte della performance <b><i>Gocce di memoria</i></b> alla Rotonda Foschini del Teatro Comunale di Ferrara, </span><span style="background-color: white; font-family: verdana; white-space-collapse: preserve;">letto dall'EducAttore Andrea Zerbato e accompagnato dall’esibizione di danza di Collettivo Corpo Creativo.</span><span style="background-color: white; font-family: verdana; white-space-collapse: preserve;"> </span></div><span style="font-family: verdana;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span style="background-color: white; white-space-collapse: preserve;">Ho voluto far rivivere nella memoria collettiva una delle tante, troppe vittime di femminicidio. Quella di Manuela in particolare è la storia di una persona invisibile, a cui la nostra società </span><span style="white-space-collapse: preserve;"><a style="cursor: pointer;" tabindex="-1"></a></span><span style="background-color: white; white-space-collapse: preserve;">ha reso impossibile vivere la propria vita con dignità. E questo non è mai giusto. </span></span><span style="background-color: white; white-space-collapse: preserve;">Buona lettura.</span></div></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span style="background-color: white; white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><b><span style="font-family: verdana;">STORIA DI MANUELA</span></b></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><b><span style="font-family: verdana;">di Massimiliano De Giovanni</span></b></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0Y832PIh2KwEAmfvDx01RQ7jcnJ0ss5ibaJJ7VaN7Xf8MlOV4aMk6FG7m_cB9Po_aBaxdnyoWM8yAdiHlFdW34iLAIcxWNH9C3Z_5w38OhQBFlUygZV6tEetpEm5D9xfI-bm-oJizE601VFFmabkcgkRdRd3HuawqUrqfGoQvafbkLw0njIfpVek-4PC/s500/TDor_01_OK.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0Y832PIh2KwEAmfvDx01RQ7jcnJ0ss5ibaJJ7VaN7Xf8MlOV4aMk6FG7m_cB9Po_aBaxdnyoWM8yAdiHlFdW34iLAIcxWNH9C3Z_5w38OhQBFlUygZV6tEetpEm5D9xfI-bm-oJizE601VFFmabkcgkRdRd3HuawqUrqfGoQvafbkLw0njIfpVek-4PC/s16000/TDor_01_OK.jpg" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /></span><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Mentre sta per chiudere gli occhi, Manuela ripensa a sua nonna. Per capire se un uomo è una persona affidabile, diceva, bisogna guardargli le scarpe. Ma non la punta, che quella si pulisce facilmente strofinandola sui calzoni, bensì la parte posteriore. Manuela ha sempre trovato molto sagge quelle parole, perché è dalle piccole cose che si riconoscono le persone perbene. E Cristian aveva delle scarpe bellissime.<br /></span></span><span style="font-family: verdana;">L’aveva conosciuto in un giorno di pioggia, se lo ricorda come se fosse ieri. Era arrivata a Milano da un paio d’anni e aveva pubblicato un’inserzione su “AnnunciToday” per reclamizzare la sua attività. Cristian si era presentato tre ore prima del suo appuntamento, sperando che ci fosse già posto. Era entrato togliendosi le scarpe, per non sporcare il pavimento, e se ne stava fermo in un angolo, con uno sguardo tra il curioso e l’ammirato. Avrebbe atteso, se necessario, non aveva fretta.</span></i></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">Da quel momento Cristian era tornato da lei con una certa regolarità, per questo Manuela aveva deciso un giorno di fargli credito. La cosa era inusuale, ma la divertiva: lei che faceva credito a un banchiere! La nonna non avrebbe capito né approvato. A far credito non si guadagna niente, diceva sempre, e nel suo salone di parrucchiera aveva appeso un grande cartello per dissuadere le richieste e compensare il rischio da sopportare. Ma per Manuela non si trattava di un semplice rapporto di lavoro e, in fondo, poco le importava dei cinquecento euro che ancora avanzava.</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">Manuela si forza a rimanere sveglia per capire cosa sia successo all’improvviso tra di loro. Nonostante la differenza d’età e il suo italiano stentato, si erano sempre intesi bene e completati a vicenda. A volte riuscivano persino a captare i reciproci pensieri. Cristian era gentile, le diceva quanto fosse speciale per lui, che la loro non era una semplice storia di sesso. Perché aveva deciso allora di finirla così?</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">In fondo, come lui aveva accettato lei, lei aveva accettato i suoi sbalzi di umore, le sue ansie e le sue nevrosi. Aveva sempre cercato di assecondarlo, nei momenti di iperattività e anche quando era piombato in quello stato di depressione e disinteresse verso tutto e tutti. Aveva persino legittimato la sua apatia e imparato ad amare quel suo nuovo sguardo, quegli occhi lucidi e rossi, le sue pupille dilatate. Il focalizzare le proprie forze su di lui aveva però alimentato l’ego distorto di Cristian.</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">Le personalità narcisistiche hanno bisogno del controllo, e invece lei continuava a tenerlo legato. Avrebbe potuto capirlo e fuggire, negarsi, resistere all’impulso di baciarlo, invece si era servita del ricatto emotivo per costringerlo a non allontanarsi. In amore siamo tutti deboli e pronti più o meno a ogni trucco. Anche Manuela era così e quella sera si era fatta bella per lui, si era depilata, stirata i capelli, aveva messo una crema profumata, unghie lunghe laccate e aveva tinto le labbra di un rosso corallo. Vedendolo entrare, non poteva immaginare cosa sarebbe successo. Non poteva credere che dopo quell’ultima notte d’amore non si sarebbero più rivisti.</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">Manuela ascolta il tacere di Cristian, che dà voce a tutte le sue insicurezze. Quella del silenzio è una delle forme più crudeli di manipolazione psicologica. È una punizione, un modo per demolire lentamente un’identità. Chi la subisce conosce perfettamente quanto una violenza non verbale possa umiliare. E Cristian non dice una parola su quanto fosse giusto, necessario, opportuno continuare a vivere senza di lei, lui che in fondo era un uomo sposato e doveva salvaguardare quella parvenza di normalità.</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">Presa alla sprovvista, Manuela non ha neppure avuto la forza di reagire, non si è difesa, non ha lottato, è rimasta inerme perché l’indifferenza di lui la stava uccidendo. Era finita senza una ragione né un motivo, senza niente, con le labbra ancora rosse e quelle unghie intatte.</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Le ferite al cuore sono le più difficili da rimarginare. Manuela conta quelle che ha dovuto subire da Cristian. Una, dieci, cinquanta, ottantacinque. Un destino segnato per entrambi, avrebbe sentenziato sua nonna sfogliando la Cabala. I numeri parlano e l’85 sottintende un realismo traumatico: per lei significava accettare la situazione così com’era e prepararsi ad affrontarla di conseguenza, per lui era una soluzione ai problemi, un modo per non lasciarsi influenzare da ciò che gli altri avrebbero detto e per vivere la vita alle proprie condizioni. Un numero che nella Smorfia napoletana rappresenta </i><span style="font-family: verdana;">ll’aneme ’o priatorio</span><i style="font-family: verdana;">, le anime del purgatorio, il luogo in cui soggiorna dopo morto chi non è stato tanto buono da finire in paradiso né così cattivo da precipitare all’inferno. Chi non è stato né uomo né donna, farà eco qualcuno.</i></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">Manuela sente che Cristian se ne sta andando, da quella casa e dalla sua vita, lasciandola in un lago di sangue. Poi, mentre chiude per sempre gli occhi, riflette su quanto sia ipocrita il mondo, sul fatto che non le sia bastato morire già una volta come uomo. Mentre il gas si diffonde dalla cucina e riempie l’aria, nel tentativo di coprire le tracce dell’ennesimo femminicidio, si chiede come sarà globalizzata la sua storia sotto i riflettori deformanti dell’informazione, se i giornali declineranno gli aggettivi col genere giusto, su quali dettagli privati la stampa indugerà, come la vestiranno al suo funerale, cosa sarà scritto sulla sua lapide, non certo “Manuela De Cassia, lavoratrice del sesso”.</span></div><div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; font-style: italic;">E così, con gli occhi chiusi, il 20 luglio del 2020 Manuela muore, appena in tempo per non sentire la sua memoria calpestata e sconvolta, come quella di tante altre donne uguali a lei.</span><span class="Apple-converted-space" style="font-family: verdana; font-style: italic;"> </span></div><p></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg75QqJOUCYS7icWfTADFGG3sRLIh9_fRc-2EKMHXW2ps-PmFqGjohoISUkwu5eyMLVuBLKhsebyzS7Kusg-hINgLlJBIZnHAQj-nhqbaqIUW8ZdBiLUA8cCY2TMitdfxnF9GecEj_JRCmAgfukN_al_k9qNbuEyEp2phV4toqX9z5UMkVLFIckOhYTycVf/s500/TDor_02_OK.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg75QqJOUCYS7icWfTADFGG3sRLIh9_fRc-2EKMHXW2ps-PmFqGjohoISUkwu5eyMLVuBLKhsebyzS7Kusg-hINgLlJBIZnHAQj-nhqbaqIUW8ZdBiLUA8cCY2TMitdfxnF9GecEj_JRCmAgfukN_al_k9qNbuEyEp2phV4toqX9z5UMkVLFIckOhYTycVf/s16000/TDor_02_OK.jpg" /></span></a></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN3X8hIn_c8ZIkjlVLJXGstiyu38bPLqDj6AbibQNpSJcAA3t5HMr2nQfsMLJvvFMyVulniZtSk5fukF4sYrJCxcvVbMGjr4hE3JYesx9ZYxNLAPuT1ggMGtxc-TV8GETVbhNMufBufcI0fcSTRa53i9zyO9Jj7gZE2PEjjrgOivEPjgS_NCIoUqkO2PhQ/s500/TDor_04.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN3X8hIn_c8ZIkjlVLJXGstiyu38bPLqDj6AbibQNpSJcAA3t5HMr2nQfsMLJvvFMyVulniZtSk5fukF4sYrJCxcvVbMGjr4hE3JYesx9ZYxNLAPuT1ggMGtxc-TV8GETVbhNMufBufcI0fcSTRa53i9zyO9Jj7gZE2PEjjrgOivEPjgS_NCIoUqkO2PhQ/s16000/TDor_04.jpg" /></span></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiea6BAy3v9kMn_UJTq6FEdQOI_tNchIinEfL1ne7KN-uCA2CwORMVaxIveFIKYw9xVCDmtzS4Z1Y_jH3cDI6id4BHYUP0s0x4s6LIlOkjpOqbhk-U061bXVxe-KT0RKa8kneHR6btfQCyCaDaGukipMpmEsi8Eu0ZEWJ9xBbm1ptsOByeNiJZ2FS2w7bgK/s500/TDor_04_OK.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiea6BAy3v9kMn_UJTq6FEdQOI_tNchIinEfL1ne7KN-uCA2CwORMVaxIveFIKYw9xVCDmtzS4Z1Y_jH3cDI6id4BHYUP0s0x4s6LIlOkjpOqbhk-U061bXVxe-KT0RKa8kneHR6btfQCyCaDaGukipMpmEsi8Eu0ZEWJ9xBbm1ptsOByeNiJZ2FS2w7bgK/s16000/TDor_04_OK.jpg" /></span></a></div><br /><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span><p></p></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-49945513422687078452023-11-10T10:55:00.003+01:002023-11-10T10:55:47.479+01:00Torta rovesciata all'ananas<p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><b><i>Pioggia di ricordi</i></b> è senza dubbio il film più intimista dello Studio Ghibli. Sono proprio le memorie di Taeko a dare struttura all’opera di Isao Takahata, le sue tradizioni di famiglia.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjAW-alFGZ7c_eIP_Kr7b-S0nQ2xFPPzDL0K6tR815veQ0pAEk2l46Pyurxk-Ve7Xwh2hYHWwSL8s0qV8HX2bNSmUM9e4NX5n5-NUDUWLJ00W6pvkLNgoRT5iWswzVrT5pwzH8b2FrMLqzOSSqxfN2r38YHgXv6YxivnPbQoSykeZjwbxq5CKrT77qHHFu/s500/PioggiaRicordi_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="395" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjAW-alFGZ7c_eIP_Kr7b-S0nQ2xFPPzDL0K6tR815veQ0pAEk2l46Pyurxk-Ve7Xwh2hYHWwSL8s0qV8HX2bNSmUM9e4NX5n5-NUDUWLJ00W6pvkLNgoRT5iWswzVrT5pwzH8b2FrMLqzOSSqxfN2r38YHgXv6YxivnPbQoSykeZjwbxq5CKrT77qHHFu/s16000/PioggiaRicordi_500.jpg" /></span></a></div><p></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Riguardando l’anime mi sono reso conto di quante cose abbiamo in comune io e Taeko, a cominciare dai nostri ricordi legati all’ananas.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Nel 1966 in Giappone era abbastanza inusuale consumare frutta importata, e l’ananas si trovava solamente già pronto, sciroppato e in lattina. Nessuno nella famiglia di Taeko aveva mai visto dal vero quello strano frutto esotico e ignorava persino come sbucciarlo e mangiarlo.</span><span style="font-family: verdana;"><span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">In quegli anni il Giappone si stava rialzando dalla sconfitta bellica e iniziava ad aprirsi ai mercati stranieri. Una vera emancipazione gastronomica. Per questo le aspettative della bambina erano alte.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il frutto non ha però lo stesso sapore dell’ananas sciroppato, è decisamente meno dolce, ma Taeko continua a mangiarlo per orgoglio. Si prepara inconsapevolmente a gusti più adulti.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Alcuni sostengono che il termine <i>ananas</i> derivi dall’unione delle due parole arabe <i>ain</i> e <i>anas</i> (letteralmente “occhio umano”), per via delle scaglie esterne del frutto che ricordano appunto la forma di un occhio. L’origine del nome potrebbe però derivare anche da <i>anana</i>, con cui gli indios ai tempi di Cristoforo Colombo indicavano l’aroma, il profumo. Nei secoli furono associati a questo frutto nomi diversi e variegati, come <i>pigna del re</i>, per il costo elevato, e ancora oggi i popoli di lingua spagnola lo chiamano <i>piña</i>, termine ripreso anche dagli anglofoni col loro <i>pineapple</i> (“pigna-mela”).</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Le piante appartenenti al genere ananas sono in tutto sei, ma solo una è capace di produrre frutta commestibile (un solo frutto ogni diciotto mesi circa), quella che viene comunemente consumata nelle tavole di tutto il mondo.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Come Taeko, da bambino ero abituato anch’io all’ananas in scatola, che mia madre utilizzava per una torta speciale. La sua era una variante della classica <i>upside down</i> americana, la cui ricetta si trova ancora oggi su alcune bustine di lievito per dolci. Più bassa e meno asciutta di una normale ciambella, resa umida da una generosa dose di caramello, più leggera e saporita grazie al succo d’ananas utilizzato al posto del latte.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Oggi ho cercato di ritrovare il gusto di un ricordo lontano, cucinandola io.</span></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">DOLCI > <b>TORTA ROVESCIATA ALL’ANANAS</b></span></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><b></b><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYy-u4e4XKK6XrrEUwbcMRkPf6FFC0PM5OOyjPixeCrsIBwStvwa1EpTaJrCWX6EBBtO3QwHMmglYA4nrLBag0AWoZmcX9EQVGct5YBCUeWFJQuvb0E8L3JO3ZjwYwrCjMvfNFtL9n9J9hMTDfIuduOjvbme4fKaX8h4f-QmX-hwPXGLvRsxj8cP0HFuTQ/s500/Torta_Ananas_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="395" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYy-u4e4XKK6XrrEUwbcMRkPf6FFC0PM5OOyjPixeCrsIBwStvwa1EpTaJrCWX6EBBtO3QwHMmglYA4nrLBag0AWoZmcX9EQVGct5YBCUeWFJQuvb0E8L3JO3ZjwYwrCjMvfNFtL9n9J9hMTDfIuduOjvbme4fKaX8h4f-QmX-hwPXGLvRsxj8cP0HFuTQ/s16000/Torta_Ananas_500.jpg" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><br /></span><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Farina > 250 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Burro > 150 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero > 120 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Succo d’ananas > 150 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Uova > 3 uova</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Vaniglia in polvere > 1/2 cucchiaino</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Limone > 1</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Lievito per dolci > 1 bustina</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Ananas a fette al naturale > 1 scatola</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Noci > 5</span></i></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i></i><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">PER IL CARAMELLO:</span></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i></i><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero > 200 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Acqua > 60 ml</span></i></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mettete sul fuoco la tortiera e distribuite sul fondo lo zucchero, versate l’acqua e fate cuocere lo sciroppo fino a che non raggiungerà una colorazione ambrata. Muovete la tortiera perché il caramello si sparga uniformemente anche sulle pareti.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Scolate le fette di ananas dal loro succo. Tenete da parte il succo e disponete le fette sul fondo della tortiera, inserendo al centro di ognuna mezzo gheriglio di noce (con la parte bombata rivolta verso lo stampo).</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">In una ciotola capiente montate il burro con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso, aggiungendo la scorza grattugiata del limone e la vaniglia.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Unite un uovo alla volta, continuando a montare, poi incorporate la farina setacciata insieme al lievito per dolci e infine il succo d’ananas.</span><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Versate il composto nella tortiera e cuocete in forno caldo a 180° per circa 45 minuti.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Capovolgete la torta ancora calda sul piatto da portata e lasciatela raffreddare prima di servirla.</span></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-61912910728764696512023-05-23T16:38:00.001+02:002023-05-23T16:38:29.694+02:00Parmigiana di melanzane alla pizzaiola<p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">L’altra sera a cena abbiamo parlato di ordine e creatività. In un’epoca dominata dagli insegnamenti di Marie Kondo c’è ancora posto per il disordine?<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una stanza disordinata induce a sopravvivere, per necessità, al di fuori dei confini dell’organizzazione, così diviene più facile pensare fuori dagli schemi. S. si è sempre aggrappata a questo: è vero che l’ordine produce scelte salutari, generose e convenzionali, ma è il disordine a generare la creatività.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Come conciliare tutto questo con la filosofia giapponese che promuove la forza del rigore? Forse, semplicemente, è una questione di equilibrio.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il disordine può essere estremamente creativo, è vero, ma solo quando lo spazio diventa un contenitore fonte d’ispirazione. Al contrario, quando il caos ci travolge può essere lo specchio di un malessere a livello interiore che si ripercuote nella nostra quotidianità. Il rischio è quello di lasciarsi prendere la mano, fino a ritrovarsi nel disordine e nella disarmonia delle proprie relazioni sociali e affettive.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il metodo delle 5S prevede un percorso costante, una svolta alle abitudini malsane. Un po’ come la dieta mediterranea (o quella dissociata, se fate palestra).</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Si inizia classificando vestiti, oggetti e ricordi vari decidendo cosa tenere e cosa dare via (fase seiri), poi si passa al riordino vero e proprio (fase seiton) scegliendo un posto (il migliore possibile) per ogni cosa. Solo a questo punto si possono fare le pulizie (fase seiso), che devono essere puntuali, costanti e periodiche, tanto da arrivare al mantenimento dell'ordine e della pulizia (fase seiketsu). L’ultimo stadio rappresenta la disciplina (fase seitsuke), vero motore di ogni filosofia giapponese.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per le ultime tre fasi potete farvi aiutare, ma le prime devono partire da voi. E S. finalmente sembra averlo capito.</span></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">SECONDI > <b>PARMIGIANA DI MELANZANE ALLA PIZZAIOLA</b></span></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFARnCKCsPYvKCPak_8HVUm1bG0D5reu2Kgqqt9bObm8TLoy_W1xMNETfAjYk5v3Z2mPlXMiynI6GORONY1BrwdDM0ACZQb7KkQ7z4nrtIvNLcfqQtYgI3SDk9mBw_H6mT82yLTwOOahIvbqS4oGUxOO-iIuyrfdgWRDrxvoMMDgmm1H2BLwpi3JvzEA/s500/Parmigiana_520.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="395" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFARnCKCsPYvKCPak_8HVUm1bG0D5reu2Kgqqt9bObm8TLoy_W1xMNETfAjYk5v3Z2mPlXMiynI6GORONY1BrwdDM0ACZQb7KkQ7z4nrtIvNLcfqQtYgI3SDk9mBw_H6mT82yLTwOOahIvbqS4oGUxOO-iIuyrfdgWRDrxvoMMDgmm1H2BLwpi3JvzEA/s16000/Parmigiana_520.jpg" /></a></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><i style="font-family: verdana; text-align: justify;"><br /></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Melanzane > 3</i></div><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Passata di pomodoro > 700 ml</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Farina > qb</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Mozzarella di bufala > 300 g</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Parmigiano Reggiano > 100 g</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Cipolla > 1</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Olive verdi > 50 g</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Capperi sotto sale > 1 manciata</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Basilico > 1 mazzetto</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Olio EVO > 4 cucchiai</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Olio di semi di arachidi > 1 l</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Sale > 1 pizzico</i></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Pepe > 1 pizzico</i></span></p><p class="p2" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lavate le melanzane, asciugatele e tagliatele a fettine sottili (2 o 3 mm).</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una volta che le avrete spolverate di sale, adagiatele su un piano e lasciatele riposare per un’ora, fino a quando non avranno perso l’acqua di vegetazione.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Scaldate intanto l’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate imbiondire a fuoco lento la cipolla affettata sottile. </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Unite la passata di pomodori e il mazzetto di basilico, le olive verdi a rondelle, i capperi (dopo averli dissalati in acqua e strizzati), salate, pepate e fate cuocere coprendo con un coperchio, fino a quando il sugo non si sarà rappreso.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sciacquate le fettine di melanzana, asciugatele bene e passatele nella farina, quindi friggetele in abbondante olio di semi e poi lasciatele asciugare su carta paglia.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Foderate una teglia con la carta forno, stendete un velo di sugo e coprite con uno strato di melanzane fritte.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Proseguite con un secondo velo di sugo e con la mozzarella tagliata a dadini, quindi spolverate di Parmigiano Reggiano grattugiato e coprite con un secondo strato di melanzane fritte.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Continuate fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con uno strato di sugo e con una bella grattugiata di Parmigiano Reggiano.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Infornate per 40 minuti a 200 °C, lasciando gratinare bene la superficie.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Servite la parmigiana tiepida guarnendo con qualche foglia di basilico fresco.</span></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-43359329388135102062023-05-04T16:29:00.000+02:002023-05-04T16:29:27.089+02:00Filetto di salmone alla soia con salsa di cipolle ai fichi<p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena abbiamo parlato di ex amici. Non è stato facile per S. tornare a fidarsi dell’amicizia. Liberarsi dei fantasmi del passato e affidarsi ancora una volta a qualcuno richiede tenacia e lei ha speso troppe energie per accettare il tradimento della persona a cui aveva dato la sua fiducia incondizionata. Non riusciva a trovare giustificazioni per quel tradimento perché l’amicizia non è di per sé accomodante, è più dogmatica dell’amore, non accetta sfumature di comodo ma solo colori primari. Se viene tradita è per sempre. Quell’abbandono era arrivato all’improvviso, in un modo del tutto inaspettato e l’aveva lasciata attonita, annichilita, incapace di reagire. Poi aveva provato odio e risentimento, sentimenti che dovevano essere elaborati e lasciati andare via. E finalmente un giorno ha capito che reprimere la rabbia, la tristezza e il dolore non era la strada giusta per andare avanti, così ha smesso di combatterli e di sopprimerli, riuscendo a sconfiggere il ricordo. Ce l’ha fatta perché ha smesso di ignorare una semplice verità: lei era innamorata di quel suo amico speciale, ma di un amore che non poteva essere ricambiato e che oggi, per sua fortuna, non esiste più.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">SECONDI > <b>FILETO DI SALMONE ALLA SOIA CON SALSA DI CIPOLLE AI FICHI</b></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRM58Zg9BPRS4Z0Pi_ImT3cKeHdE3UOYSKn80ZxAauNWenuqSQy2WI0ahpJqLcJDuYga1BtYuKJRbGmliZHlYjatm5kwvW802ZyO0VfzlGEjXeSx-MXuD2TVMtoS-WrPsCSL6mT6Ep6J2DtWNsX2zfw09CEBwQIMpSYfgYCSY7OIsZfxX5gWMLEhOLyw/s500/Salmone_SalsaCipolle_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="395" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRM58Zg9BPRS4Z0Pi_ImT3cKeHdE3UOYSKn80ZxAauNWenuqSQy2WI0ahpJqLcJDuYga1BtYuKJRbGmliZHlYjatm5kwvW802ZyO0VfzlGEjXeSx-MXuD2TVMtoS-WrPsCSL6mT6Ep6J2DtWNsX2zfw09CEBwQIMpSYfgYCSY7OIsZfxX5gWMLEhOLyw/s16000/Salmone_SalsaCipolle_500.jpg" /></a></span></i></div><i><span style="font-family: verdana;"><br /></span></i><p></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Salmone > 400 g</p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Cipolle > 300 g</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Marmellata di fichi > 2 cucchiai</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Brodo vegetale > 1 l</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Olio EVO > 4 cucchiai</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Aceto di vino bianco > 4 cucchiai</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Zucchero > 60 g</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Sale > 2 pizzichi</i></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Pepe > 2 pizzichi</i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sbucciate le cipolle, affettatele finemente, mettetele in una ciotola capiente e tenetele a bagno per 30 minuti nell’acqua fredda.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Preparate intanto la marinatura per il salmone: in una ciotola sciogliete lo zucchero nel vino bianco aromatico, aggiungete la salsa di soia, 1 spicchio d’aglio pestato e lo zenzero grattugiato.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Togliete la pelle dai filetti di salmone partendo dal lato della coda e mantenendo la lama quanto più possibile aderente alla pelle, per avere il minor scarto possibile. Eliminate con una pinzetta le eventuali spine rimaste e lavate i filetti per rimuovere le squame. Asciugateli con la carta da cucina.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Immergete i filetti di salmone nella marinatura e lasciateli riposare per 30 minuti a temperatura ambiente.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Scolate le cipolle e fatele cuocere in una padella antiaderente bagnandole col brodo vegetale, un mestolo alla volta.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Dopo 30 minuti aggiungete lo zucchero, 1 pizzico di sale, 1 di pepe e l’aceto di vino bianco, proseguite la cottura per altri 20 minuti e poi unite la marmellata di fichi. Cuocete la salsa mescolando spesso, fino a quando le cipolle non si saranno completamente disfatte.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Strofinate ora il fondo di una padella antiaderente con 1 spicchio d’aglio tagliato a metà. Aggiungete l’olio e rosolate i filetti di salmone (dopo averli asciugati bene con la carta da cucina) 2 minuti circa per lato, facendo attenzione che l’interno rimanga rosa.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Fate restringere la marinatura a fuoco lento.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Servite il salmone su un velo di salsa di marinatura e accompagnatelo con un cucchiaio di salsa di cipolle ai fichi.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-79715250230738444242023-04-02T12:03:00.002+02:002023-04-02T12:03:39.957+02:00Torta glassata con crema al burro matcha<p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Si dice che l’amore vero si manifesti nei piccoli gesti, negli sguardi attenti, nelle carezze inattese, nella presenza silenziosa che dice più di mille parole. Cosa accade, invece, quando l’amore è immediato, istantaneo con uno sconosciuto?</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">C’è chi, per innamorarsi, ha bisogno di tempo per conoscersi e accertarsi di essere ricambiato. M, al contrario, è uno dall’innamoramento facile. Attraverso l’amore si definisce perché l’assenza di amore ha creato in lui una sorta di vuoto: lui cerca di colmarlo attraverso l’altro, ma un vuoto emotivo che appartiene al passato non può essere colmato. Quel vuoto va risanato e non riempito.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ogni sguardo ricambiato scatena in lui un’ondata di sostanze chimiche che eccita le terminazioni nervose dei suoi occhi, provoca una contrazione dei muscoli e dilata le pupille. Dopamina, noradrenalina e serotonina agiscono sulle sue ghiandole e così le mani gli sudano. È felice e allarmato al tempo stesso. Sa che dovrebbe distogliere quello sguardo, ma non ci riesce mai. </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ogni volta guarda il ragazzo di turno e ha come la certezza di essere sempre stato con lui. Senza sapere il perché, vorrebbe che fosse possibile. Senza sapere come, capisce cosa intendeva esprimere Julio Cortázar con quel suo “Me basta mirarte para saber que con vos me voy a empapar el alma”. Guarda quel ragazzo e sa che con lui s’inzupperà l’anima.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">E così ogni volta s’innamora, per un’istante o per giorni, fino al successivo scambio di sguardi.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">DOLCE > <b>TORTA GLASSATA CON CREMA AL BURRO MATCHA</b></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio5jWeyIFn_ZQ9GMnixo-jluVJMk-73aWoeF52AHhxfxBphLHi0Vjin7mmkAy0uFTP-XwBa0Bz-Ls8uYiywjGaSg6c4Id4aWne_NCK685y9CBE0ngTHdC8tlVCCkl1Wevm5voVKUgbbjkaGr_zU-rQHOrco76GaiBE4eG3M7DH-5C8MyANnn4TmN8dDA/s500/Torta_Glassata_01_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio5jWeyIFn_ZQ9GMnixo-jluVJMk-73aWoeF52AHhxfxBphLHi0Vjin7mmkAy0uFTP-XwBa0Bz-Ls8uYiywjGaSg6c4Id4aWne_NCK685y9CBE0ngTHdC8tlVCCkl1Wevm5voVKUgbbjkaGr_zU-rQHOrco76GaiBE4eG3M7DH-5C8MyANnn4TmN8dDA/s16000/Torta_Glassata_01_500.jpg" /></a></span></i></div><i><span style="font-family: verdana;"><br /></span></i><p></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Farina 00: 100 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Fecola di patate: 50 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Uova: 3</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero semolato: 150 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Vaniglia in polvere: ½ cucchiaino</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Limoncello: 1/2 bicchiere</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Latte: 1/2 bicchiere</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Burro: 1 noce</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"> </span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Per la crema al burro:</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Formaggio spalmabile: 250 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Mascarpone: 250 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Panna fresca: 150 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero a velo: 200 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Tè matcha: 2 cucchiaini</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"> </span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Per la bagna:</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Acqua > 200 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero > 80 g<span class="Apple-converted-space"> </span></span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Limoncello > 100 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"> </span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Per la glassa al cioccolato:</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Cioccolato fondente: 150 g</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Panna fresca: 80 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Acqua calda: 40 ml<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Zucchero: 50 g</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Con l’aiuto di una frusta elettrica, montate in una ciotola capiente le uova con lo zucchero e la vaniglia, fino a ottenere un composto gonfio e spumoso.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Incorporate la farina e la fecola di patate, mescolando dolcemente con un cucchiaio, sempre dal basso verso l’alto, per non far smontare le uova.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Versate il composto in uno stampo da imburrato e infarinato.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Cuocete in forno caldo ventilato a 170° per circa 30 minuti.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Con l’aiuto di una frusta elettrica, preparate intanto la crema, montando il formaggio spalmabile col mascarpone e lo zucchero a velo. Quando il composto sarà soffice e vellutato, aggiungete il tè matcha e la panna, continuando a montare.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Preparate infine la bagna al limoncello, lasciando sobbollire per 5 minuti in un pentolino l’acqua con lo zucchero. Spegnete il fuoco e aggiungete il Limoncello, mescolando bene per amalgamare gli ingredienti.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una volta che il pan di Spagna si sarà raffreddato, tagliatelo in tre strati dello stesso spessore.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Inumidite generosamente il primo strato con la bagna al Limoncello, quindi ricopritelo con una dose abbondante e uniforme di crema al burro.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Coprite col secondo strato di pan di Spagna, inumiditelo col resto della bagna al latte, quindi versate la rimanente crema al burro e coprite col terzo strato di pan di Spagna.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per una glassa al cioccolato lucida, portate a bollore la panna con l’acqua e lo zucchero, quindi allontanate il pentolino dal fuoco e aggiungete il cioccolato tritato molto finemente, mescolando con una frusta finché non sarà completamente sciolto. La glassa deve essere liscia e priva di grumi.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Posizionate la torta su una gratella per dolci e fate colare la glassa al cioccolato mentre è ancora calda (35° C, se avete un termometro da cucina).</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lasciate indurire la glassa a temperatura ambiente prima di servire la torta.</span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnTI4u9IV6JcCYRMnLTVV2MCMzSzJYZoVrcB41ioqXJHaTTJj1TUm_2QFS7GzEEX-n9DsNXFTwNxUStq6IESSIbr04FTvB-dandJfDohd_3PI9qMW7l0te1ksY4H8Mbcj74nXcxCsJi8OchGhHx9rFbtgNcRnAW2WDLAWqSH4uNvDJDl3Lqt2HfTbfPQ/s500/Torta_Glassata_02_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnTI4u9IV6JcCYRMnLTVV2MCMzSzJYZoVrcB41ioqXJHaTTJj1TUm_2QFS7GzEEX-n9DsNXFTwNxUStq6IESSIbr04FTvB-dandJfDohd_3PI9qMW7l0te1ksY4H8Mbcj74nXcxCsJi8OchGhHx9rFbtgNcRnAW2WDLAWqSH4uNvDJDl3Lqt2HfTbfPQ/s16000/Torta_Glassata_02_500.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: verdana;"><br /></span><p></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-25086949412409124772023-03-26T14:16:00.000+02:002023-03-26T14:16:11.562+02:00Spiedini di maiale al Lapsang Souchong<div style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span style="text-align: justify;">L’altra sera a cena abbiamo parlato di yoga e di rinascita. T. ha curve dolci, nessuna tensione muscolare. In America, quei corpi che a un certo punto si lasciano andare, in un mix di lassismo ed età che avanza, li chiamano <i>dad body</i>. Ma lui è sempre stato così, anche quando aveva vent’anni e cercava di contenere quel fisico morbido per non essere rifiutato o deriso.</span><span class="Apple-converted-space" style="text-align: justify;"> <br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Nella speranza che il sovrappeso fosse dovuto a un’intolleranza alimentare aveva nel tempo eliminato latte, pane bianco, salumi, surgelati, frutta e verdura in scatola, cereali, dadi da cucina, piatti pronti e gelati. Aveva provato a depurarsi con le tisane di tarassaco. Era andato in terapia temendo che il grasso nascondesse una forma d’insicurezza sessuale. Ed era stato da un’estetista per combattere con rituali distensivi e impacchi tonificanti una possibile ritenzione idrica dovuta a un’alimentazione ricca di sodio. Ma tutto questo aveva solo contribuito a renderlo più schivo e introverso.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Da ragazzo era convinto che i bisogni fossero tanto importanti quanto i desideri futili. È come se i primi nascessero da un’esigenza precisa, un disequilibrio che andava soddisfatto, mentre i secondi, più astratti, rappresentassero un’esigenza del superfluo. Per lui il bisogno era l’acqua, mentre l’orzata rappresentava il desiderio. Poi ha capito che il bisogno parte dal corpo, nasce da una spinta interna, ma finisce col trasformarsi in una dipendenza e si esaurisce nel soddisfacimento di un’esigenza, più o meno importante, in attesa di altri bisogni e nuove soddisfazioni. Il desiderio è al contrario una mappa: non porta a una soddisfazione immediata, ma ci indica verso quale direzione andare. Nella vita, come in una relazione. E il suo desiderio è sempre stato l’amore. Qualcuno che s’innamori di lui, delle sue stranezze e delle sue manie, del suo corpo non perfetto e non bello, del suo sorriso e della sua tristezza. Quel qualcuno, però, non è mai arrivato e, in cerca di una relazione, ha provato ad accontentarsi di amori liquidi, quelli che temono il cambiamento e si aggrappano a un immutabile presente. Una bolla perfetta quanto fragile, in cui è sopravvissuto senza azzardarsi, ma che un giorno è esplosa lasciandolo solo e guardingo, stanco di amare tanto, troppo, spesso a senso unico.<br /></span><span style="font-family: verdana;">In quel momento, T. ha trovato un nuovo equilibrio grazie allo yoga. In questa filosofia di vita, il perno per gestire l’ansia e lo stress è basato sull’essenza stessa della disciplina, ovvero sulla parola “accettazione” che, una volta interiorizzata e fatta propria, si è rivelata per lui uno strumento terapeutico. Finalmente il suo corpo non era più fatto solo di carne, ma anche di un’energia vitale chiamata prana, in perfetta relazione con la mente e il pensiero. E così, a poco a poco, T. si è sentito pronto a ricominciare.<br /></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;">SECONDI > <b>SPIEDINI DI MAIALE AL LAPSANG SOUCHONG<br /></b></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><i><span style="font-family: verdana;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtRGWM36wnJtZn17k5Zyk7mCXsC3K0D64lpGnyDEcBxHFi8TZrRatYIG_c3YxBnB11vrYSd2Sh3nnSWAPzAar_8M3vTyXye2oljFB92lajwuSAEEv4IEGorbOrLv1o4B_tistwzduzy54DX8RYV-ZHIjofQBhlRY8T0EQadfGVMPvPijaeqkukYYP5_g/s500/Spiedini_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtRGWM36wnJtZn17k5Zyk7mCXsC3K0D64lpGnyDEcBxHFi8TZrRatYIG_c3YxBnB11vrYSd2Sh3nnSWAPzAar_8M3vTyXye2oljFB92lajwuSAEEv4IEGorbOrLv1o4B_tistwzduzy54DX8RYV-ZHIjofQBhlRY8T0EQadfGVMPvPijaeqkukYYP5_g/s16000/Spiedini_500.jpg" /></a></div><br />Pancetta di maiale> 400 g<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Coppa di maiale fresca> 400 g<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Vino rosso> 1 bicchiere<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero> 2 cucchiai<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Salsa di soia> ½ bicchiere<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Limone> ½<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Tè Lapsang Souchong> 1 cucchiaino<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Peperone giallo> 1<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Zenzero fresco> 2 cm<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Alloro> 4 foglie<br /></span></i><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;">Preparate la marinatura mescolando lo zucchero col vino rosso, la salsa di soia, lo zenzero grattugiato, il succo di limone e il Lapsang Souchong (tè nero affumicato) polverizzato.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Tagliate la pancetta e la coppa di maiale in bocconcini uniformi.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Lasciate la carne nella marinatura per 30 minuti a temperatura ambiente.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Lavate il peperone e tagliatelo a falde, eliminando i semi e i filamenti bianchi. Tagliatelo quindi a pezzetti della stessa dimensione della carne.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Componete gli spiedini alternando un bocconcino di pancetta, un pezzo di peperone, uno di coppa, una foglia di alloro e così via. Se gli spiedini sono di legno, prima di usarli lasciateli per 30 minuti in ammollo nell’acqua.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Cuocete gli spiedini in forno caldo a 180° per 40 minuti, bagnandoli di tanto in tanto con la marinatura rimasta e rigirandoli a metà cottura.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Filtrate il liquido di marinatura rimasto e fatelo restringere a fuoco dolce in un pentolino antiaderente, finché il vino non sarà caramellato.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Servite gli spiedini su un velo di salsa al vino rosso.</span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-83931916925563887152023-01-31T17:19:00.000+01:002023-01-31T17:19:04.269+01:00Gamberi teriyaki con insalata sunomono di cetriolo e alghe wakame<p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ho scritto alcune pagine del mio nuovo romanzo, una commedia sulla differenza di età in amore che avevo immaginato inizialmente per un graphic novel. A volte succede. Certe storie necessitano di più spazio, più parole.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Comunque sia, mi sono trovato a riflettere sulla scrittura. Questo romanzo, così come il primo, <b><a href="https://www.amazon.it/Torneranno-gli-sguardi-Massimiliano-Giovanni/dp/8885457355" target="_blank">Torneranno gli sguardi</a></b>, è pensato al presente.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ci sono pochi romanzi scritti al presente, probabilmente lo avrete notato. È che di norma le opere di narrativa si scrivono al passato remoto e non tutti i lettori ammettono concessioni verbali. Per molto critici, poi, l'uso del presente è una moda, un danno collaterale provocato dalle scuole di scrittura. Una nota agente letteraria londinese addirittura non accetta romanzi scritti al presente.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Insomma, per i più le storie che si raccontano devono essere già accadute e quindi considerarsi concluse. Ma i miei personaggi sono vivi e nel vivo della loro vita. Non si nutrono di ricordi, le loro storie sono in divenire. E il verbo al presente trasmette un senso di immediatezza, trascina subito i lettori nel vivo della storia.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Probabilmente la mia è una deformazione professionale: nascendo come sceneggiatore di fumetti, per me il presente è il tempo del “qui e ora”, dell’azione, della crescita (anche interiore). Per questo lo scelgo. E sono in buona compagnia, oserei dire. Henri Charrière, Tom McCarty, Damon Galgut, Emma Donoghue, giusto per citare qualche autore a me affine.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Perché dovrei adeguarmi allo standard? Il tempo verbale in un romanzo può essere una discriminante sul giudizio finale?<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">SECONDI > <b>GAMBERI TERIYAKI CON INSALATA SUNOMONO DI CETRIOLO E ALGHE WAKAME</b></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><b><span style="font-family: verdana;"> </span></b></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcSiRH5Rg8zpAmJnpv7g8GuFLn9W3dn2YoNQVsFNL9qGwHfTlTuT2QfNYfFD11usx1aQ-ZEMpP9TzmIXJrOcVOWJ7BWg6JRIWhFg4Py4snNKTcGqTwKfvWVaztfjUTlTZNqgihTHdTPgxqZo6QZvHoE2qn3qU_uhe8_l-7GEHxz2-2U2EBLvUhyiPG1Q/s500/Sunomono_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcSiRH5Rg8zpAmJnpv7g8GuFLn9W3dn2YoNQVsFNL9qGwHfTlTuT2QfNYfFD11usx1aQ-ZEMpP9TzmIXJrOcVOWJ7BWg6JRIWhFg4Py4snNKTcGqTwKfvWVaztfjUTlTZNqgihTHdTPgxqZo6QZvHoE2qn3qU_uhe8_l-7GEHxz2-2U2EBLvUhyiPG1Q/s16000/Sunomono_500.jpg" /></a></span></i></div><i><span style="font-family: verdana;"><br />Gamberi: 400 g</span></i><p></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Salsa di soia: 100 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Mirin: 100 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Sake: 100 ml</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero: 20 g</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Cetriolo: 1</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Alga wakame: 10 g</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Sale: 1 cucchiaino</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Sesamo: qb</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"> </span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Per la salsa sunomono:</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Aceto di riso: 4 cucchiai</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Salsa di soia: 2 cucchiai</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero: 1 cucchiaio</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Fate rinvenire in acqua le alghe wakame. Lavate i cetrioli e tagliateli a fettine molto sottili. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Immergete le fettine di cetriolo in una ciotola d’acqua con un cucchiaino di sale e lasciateli riposare per circa 5 minuti, poi scolateli.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Preparate la salsa sunomono mescolando l’aceto di riso, la soia e lo zucchero. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">In una ciotola capiente unite le alghe wakame, i cetrioli e irrorate il tutto con la salsa sunomono.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">In un pentolino fate cuocere a fuoco lento la salsa di soia, il mirin, il sake e lo zucchero finché il tutto non si sarà ristretto di circa un terzo del suo volume.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Cospargete i gamberi con la salsa ottenuta e cuoceteli in pentola o su una griglia, girandoli spesso e spennellandoli ogni volta con la salsa.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Servite i gamberi teriyaki con l’insalata di alghe e cetrioli e una spolverata di semi di sesamo.</span><span style="font-family: verdana; text-align: left;"> </span></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-34047849801678929462022-12-19T15:13:00.001+01:002022-12-19T15:18:30.778+01:00Budino al miele e peperoncino<div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Cos’hanno in comune <b><i>Le avventure di Huckleberry Finn</i></b>, <b><i>Alice nel paese delle meraviglie</i></b>, <b><i>Il mago di Oz</i></b>, <b><i>Il giovane Holden</i></b> e <b><i>Harry Potter</i></b>? Oltre a essere parte del patrimonio letterario di tutti i tempi, queste opere hanno tutte subito (in tempi e modi diversi) l’ostinazione della censura.</span></div><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non so voi, ma ho sempre odiato la censura, come autore e come lettore.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Applicare la censura significa esercitare un controllo autoritario sulla creazione e sulla diffusione di idee e opinioni. Un controllo basato sul principio secondo cui determinate informazioni (e le idee e le opinioni da esse generate) possano minare la stabilità dell’ordine sociale, politico e morale vigente.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Nel Medioevo, la massima autorità censoria era la Chiesa, che decideva quali idee e opinioni fossero contrarie alla dottrina, dannose per la fede o per la morale, o pericolose per l’unità del mondo cristiano (non per niente nel 1231-35 Gregorio IX fondò l’Inquisizione, destinata a individuare gli eretici e distruggere ogni loro testo).<br /></span><span style="font-family: verdana;">Il XX secolo ha dimostrato come l’instaurazione di un regime monopartitico efficiente (di tipo nazifascista o sovietico) richieda il controllo sistematico dei mass media, delle arti e di tutte le forme di espressione pubblica (controllo che diventa lo strumento per mantenere la stabilità interna del regime).<br /></span><span style="font-family: verdana;">Vi sembrerà assurdo, ma <b><i>Le avventure di Huckleberry Finn</i></b> di Mark Twain fu messo al bando subito dopo la sua pubblicazione nel 1884 (a Concord, Massachusets, perché considerato una “porcheria”) e rimane ancora oggi uno dei romanzi più censurati in assoluto. In origine era considerato volgare per il suo linguaggio grammaticalmente scorretto e per la sua progressiva posizione "antirazzista". A partire dagli anni Cinquanta è stato invece censurato perché considerato "razzista". Alcuni editori hanno addirittura sostituito, nelle circa 200 occasioni in cui compare, la parola “nigger” con la parola “schiavo”. E la prestigiosa scuola quacchera Friends’ Central School di Filadelfia ha eliminato il romanzo dai programmi di studio.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span></span><span style="font-family: verdana;">E che dire di <b><i>Alice nel paese delle meraviglie</i></b> di Lewis Carroll, censurato in Cina nel 1931 in quanto “pericolosamente sovversivo”? Il governatore Ho Chien, della provincia di Hunan, ritenne che gli animali presenti nella storia avessero troppe caratteristiche simili all’essere umano, soprattutto per quanto riguardava la proprietà di linguaggio. A suo avviso, mettere sullo stesso piano animali e uomini avrebbe condotto i bambini a pensieri pericolosi e fuorvianti.<br /></span><span style="font-family: verdana;"><b><i>Il mago di Oz</i></b> di Frank Baum fu censurato e proibito in molte biblioteche e scuole degli Stati Uniti agli inizi degli anni Trenta e di nuovo negli anni Cinquanta perché accusato di promuovere valori malsani e nichilisti. Le polemiche hanno riguardato soprattutto Dorothy, giudicata troppo indipendente ed emancipata.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Le giovani generazioni degli anni Cinquanta e Sessanta fecero de <b><i>Il giovane Holden</i></b> di J.D. Salinger una sorta di manifesto delle inquietudini che allora animavano la società. Il libro è diventato un classico delle letture scolastiche, consigliato dagli stessi professori ai loro allievi. Uno dei bestseller più celebri di tutti i tempi, con un totale di 65 milioni di copie vendute. Nel 2001 (dopo 50 anni dalla prima pubblicazione) è avvenuto però il contrappasso: il National Council of Teachers of English ha deciso di togliere il romanzo dai programmi scolastici per i troppi riferimenti al sesso prematrimoniale e all’alcolismo giovanile.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Persino <b><i>Harry Potter</i></b> di J. K. Rowling ha subito il veto della censura, criticato dalle Chiese di diversi paesi (dall’Australia al Messico) e accusato di “promuovere la stregoneria e l’occultismo”. La pubblicazione della saga è stata bloccata anche negli Emirati Arabi per incitazione alla stregoneria. <br /></span><span style="font-family: verdana;">In tempi recenti la censura ha trovato nella fantomatica “teoria gender” il miglior espediente retorico per prendere posizione contro i diritti LGBT e il femminismo. Ne ho fatto le spese persino io col mio graphic novel <b><i><a href="https://www.amazon.it/semplici-cose-Massimiliano-Giovanni/dp/8807550407" target="_blank">Le semplici cose</a></i></b>, disegnato da Andrea Accardi, pubblicato da Feltrinelli e incentrato sul tema della gestazione per altri.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Ma sono in buona compagnia. Ha subito ostracismo e censura <b><i>Piccolo uovo</i></b> di Francesca Pardi e Altan, che esplora le diverse tipologie di famiglie prima di nascere fino a scoprire come tutte le famiglie (compresa quella di due pinguini omosessuali) siano ugualmente felici. <br /></span><span style="font-family: verdana;">L’intransigenza della destra politica italiana ha colpito anche a <b><i>E con Tango siamo in tre</i></b> di Peter Parnell e Justin Richardson, tratto dalla storia vera di Roy e Silo, due pinguini antartici dello zoo del Central Park di New York che hanno adottato Tango, nato da un uovo deposto da un’altra coppia di pinguini.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Tra i libri oggi “proibiti” figura poi un capolavoro della letteratura per l’infanzia del 1959 come <b><i>Piccolo blu e Piccolo giallo</i></b> di Leo Lionni, realizzato con la tecnica del collage. Quanto può far paura un’amicizia che supera le differenze e abbatte i pregiudizi adulti?<br /></span><span style="font-family: verdana;">Gli stessi pregiudizi riguardano anche il cibo. In passato le uova sono state sotto accusa per il loro alto contenuto di colesterolo, ma anche perché farebbero male al fegato o sarebbero semplicemente indigeste. In realtà le uova sono un alimento ricco di ferro, fosforo e calcio in buone quantità, oltre alla vitamina K2 (che rafforza le ossa) e a quelle del gruppo B (fondamentali nel metabolismo di carboidrati, grassi e proteine).<br /></span><span style="font-family: verdana;">E così ho deciso di proporvi questo budino al miele e peperoncino, un vero toccasana in queste feste natalizie.<br /></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;"><i>DOLCI > </i><i style="font-weight: bold;">BUDINO AL MIELE E PEPERONCINO<br /></i></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><i><span style="font-family: verdana;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzERhoFUCUOWlT-4MuQyIIbeTkFbOmkRFVejGwXDiZd-KLwqXWhSREVWDwz5OijH3SONctGjxSP317BCKGW8umH2oXCQUFg7k280MIHquxKf8fbeB84pa_lsaQO8KefzibDr48kgtqle2cPZvDzdbI-86-zwqUiVTiko3RvT0M2uf9_OvkJj2pKzNMVw/s500/Budino_Miele_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzERhoFUCUOWlT-4MuQyIIbeTkFbOmkRFVejGwXDiZd-KLwqXWhSREVWDwz5OijH3SONctGjxSP317BCKGW8umH2oXCQUFg7k280MIHquxKf8fbeB84pa_lsaQO8KefzibDr48kgtqle2cPZvDzdbI-86-zwqUiVTiko3RvT0M2uf9_OvkJj2pKzNMVw/s16000/Budino_Miele_500.jpg" /></a></div><br />Latte intero > 1 l<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Uova > 8<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Miele > 100 g<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Zucchero > 4 cucchiai<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Peperoncino > 1 pizzico<br /></span></i><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;">Fate sobbollire il latte in un pentolino a fuoco dolce, fino a quando son si sarà ristretto di circa la metà. Spegnete il fuoco, aggiungete il peperoncino frantumato e lasciate raffreddare il latte a temperatura ambiente.<br /></span><span style="font-family: verdana;">In una ciotola, montate intanto 2 uova intere e 6 tuorli col miele, poi aggiungete a poco a poco il latte intiepidito e filtrato.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Mettete sul fuoco lo stampo per il budino e distribuite sul fondo lo zucchero, versate qualche goccia d’acqua e fate cuocere lo sciroppo fino a che non raggiungerà una colorazione ambrata. Muovete lo stampo perché il caramello si sparga uniformemente anche sulle pareti, quindi versate il composto di latte e uova e cuocete a bagnomaria, in forno, per 50 minuti a 180°.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Lasciate raffreddare il budino a forno spento, poi trasferitelo in frigorifero per almeno dodici ore (il giorno dopo è ancora più buono).<br /></span><span style="font-family: verdana;">Al momento di servire, sformate il budino e decoratelo con un cucchiaino di miele extra e un ulteriore pizzico di peperoncino frantumato (per una piccantezza estrema).</span></div><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj6eAkwGE0zc9CqBDgKK2uh2TQyxi3IVj8ZBh0wPfz87IbbAvhd9NEL2aTiZGKAceiAH6jErDoQe2yqO0-E642YtME-tZlpNJlnzMxO7g5Tqs-q2l_4gM2RNIbkrRrBVSLpJtFw_eSFB6D-JZwpPyYQw8o3_oF6UzEv_2eclzsuK3rj2a_r-XjtMqa9Q/s775/Tavola_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="775" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj6eAkwGE0zc9CqBDgKK2uh2TQyxi3IVj8ZBh0wPfz87IbbAvhd9NEL2aTiZGKAceiAH6jErDoQe2yqO0-E642YtME-tZlpNJlnzMxO7g5Tqs-q2l_4gM2RNIbkrRrBVSLpJtFw_eSFB6D-JZwpPyYQw8o3_oF6UzEv_2eclzsuK3rj2a_r-XjtMqa9Q/s16000/Tavola_500.jpg" /></a></div><br /><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-88216348761487579432022-11-13T17:18:00.002+01:002022-11-13T17:18:57.481+01:00Okonomiyaki<p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una delle ricette più semplici ma appetitose del mio libro <i><b><a href="https://www.kappalab.it/libri/in-cucina-con-gli-anime-giapponesi/" target="_blank">In cucina con gli anime giapponesi</a> </b></i>(pubblicato da Kappalab) è quella degli <i>okonomiyaki</i>.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il nome di questo piatto non vi sarà forse familiare, ma se avete qualche anno sulle spalle potreste averlo visto preparare dal cuoco Marrabbio (in realtà Shigemaro) in un vecchio anime intitolato <i>Kiss me Licia</i>, che in Italia ebbe un successo inimmaginabile, toccando i quattro milioni di telespettatori a puntata. Certo, i traduttori italiani ne avevano di fantasia: una volta doppiata la serie, gli okonomiyaki sono diventati… polpette!</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Semplici da preparare (proprio come una frittata o ancor più una “tortilla di verza”), nella regione del Kansai, in Giappone, sono noti anche come “pizza di Osaka”, perché si possono condire con tutto ciò che si vuole.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri ho tenuto uno <i>show cooking</i> alla <a href="https://www.facebook.com/pages/Biblioteca-Crocetta/103938496346967" target="_blank">Biblioteca Crocetta</a> di Modena, per 40 ragazzi dagli 8 ai 14 anni. Ho deciso di proporre anche la mia versione dell’<i>okonomiyaki</i> (nati in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il riso scarseggiava e la popolazione era costretta a inventarsi nuove pietanze a base di farina e verdure di facile reperibilità) perché sono un ottimo piatto completo: le uova hanno un alto potere saziante, sono una riserva bilanciata di aminoacidi essenziali e una fonte di proteine completa ed economica, inoltre contengono ferro, fosforo e calcio, la vitamina K2 (utile per rafforzare le ossa) e la vitamina B12 (importante nel metabolismo di carboidrati, grassi e proteine).</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Naturalmente il mio giovane pubblico non conosceva <i>Kiss me Licia</i> e non avrebbe mai pensato di amare tanto il cavolo cappuccio, l’alga nori o il katsuobushi (il cui nome è bastato a farli ridere), ma tutti i partecipanti erano preparatissimi, sempre pronti con le mani alzate a rispondere alle mie domande.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono ragazzi fortunati. </span><span style="font-family: verdana;">Dovete sapere che chi è coinvolto sin da giovane nella preparazione dei pasti ha maggiori probabilità di mangiare in maniera equilibrata e consumerà tendenzialmente più verdure. La cucina è un luogo in cui coltivare l'autostima, la fiducia e la sicurezza dei propri figli, ma soprattutto trascorrere </span><span style="font-family: verdana;">con loro </span><span style="font-family: verdana;">del tempo ai fornelli può essere l’occasione per parlare di tradizioni familiari o mettersi al passo con la vita quotidiana, costruendo relazioni più forti.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono felice che il mio libro di cucina stia già creando un ponte tra genitori e figli, e le email che sto ricevendo mi stanno riempiendo il cuore.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non vedo l’ora di vedere i primi selfie “con gli anime giapponesi” dalle vostre cucine casalinghe di tutta Italia.</span></p><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><b>SECONDI > OKONOMIYAKI</b></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"> </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVKVXgWLzr-tZKla1pG9D16nkFDb0s6JcpAd890Z8bqnKPSQ3hs0KBNSRfrTuyunCzWq2lQVEqSOAe-gUQlZyuRiAW7mZpiU85_X-0Nv5KLzsI3zyP6BRNBoilfqQ7AeJOmwgAfK1jD9JkHsXElsVXAm8jF5kE6H3Snbu1gvwrayyWi_eTK1IxjnKM6g/s500/Okonomiyaki%20500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVKVXgWLzr-tZKla1pG9D16nkFDb0s6JcpAd890Z8bqnKPSQ3hs0KBNSRfrTuyunCzWq2lQVEqSOAe-gUQlZyuRiAW7mZpiU85_X-0Nv5KLzsI3zyP6BRNBoilfqQ7AeJOmwgAfK1jD9JkHsXElsVXAm8jF5kE6H3Snbu1gvwrayyWi_eTK1IxjnKM6g/s16000/Okonomiyaki%20500.jpg" /></a></i></span></div><span style="font-family: verdana;"><i><br />Farina: 300 g</i></span><p></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Acqua: 200 ml</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Dado granulare di pesce: 1 cucchiaino</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Zucchero: 1 cucchiaio</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Lievito istantaneo per preparazioni salate: ½ cucchiaino</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Uova: 4</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Verza (o cavolo cappuccio): 600 g</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Cipollotti: 2</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Zenzero fresco: 2 cm</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Maionese: qb</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Salsa per okonomiyaki: qb</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Katsuobushi: qb<span class="Apple-converted-space"> </span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Alga nori: qb</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Olio EVO: 4 cucchiai</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Sale: 1 pizzico</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-family: verdana;">Pepe: 1 pizzico</i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lavate e tagliate a listarelle la verza (o il cavolo cappuccio), eliminando le parti più coriacee, e i cipollotti, quindi lasciateli riposare in frigorifero.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sciogliete il brodo granulare di pesce nell’acqua bollente. Mescolate la farina col brodo fino a ottenere un composto soffice e vellutato, aggiungendo il lievito e lo zucchero.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sbattete le uova con una frusta e unitele al composto di farina (perché sia ancora più soffice, potete montare a neve gli albumi e unirli poi ai tuorli precedentemente sbattuti col composto di farina).</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Amalgamate la verza e i cipollotti tagliati, lo zenzero grattugiato e la pastella d’uovo e farina, salando e pepando a vostro piacimento.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Su una piastra antiaderente da crêpe ben calda, unta con un filo d’olio, versate un po’ del composto formando un cerchio del diametro di circa 18 cm e alto 2 cm. Lasciate cuocere a fuoco medio per circa 3 minuti, quindi giratelo aiutandovi con una spatola. Trascorsi altri 3 minuti rigiratelo ancora e continuate un altro paio di volte, fino a che entrambe le superfici non saranno dorate.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Disponete gli okonomiyaki sui piatti da portata e guarniteli a piacere con maionese e salsa per okonomiyaki, quindi spolverateli con katsuobushi e alghe nori.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per un okonomiyaki ancora più ricco potete guarnirlo con alcune fettine di pancetta dolce croccante alla griglia o con un uovo fritto (col tuorlo ancora morbido).</span><span style="font-family: verdana; text-align: left;"> </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana; text-align: left;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuCni6S_eogWWyiO8zV18zQYB7EB5rAJCL1RQMg0J7JuMiJr1JpOfP3o_NQIrKjiSWRbtAzvsW_E-b1gX1RHR1M5oCrRONmq9xdXzApGgdms7c0Ft5qUQJKizrvpdsjTxWYVPSHyc595Vpi5f2tXMFDgNzSQME39DgBPyrdrgwQpFQaQX9MTUQBqs_hA/s500/Okonomiyaki%20500_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuCni6S_eogWWyiO8zV18zQYB7EB5rAJCL1RQMg0J7JuMiJr1JpOfP3o_NQIrKjiSWRbtAzvsW_E-b1gX1RHR1M5oCrRONmq9xdXzApGgdms7c0Ft5qUQJKizrvpdsjTxWYVPSHyc595Vpi5f2tXMFDgNzSQME39DgBPyrdrgwQpFQaQX9MTUQBqs_hA/s16000/Okonomiyaki%20500_2.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: verdana; text-align: left;"><br /></span><p></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-87180847018367638142022-07-22T11:33:00.003+02:002022-07-22T11:33:50.075+02:00Polpette di manzo e cous cous al pomodoro<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span style="text-align: justify;">La differenza di età tra due persone è determinante nella riuscita di un rapporto oppure no?<br /></span>Ieri sera a cena ci siamo trovati a consolare un amico tornato single. Per qualche mese ha trovato l’amore in un ragazzo più giovane, poi non ha retto alla paura e adesso ha nostalgia dell’ex, della sua vitalità, della sua felicità, del suo spirito di scoperta, del suo entusiasmo per qualunque cosa. Lui che ha sempre avuto compagni coetanei, ora si pente di non aver superato le barriere del moralismo imperante. Di non aver dato fiducia al suo speciale “may-december”, come qualcuno chiama le relazioni con una forte differenza di età.<br />Dopo averlo ascoltato, ho cercato di mettermi nei suoi panni. Se tra loro c’era attrazione fisica, intesa intellettuale, comprensione emotiva, intimità, supporto reciproco, esclusività, ha avuto davvero senso fuggire? Probabilmente no.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Uno studio inglese sul tema sostiene che lo scarto tra uomo e donna dovrebbe essere di quattro anni per una garanzia di felicità. Ma cosa succede quando gli anni sono dieci o quindici? E se la coppia è omosessuale?<br />Due persone provenienti da vissuti diversi, data la differenza anagrafica, sanno sicuramente arricchirsi a vicenda. Nell’incontro tra due generazioni, infatti, le caratteristiche individuali possono armonizzarsi in un tutt’uno completo e ben bilanciato: da una parte l’esperienza e la maggiore saggezza di chi ha qualche anno in più, dall’altra la passionalità e la carica vitale tipiche di un’età più giovane.<br />Ciò che non va dimenticato, qualsiasi sia la data di nascita dei partner, è che per far durare un amore è necessario tenerlo vivo. E sentirsi vivi, nonostante gli anni che passano (per tutti).<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>«L’età non ti protegge dall’amore. Ma l’amore, fino a un certo punto, ti protegge dall’età» sosteneva Jeanne Moreau.<br />Le relazioni nascono certamente perché ci si vuole bene, ma durano solo perché si decide di farsene carico. A volte, purtroppo, a mancare è il coraggio.<br /> <br />SECONDI > <b>POLPETTE DI MANZO E COUS COUS AL POMODORO<br /></b> <br /><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWuNEejEnQW_vHzqXI-ltS3zzrxQ27vtmjqLFfshvcfEfjUMVLskxph_NZ2Xn2BHKSqnzNu1raRjbUDj_GLrC4xHKbJsIn1iFB4ET_PehixtvkX6MHP6Z14TV8m7fpvA3uBmQQ2P8Fj4QLJfwiyoGoJT60VdMJ4D2-lR3lWGINgorLnNfTrjJOpGqLXQ/s500/Polpette_manzo_couscous_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWuNEejEnQW_vHzqXI-ltS3zzrxQ27vtmjqLFfshvcfEfjUMVLskxph_NZ2Xn2BHKSqnzNu1raRjbUDj_GLrC4xHKbJsIn1iFB4ET_PehixtvkX6MHP6Z14TV8m7fpvA3uBmQQ2P8Fj4QLJfwiyoGoJT60VdMJ4D2-lR3lWGINgorLnNfTrjJOpGqLXQ/s16000/Polpette_manzo_couscous_500.jpg" /></a></div><br />Macinato di manzo > 400 g<br /></i><i>Cous Cous > 80 g<br /></i><i>Parmigiano Reggiano > 60 g<br /></i><i>Uovo > 1<br /></i><i>Passata di pomodoro > 700 ml<br /></i><i>Pangrattato > qb<br /></i><i>Basilico > 1 mazzetto<br /></i><i>Zucchero > 1 pizzico<br /></i><i>Vino bianco > ½ bicchiere<br /></i><i>Olio EVO > 4 cucchiai<br /></i><i>Sale > 1 pizzico<br /></i><i>Pepe > 1 pizzico<br /></i> <br />Versate il cous cous in una ciotola, condite con olio e aggiungete una pari quantità di acqua bollente. Coprite e lasciate riposare per 5 minuti.<br />Sgranate il cous cous con una forchetta e tenetelo da parte.<br />Versate il macinato in una ciotola capiente assieme al parmigiano reggiano grattugiato, al cous cous sgranato e all’uovo.<br />Aggiungete il sale, il pepe, il basilico lavato e sminuzzato, quindi impastate a lungo con le mani, per rendere il composto tenero e amalgamare alla perfezione tutti gli ingredienti.<br />Ricavate delle polpette grandi come una noce, passatele nel pangrattato e lasciatele in frigo per un’ora.<br />Scaldate un filo d’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate rosolare le polpette su tutti i lati. Bagnate col vino bianco e proseguite la cottura a fuoco medio per una decina di minuti, girandole continuamente (ma delicatamente) finché non saranno imbrunite.<br />Aggiungete la passata di pomodoro e un pizzico di zucchero, coprite con un coperchio e proseguite la cottura a fuoco lento per 1 ora.<br />Impiattate le polpette su una base di salsa di pomodoro.<br /> <br /> </span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-91294515593646652492022-07-18T17:43:00.000+02:002022-07-18T17:43:17.019+02:00Risotto allo sgombro con fagioli corona<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena ci siamo confrontati sulla definizione vera di tradimento. L’adulterio esprime le debolezze, il voler essere liberi e l’incapacità di esserlo, le gelosie. Ma quando possiamo parlare di vero e proprio tradimento in un matrimonio? C’è chi pensa che s’insinui nel momento in cui si mente all’altro, mentre per alcuni presuppone un rapporto fisico con una terza persona. Come definire allora un bacio o una relazione non consumata che però lusinga e si trasforma in un pensiero fisso? Se il piacere non obbliga ad assumersi responsabilità, può considerarsi comunque un tradimento?<br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Tra lacrime, confusione, rabbia e un senso di umiliazione, P. teme di non essere in grado di voltare pagina e cancellare il dolore e la sofferenza. Come accettare che l’infedeltà abbia la meglio e che il tradimento sia ormai una costante evasione da quello che dovrebbe essere il matrimonio? Viveva nell’accettazione incondizionata dell’altro, del vivere con l’altro, ma a ben pensarci oggi non è l’amore, ma l’adulterio a essere esaltato, celebrato, inscenato, enfatizzato in infinite varianti, in televisione e nella narrativa. È diventato normalità.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Ci aveva messo in guardia Denis De Rougemont, scrittore e pensatore francofono, analizzando il mito di Tristano e Isotta, che per primo diede autorevolezza all’adulterio entrando potentemente nell’immaginario collettivo. Tanto è più patologico il tradimento e tanto più attrae, perché oggi è la trasgressione a fornire i contorni dell’ethos amoroso, del tutto privo di regole o galateo. È il tradimento a monopolizzare il pensiero e il desiderio.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Forse basterebbe capire che il matrimonio è il viaggio di scoperta più importante che l'uomo possa compiere, ma è anche un passaggio ufficiale a una vita nuova e ignota. Il matrimonio non è, insomma, un punto di arrivo, la fine di un percorso iniziato con l’incontro e l’innamoramento, ma l’inizio di un processo di crescita da portare avanti con la persona che si ama giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà, gradino dopo gradino, senza lasciarsi consumare dal rancore e dall’apatia, nascondendo l’incapacità di parlarsi e di ascoltarsi dietro l’alibi del tradimento.<br /></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;">PRIMI > <b>RISOTTO ALLO SGOMBRO CON FAGIOLI CORONA<br /></b></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><i><span style="font-family: verdana;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfKbS9tvHvGV2B9qqDbSwFy-WuR0MGJ-C8ffSdAUamMfDhcsXJ_POcYGcjMiDsz-XYOJrRyC14n0hz8siG2_AbhPay_VJuqxqH-1PCbYcgX4ow8WdxAjnJd9rqRDJx9MgApOeI4dkRQxNtWbtPzzjttD3vXhxQa_qD_bSFEAejED3iWEUJx8iYkmxYkw/s500/RisoSgombro_01_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfKbS9tvHvGV2B9qqDbSwFy-WuR0MGJ-C8ffSdAUamMfDhcsXJ_POcYGcjMiDsz-XYOJrRyC14n0hz8siG2_AbhPay_VJuqxqH-1PCbYcgX4ow8WdxAjnJd9rqRDJx9MgApOeI4dkRQxNtWbtPzzjttD3vXhxQa_qD_bSFEAejED3iWEUJx8iYkmxYkw/s16000/RisoSgombro_01_500.jpg" /></a></div><br />Riso Arborio > 5 pugni<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Filetti di sgombro > 300 g<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Fagioli bianchi corona > 100 g<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Katsuobushi (bonito) > 40 g + 1 manciata<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Alga kombu > 15 g<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Aglio > 1 spicchio<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Vino bianco > ½ bicchiere<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Olio EVO > 4 cucchiai<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Sale > 1 pizzico<br /></span></i><i><span style="font-family: verdana;">Pepe > 1 pizzico<br /></span></i><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;">Mettete i fagioli bianchi corona in ammollo in acqua fredda per 12 ore. Sciacquateli e versateli in una pentola, coprendoli a filo con acqua fredda. Cuoceteli per 1 ora e 45 minuti scuotendo ogni tanto la pentola senza mai mescolare e salando solo a cottura ultimata. Scolateli e teneteli da parte.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Preparate il brodo dashi portando a bollore 1 litro d’acqua con l’alga kombu. Spegnete la fiamma e aggiungete il katsuobushi. Lasciate riposare per 1 minuto, finché le scaglie non si depositano sul fondo, e poi filtrate il brodo ottenuto (in alternativa potete utilizzare del dashi istantaneo granulare da sciogliere nell’acqua calda oppure 2 comuni dadi per brodo di pesce). Tenetelo da parte.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Scaldate l’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate dorare lo spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Togliete l’aglio e unite il riso. Quando i chicchi avranno un aspetto traslucido versate il vino e lasciatelo evaporare, quindi aggiungete il brodo dashi, facendolo assorbire pian piano, un mestolo alla volta.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Trascorsi 10 minuti unite lo sgombro e proseguite la cottura finché il riso non sarà pronto.<br /></span><span style="font-family: verdana;">Impiattate il risotto guarnendolo con alcuni fagioli corona e (facoltativo) una spolverata di katsuobushi.</span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-35713495094702678672022-07-16T18:19:00.001+02:002022-07-16T18:19:32.367+02:00Hamburger di salmone e gamberi con patate novelle e composta di mele e susine<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena abbiamo parlato di schemi e di come tendiamo a riproporli nelle relazioni. Questi schemi riguardano aspettative, comportamenti e convinzioni su di sé che applichiamo a tutte le relazioni emotivamente importanti, ed emergono nella loro pienezza soprattutto nelle relazioni sentimentali.<br />Per alcune persone, trovarsi a rivivere situazioni relazionali fotocopia di quelle passate, soprattutto se accomunate da vissuti emotivi spiacevoli, è la norma. E questo può succedere nelle amicizie, sul lavoro o in amore. <br />C. cerca di non ripetere più gli errori fatti, ma è davvero in grado di cambiare? Lo siamo tutti? Per un po’ funziona, certo. Nel corso del tempo, tornano però a prendere il sopravvento i nostri pattern relazionali originari, perché – per quanto non vorremmo – fanno parte di noi e del nostro modo di entrare in relazione con gli altri. Perché nelle relazioni sentimentali della nostra vita la costante siamo noi e il nostro ripeterci è dovuto al nostro bagaglio, al nostro vissuto, alle abitudini più o meno sane che abbiamo ereditato.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>La nostra mente trova sempre buoni motivi per rimanere avvinghiata a ciò che conosce, ma rompere gli schemi è possibile e può significare imparare a rispettare l’altro diverso da sé, evitando inutili accomodamenti. Reinventare l’amore imparando a innamorarsi dell’altro, non dell’amore in sé né del fatto stesso di amare. E C. ci sta finalmente riuscendo.<br /> <br />SECONDI > <b>HAMBURGER DI SALMONE E GAMBERI CON PATATE NOVELLE E COMPOSTA DI MELE E SUSINE<br /></b> <br /><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL3T65LqD5i8Z9l4RdD-MvJNaKu_LsE7ttaH0CV0Fz9SvtE1KjzGrXoGbaEajzMXe63kJoG4xz1H3eT0f1ppXJxvhMByUqefyiHNdVTk6jeXkkuq6rWT2HWF7PwecnPGcuecWvbB19R7U9-rH2IF07tQElMz4JTZy6e8nIKa3eDmQMYXPWdxbZF_W4Dg/s500/Hamburger_Salmone_Gamberi_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL3T65LqD5i8Z9l4RdD-MvJNaKu_LsE7ttaH0CV0Fz9SvtE1KjzGrXoGbaEajzMXe63kJoG4xz1H3eT0f1ppXJxvhMByUqefyiHNdVTk6jeXkkuq6rWT2HWF7PwecnPGcuecWvbB19R7U9-rH2IF07tQElMz4JTZy6e8nIKa3eDmQMYXPWdxbZF_W4Dg/s16000/Hamburger_Salmone_Gamberi_500.jpg" /></a></div><br />Filetto di salmone > 300 g<br /></i><i>Gamberi > 300 g<br /></i><i>Aglio > 1 spicchio<br /></i><i>Prezzemolo > 2 rametti<br /></i><i>Erba cipollina > 15 steli<br /></i><i>Lime > 1<br /></i><i>Pepe rosa > 1 cucchiaino<br /></i><i>Pangrattato ><span class="Apple-converted-space"> <br /></span></i><i>Patate novelle > 12<br /></i><i>Mela > 1<br /></i><i>Susine Shiro (Goccia d’Oro) > 4<br /></i><i>Marsala > 1 bicchiere<br /></i><i>Miele di acacia > 1 cucchiaio<br /></i><i>Zucchero > 2 cucchiai<br /></i><i>Olio EVO > 8 cucchiai<br /></i><i>Peperoncino > 1 pizzico<br /></i><i>Rosmarino > 2 rametti<br /></i><i>Sale > 1 pizzico<br /></i><i>Pepe > 1 pizzico<br /></i> <br />Eliminate la pelle dal filetto di salmone e tritatene grossolanamente 250 g al coltello. <br />Fate lo stesso con 200 g di gamberi, già sgusciati, privati delle teste e del filetto nero dell’intestino.<br />Frullate il resto del salmone e dei gamberi con aglio e prezzemolo, poi versate il tutto in una ciotola assieme al salmone e ai gamberi tritati.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Regolate di sale e aggiungete un trito di erba cipollina, scorza di lime e pepe rosa, il sale, il pepe e il pangrattato. <br />Amalgamate bene e dividete il composto in quattro parti uguali.<br />Aiutandovi con un coppapasta formate degli hamburger di circa 1 cm di spessore e fateli riposare in frigorifero per circa 1 ora. <br />Nel frattempo preparate la salsa di accompagnamento. <br />Sbucciate la mela e tagliatela a pezzetti. Lavate le susine Shiro (Goccia d’Oro) e tagliatele a pezzetti, mantenendo la buccia. <br />Lasciate marinare la frutta in una ciotola per 1 ora con 1 bicchiere di Marsala e il succo di 1/2 lime. <br />Cuocete la frutta in un pentolino col suo liquido di marinatura, aggiungendo 2 cucchiai di zucchero, 1 di miele e 1 pizzico di peperoncino.<br />Dopo circa 10 minuti, quando la frutta sarà morbida, spegnete il fuoco e riducetela in purea servendovi di un mixer a immersione.<br />Rivestite una teglia con la carta da forno, oliatela col restante olio EVO e cuocete le patate novelle al forno per 30 minuti a 220° C, profumandole col rosmarino.<br />Cuocete gli hamburger in padella con 2 cucchiai olio, circa 3 minuti per lato, quindi impiattateli accompagnandoli con un cucchiaio di composta di mele e susine e con le patate novelle al forno.</span></div><p></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-33406737003572979772022-07-14T16:17:00.001+02:002022-07-14T16:17:27.357+02:00Yaki udon con asparagi<div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span style="background-color: white; text-align: justify;">Ieri sera a cena abbiamo parlato di rinascite. Ritagliarsi una pausa dagli obblighi quotidiani può rivelarsi un’idea estremamente rigenerante, sotto tutti i punti di vista. Aiuta a vedersi in prospettiva. A volte esaminare la propria situazione con un piccolo distacco, senza farsi prendere dall’impeto, è utile a chiarire tutte quelle incomprensioni e quelle parole non dette, che spesso fanno breccia nelle relazioni affettive e amorose.<br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Così abbiamo visto un’amica finalmente raggiante, rapita dall’irresistibile e sensuale gioco della seduzione.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Tra la fine di una relazione e un nuovo innamoramento ci sono le vulnerabilità a cui tutti siamo esposti mentre siamo innamorati: l’ansia di una chiamata al telefono, l’euforia e la disperazione che lottano per il comando delle emozioni, le fantasie ottimistiche o catastrofiche. Poi, dopo un percorso di espiazione, si reimpara ad amare, si torna felici e finalmente sereni.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span></span><span style="font-family: verdana;">Un nuovo lavoro, una nuova casa, una relazione appena iniziata. Possiamo ricominciare innumerevoli volte nella nostra vita. Ed è bello farlo con la consapevolezza che rinasciamo in ciò che già esiste. Perché, in parte, siamo il prodotto del nostro passato, delle nostre esperienze e di come abbiamo reagito agli avvenimenti. I sentimenti negativi crescono fino a raggiungere il punto di rottura e poi svaniscono, lasciando spazio alla reazione positiva. E, a volte, può accadere di trovare il proprio posto nel mondo lì dove non lo avremmo mai immaginato.<br /></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span><span style="font-family: verdana;">PRIMI > <b>YAKI UDON CON ASPARAGI</b></span></div><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"><br /></span></i></div><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcaKUJ6iqAAVZUWQ0ao_HJODt1CR9u2YWQNxNIiESFUlPV1LRlHk_JCYqbqxRfMqcvWzpUmdipJ4pOSRxK-tiJPOkMcojv244JUvqLELXPyoz6yXJx2Tgyux_lh4uwNQa5yX_-55hh_h54lNSQNAj_S9OYGc_TozVyVSuFsJ6OWFlC3BFhPrvFkrW-hA/s500/Udon_Asparagi_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcaKUJ6iqAAVZUWQ0ao_HJODt1CR9u2YWQNxNIiESFUlPV1LRlHk_JCYqbqxRfMqcvWzpUmdipJ4pOSRxK-tiJPOkMcojv244JUvqLELXPyoz6yXJx2Tgyux_lh4uwNQa5yX_-55hh_h54lNSQNAj_S9OYGc_TozVyVSuFsJ6OWFlC3BFhPrvFkrW-hA/s16000/Udon_Asparagi_500.jpg" /></a></div><br />Udon precotti > 400 g</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Asparagi verdi > 400 ml</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Uova > 2</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Pancetta dolce > 100 g</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Scalogno > 2</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Zenzero fresco > 2 cm</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Alga nori > 1/2 foglio</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Olio EVO > 4 cucchiai</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Salsa di soia > 4 cucchiai</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Semi di sesamo tostati > 1 cucchiaio</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Sale > 1 pizzico</span></i><br /><i><span style="font-family: verdana;">Pepe > 1 pizzico</span></i></div><div style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i><br /></i>Lavate bene gli asparagi ed eliminate la parte più dura del gambo. Cuoceteli al vapore (oppure in poca acqua) per circa 10 minuti, lasciandoli croccanti. Scolateli, poi tagliateli a rondelle, tenendo da parte le punte.</span><br /><span style="font-family: verdana;">Affettate lo scalogno e rosolatelo in una padella antiaderente bene oliata.</span><br /><span style="font-family: verdana;">Tagliate la pancetta a dadini e fatela rosolare assieme allo scalogno.</span><br /><span style="font-family: verdana;">In una scodella sbattete nel frattempo le uova con un pizzico di sale e pepe, poi versatele nella padella e strapazzatele.</span><br /><span style="font-family: verdana;">Aggiungete gli asparagi a rondelle e lo zenzero fresco grattugiato.</span><br /><span style="font-family: verdana;">Saltate tutto a fiamma vivace per qualche minuto, quindi aggiungete gli udon e la salsa di soia.</span><br /><span style="font-family: verdana;">Lasciate insaporire e impiattate guarnendo con le punte d’asparago, l’alga nori sbriciolata e i semi di sesamo tostati.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div><p class="p1" style="background-color: white; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;"><br /></span></i></div><p></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-58869204032229031132022-07-07T16:56:00.005+02:002022-07-11T17:32:46.265+02:00Gnocchi di zucca in crema<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span style="text-align: justify;">Le Love Cards di Yves Saint Laurent sono passate alla storia. Per 25 anni (a eccezione del 1978 e del 1993, da lui definiti “senza amore“) il celebre stilista ha realizzato questi preziosi biglietti utilizzando tecniche diverse, dagli acquarelli alle grafiche, fino ai collage.</span></span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span class="Apple-converted-space" style="text-align: justify;"> </span></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc2JHQSveb2ew_Wbor6qsjNmg6E5gpwGsUjRb0dvQsAEBuyaDxndKMm-yzlFnxv234DMQkJ3ZDEmn-17H1p8hVFXex3cKgKP03ae9yZRVb5IEBGPB9ljdiE2OlxBy6qbC3nwcwIUJyWKWLPiIyrlLIsvSobbtVr3zma06bCqDslPr5lmjBuN9m0uQthQ/s500/Leve_YSL_500.jpg" imageanchor="1" style="font-family: verdana; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="402" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc2JHQSveb2ew_Wbor6qsjNmg6E5gpwGsUjRb0dvQsAEBuyaDxndKMm-yzlFnxv234DMQkJ3ZDEmn-17H1p8hVFXex3cKgKP03ae9yZRVb5IEBGPB9ljdiE2OlxBy6qbC3nwcwIUJyWKWLPiIyrlLIsvSobbtVr3zma06bCqDslPr5lmjBuN9m0uQthQ/s16000/Leve_YSL_500.jpg" /></a><span style="font-family: verdana;"><span class="Apple-converted-space" style="text-align: justify;"><br /></span><br />Era solito mandarle ad amici e parenti per festeggiare l'inizio del nuovo anno. La prima cartolina è del 1970, l'anno in cui sono nato: qui il tipico motivo a serpente YSL avvolge la scritta LOVE e il riferimento è l'amore dello stilista per Marrakech, visitata per la prima volta con il suo compagno di vita Pierre Berge nel 1966.<br />La trovo bellissima, voi no? E poi si abbina perfettamente al payoff del mio blog: «Amare significa condividere tutto. Anche una ricetta».</span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br />PRIMI > <b>GNOCCHI DI ZUCCA IN CREMA</b></span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><b><br /></b><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuSkZ2ackawydc-tniqbcx_g30Dmz4jhoWLkAsVAzE9dtjuiJc8_lIJws2Lj_ZwYOcLohY41AzX6IqbFN0QhMaCWtZUGg8eIW7XxDlvnY48NP54cbEYYRybsVQtANX-9kRU9KowdysqBVLVfyzAGuB2cC1EuAyNLrJfUBremziP6orxOme2U3sKFFeDQ/s500/GnocchiZucca_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="377" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuSkZ2ackawydc-tniqbcx_g30Dmz4jhoWLkAsVAzE9dtjuiJc8_lIJws2Lj_ZwYOcLohY41AzX6IqbFN0QhMaCWtZUGg8eIW7XxDlvnY48NP54cbEYYRybsVQtANX-9kRU9KowdysqBVLVfyzAGuB2cC1EuAyNLrJfUBremziP6orxOme2U3sKFFeDQ/s16000/GnocchiZucca_500.jpg" /></a></div><br />Zucca > 1 kg (già pulita)<br /></i><i>Farina > 120 g<br /></i><i>Uova > 2<br /></i><i>Pancetta dolce > 150 g<br /></i><i>Scalogno > 1<br /></i><i>Erba cipollina > 20 steli<br /></i><i>Brodo vegetale > 500 ml<br /></i><i>Olio EVO > 4 cucchiai<br /></i><i>Sale > 1 pizzico<br /></i><i>Pepe > 1 pizzico</i></span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i><br /></i>Sbucciate la zucca, privatela dei semi interni e tagliatela a pezzetti. Sceglietene una poco acquosa, come quella a buccia verde.<br />Passate 500 g di zucca in forno a 180° per circa 20-40 minuti (a seconda della zucca utilizzata), quindi fatela intiepidire.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Riducetela in purea e ripassatela in forno a 110°, perché si asciughi bene, poi frullatela con l’aiuto di un mixer a immersione per eliminare grumi e filamenti.<br />Lasciate raffreddare e versatela in una ciotola con le uova leggermente sbattute, 80 g farina, il sale e il pepe.<br />Impastate bene con le mani fino a quando il composto non sarà più appiccicoso<br />Infarinate il piano di lavoro.<br />Servendovi di due cucchiaini realizzate delle piccole quenelle di zucca, tuffatele nella farina rimasta e medellatele tra i palmi delle vostre mani, dando agli gnocchi una forma arrotondata.<br />Lasciateli riposare per 1 ora a temperatura ambiente.<br />Tritate intanto lo scalogno e fatelo soffriggere in una pentola oliata. Aggiungete la pancetta a cubetti e fatela rosolare. Unite anche i rimanenti 500 g di zucca, e fateli saltare per qualche minuto a fuoco vivace.<br />Versate il brodo caldo e proseguite la cottura fino a quando la zucca non si sarà ammorbidita.<br />Frullate il tutto, con l’aiuto di un mixer a immersione. Nel caso il composto non sia abbastanza morbido e vellutato, aggiungete un altro po’ di brodo vegetale.<br />Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata e scolateli non appena salgono a galla. Fateli saltare nella crema di zucca e impiattateli cospargendoli con un trito di erba cipollina.</span></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-45132075683614534432022-07-04T15:19:00.003+02:002022-07-05T11:40:24.152+02:00Canederli alla puttanesca<div style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana; text-align: justify;">Mi riconosco da sempre nella scrittura militante. Io sono un autore militante, ed essere un autore militante significa porre uno scopo al proprio scrivere.<br /></span>Per me la scrittura ha un compito politico: perché nasce da un’esigenza reale, una paura che è figlia di una disuguaglianza sociale, spesso violenta, che si trasforma in lotta. Così metto la parola e il disegno (perché la maggior parte dei miei romanzi sono a fumetti) al servizio di una causa. Principalmente quella dei diritti civili. Nella speranza che la parola e il disegno alimentino il cambiamento. Del resto, come diceva Tondelli, “l’omosessualità è un problema per chi se ne fa un problema”, e io non me ne sono mai preoccupato, neppure all’uscita del mio primo graphic novel a metà degli anni Novanta, che è stato anche il primo vero graphic novel italiano a tematica LGBT.<br />Nelle mie storie ho sempre voluto sottolineare come i rapporti si costruiscano “con” le persone e non secondo principi di appartenenza a una sfera sessuale. A nessuno piace vivere limitando la propria esistenza ed è possibile stare tutti insieme senza chiedersi il perché, basta abbattere gli steccati che dividono il mondo LGBT da quello eterosessuale. È per questo che nel mio nuovo romanzo <b><i>Torneranno gli sguardi</i></b> (Kappalab) presento un ampio spettro di relazioni: amorose, genitoriali, affettive, professionali; di religione e di pregiudizio; omosessuali ed eterosessuali.<br />Oggi il fumetto, la narrativa, il cinema e la televisione stanno affrontando a viso scoperto le tematiche LGBT in maniera nuova, aprendo la mente, superando ogni stereotipo, toccandone i molti aspetti, anche negativi, con estrema serietà. Questo genera finalmente consuetudine e ciò che è conforme a un’abitudine o a una consuetudine finisce presto o tardi con l’essere “normale”. Non per niente il termine “uguaglianza” è spesso associato a quello di “normalità”, come valore, come identità di diritti.<br /><br />PRIMI > <b>CANEDERLI ALLA PUTTANESCA</b></div><div style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><b><br /></b><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnL7C6apvQbb4t001Dv5POKgrTdZXhus8srTpbQhP2BmPGWZPFUhKDcmcwQUJVuL2ewFqSU2rE7MKAceYvcdeydgxGWUif74mClWlK1sRBfDqAhNlRxBWzSoo-G9lP2pV8hqXU8kHEIWY0CVBQPz57p9VFT7KZk98JTPgmPQy-rxH96MbpNt-Z_2DftA/s500/Canederli_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnL7C6apvQbb4t001Dv5POKgrTdZXhus8srTpbQhP2BmPGWZPFUhKDcmcwQUJVuL2ewFqSU2rE7MKAceYvcdeydgxGWUif74mClWlK1sRBfDqAhNlRxBWzSoo-G9lP2pV8hqXU8kHEIWY0CVBQPz57p9VFT7KZk98JTPgmPQy-rxH96MbpNt-Z_2DftA/s16000/Canederli_500.jpg" /></a></div><br />Pane raffermo 250 g<br /></i><i>Latte > 125 ml<br /></i><i>Uova > 2<br /></i><i>Farina > 50 g<br /></i><i>Acciughe > 4 filetti<br /></i><i>Olive nere di Gaeta > 100 g<br /></i><i>Capperi > 1 manciata<br /></i><i>Prezzemolo > 1 mazzetto<br /></i><i>Erba cipollina > 15 steli<br /></i><i>Aglio > 2 spicchi<br /></i><i>Burro salato > 50 g<br /></i><i>Brodo vegetale > 1 l<br /></i><i>Sale > 1 pizzico<br /></i><i>Pepe > 1 pizzico</i></div><div style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i><br /></i>Eliminate la crosta dal pane raffermo e tagliatelo a dadini. Versatelo in una ciotola aggiungendo il latte per farlo ammorbidire. Unite anche le uova sbattute e un trito di prezzemolo, erba cipollina, olive, capperi e acciughe. Salate e pepate.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Amalgamate bene il composto con le mani e lasciatelo riposare per 2 ore in frigorifero, poi, con le mani bagnate, formate delle palline di circa 6 cm di diametro, ben pressate.<br />Passate i canederli nella farina e fateli cuocere nel brodo vegetale bollente per circa 12 minuti.<br />Fate intanto soffriggere l’aglio nel burro salato.<br />Servite i canederli irrorandoli col burro fuso e guarnendo con olive e capperi (o con un trito di pomodori secchi).</div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-68287515000717921352022-07-02T18:05:00.001+02:002022-07-02T18:51:24.175+02:00Risotto al miso<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena ci siamo trovati a parlare di tossicità in amore.<br />Il primo indiscutibile segnale di una relazione tossica è la perdita d’autostima. Se una relazione è escludente e smette di portare gioia e invece fa sentire tristi, arrabbiati, ansiosi o rassegnati, potrebbe essere tossica. </span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Le relazioni tossiche sono sicuramente quelle di cui è più difficile elaborarne la fine. Se l’eutanasia di un amore ci porta, quasi inevitabilmente, ad attraversare fasi d’incredulità, rabbia, disperazione e accettazione, proprio come di fronte a un lutto, quando chiudiamo una relazione tossica è come se dovessimo elaborare la fine di due relazioni, la perdita di due persone, totalmente in contrapposizione tra loro. Prevale il senso di colpa. Per uscirne serve coraggio, forza, resilienza. E spesso un nuovo amore che c’insegni a essere empatici. Che ci faccia sentire più sensibili, più attenti alle emozioni e ai sentimenti altrui, e quindi ci permetta di capire i nostri errori, come rimediare e come cambiare in meglio. Soprattutto ci renda forti, perché essere innamorati significa anche essere pronti a soffrire.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Per la rinascita di Alex, protagonista del mio nuovo romanzo <b><i>Torneranno gli sguardi</i></b> (Kappalab), è determinante l’incontro con Lorenzo, uno che ha dentro di sé il sorriso. Uno a cui gli occhi s’illuminano improvvisamente e brillano. Le riconosci così le persone vere, dallo sguardo. Alex capisce che non bisogna avere paura di abbandonare le apparenze per vivere nella consapevolezza di sé stessi. E soprattutto impara a non correre, allontanandosi da quegli schemi del “mordi e fuggi” che troppe volte sono alla base delle relazioni gay.<br />Durante un recente <i>reading</i>, una persona mi ha ringraziato perché ho raccontato che essere felici è possibile, anche per le persone LGBT+. Troppo spesso siamo i primi a concentrarci sugli stereotipi, a credere nella loro ineluttabilità, a rimanerne prigionieri. </span><span style="font-family: verdana;">Ho amici per esempio che sognano il grande amore, ma vivono alla mercé di App illusorie, di cui fanno un uso ormai bulimico. L’attenzione o la potenzialità del sesso distrae da emozioni dolorose, dai vuoti dell'anima che</span><span class="s1" style="font-family: verdana;"> spaventano come quelli d'aria in volo, ma</span><span style="font-family: verdana;"> certi contesti possono rivelarsi tossici per chi cerca altro.</span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: verdana;">Le abitudini, si sa, sono dure a morire, insieme alle nostre insicurezze.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">PRIMI > <b>RISOTTO AL MISO</b></span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><b><br /></b><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNn4liM-ntiKRD-nHm9L76jNWJIv0vp0kjb-l3tcUfYFz8oD62TYBefmV5KGW-4WFlC0aWzR_K6Mwfo09KgSQ2YDGLc6OJglJ1F6P4xcXWfd_1Jx_yCend2-6N83K4Tb-yvBOAJt_lLwU33zhf2wcVVB2KM4jxqTCWo4ASV54R8UeTBhAKBVxt9MJBHw/s500/Riso_Miso_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNn4liM-ntiKRD-nHm9L76jNWJIv0vp0kjb-l3tcUfYFz8oD62TYBefmV5KGW-4WFlC0aWzR_K6Mwfo09KgSQ2YDGLc6OJglJ1F6P4xcXWfd_1Jx_yCend2-6N83K4Tb-yvBOAJt_lLwU33zhf2wcVVB2KM4jxqTCWo4ASV54R8UeTBhAKBVxt9MJBHw/s16000/Riso_Miso_500.jpg" /></a></div><br />Riso Arborio > 5 pugni<br /></i><i>Miso > 60 g<br /></i><i>Cipolla > ½<br /></i><i>Alga wakame > 1 foglio<br /></i><i>Zenzero fresco > 2 cm<br /></i><i>Salsa di soia > 4 cucchiai<br /></i><i>Furikake > 1 cucchiaio<br /></i><i>Olio EVO > 2 cucchiai<br /></i><i>Burro > 2 noci</i></span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i><br /></i>Mettete l’alga wakame in ammollo in acqua fredda.<br />In una padella antiaderente, soffriggete la cipolla tritata e lo zenzero grattugiato in 2 cucchiai di olio EVO.<br />Aggiungete 1 litro d’acqua, la salsa di soia e l’alga wakame strizzata e affettata.<br />Lasciate sobbollire a fuoco lento per 20 minuti circa.<br />Spegnete il fuoco, aggiungete il miso e mescolate con un cucchiaio di legno fino a quando non si sarà completamente sciolto.<br />Versate 1 noce di burro in una padella antiaderente, portatela a temperatura e tostate il riso. Quando i chicchi avranno un aspetto traslucido versate il brodo bollente di miso filtrato, facendolo assorbire pian piano, un mestolo alla volta.<br />A cottura ultimata, mantecate il risotto lontano dal fuoco con 1 noce di burro, lasciandolo poi riposare per un paio di minuti.<br />Impiattate il risotto servendovi di un coppapasta, quindi spolveratelo con 1 cucchiaio di <i>furikake</i> (condimento giapponese per il riso acquistabile nei migliori supermercati orientali) o con un mix di alga nori tritata, semi di sesamo tostati, gamberetti essiccati e <i>katsuobushi</i> (bonito).<br /><br /><br /><br /><br /><br /></span><br /></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-46056590398020953852022-07-01T18:45:00.001+02:002022-07-01T18:51:16.261+02:00Straccetti di pollo glassati su salsa di mirtilli<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">«È da uomo o da donna?»<br />Ogni giorno in Pop Design Store qualcuno mi fa questa domanda. E ogni giorno mi chiedo che senso abbia chiederselo davanti a un accessorio moda.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Ti piace? Non ti piace? Non basta questo a determinare una scelta?<br />Evidentemente no: il cliente (maschio, soprattutto, ma non solo) ha bisogno di continue, patetiche rassicurazioni sulla propria virilità.<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>I ruoli maschili e femminili sono il prodotto di processi interattivi di costruzione e di interpretazione. E non possono che essere mutevoli, dal momento che la società è in continua evoluzione, e quindi cambiano sia la cultura sia i comportamenti sia le conoscenze sia i valori trasmessi per apprendimento.<br />Eppure gli stereotipi di genere permangono e riguardano principalmente le aspettative rigide sui comportamenti maschili e femminili all’interno di un contesto socio-culturale (aspettative spesso inestricabilmente radicate nella cultura di genere).<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Sono quindi in crisi gli uomini o è in crisi un sistema di ruoli e di valori che non è più in grado di dare senso alla loro vita?<span class="Apple-converted-space"> <br /></span>Perché invece di guardare agli spazi che questa crisi ci apre, alcuni sembrano avere nostalgia dell’universo passato, di quando vivevamo nelle gabbie di genere (gabbie che ancora esistono, ma almeno non sono più chiuse a chiave e qualche temerario riesce a fuggire)?<br />Come poter dire in maniera gentile a queste persone che un occhiale da sole Ray-Ban è unisex? Come spiegare loro che uno zaino Rains è unisex? Come fare capire che i calzini si vendono in base alle taglie e non al genere?<span class="Apple-converted-space"> </span><br /><br /></span></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">SECONDI > <b>STRACCETTI DI POLLO GLASSATI SU SALSA DI MIRTILLI</b></span></div><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i style="font-size: 12px;"></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i style="font-size: 12px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjCIrJcKu3G51sNRivdAXPh3WK3ffOED6IRmmiKW48yMNFfkopMrJBRgb75aP-gEko5VLwZul92MDC-RAFFeqKp291lvFMVVcYQF5VK9srva4hhaEaFZx4UnS71T7BTAdJMWmoN1qhY-4BGImWD5gG79ukxS0Huvk-F8lcNJcEDXQX71EYu54rCkgM5w/s500/Pollo_Mirtilli_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjCIrJcKu3G51sNRivdAXPh3WK3ffOED6IRmmiKW48yMNFfkopMrJBRgb75aP-gEko5VLwZul92MDC-RAFFeqKp291lvFMVVcYQF5VK9srva4hhaEaFZx4UnS71T7BTAdJMWmoN1qhY-4BGImWD5gG79ukxS0Huvk-F8lcNJcEDXQX71EYu54rCkgM5w/s16000/Pollo_Mirtilli_500.jpg" /></a></i></div><i style="font-size: 12px;"><br /></i><div style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><i>Straccetti di pollo > 800 ml<br /></i><i>Birra > 250 ml<br /></i><i>Aglio > 1 spicchio<br /></i><i>Rosmarino > 1 rametto<br /></i><i>Alloro > 2 foglie<br /></i><i>Miele > 2 cucchiai<br /></i><i>Zenzero fresco > 2 cm<br /></i><i>Zucchero di canna > 2 cucchiai<br /></i><i>Salsa di soia > 5 cucchiai<br /></i><i>Miele > 3 cucchiai<br /></i><i>Mirtilli > 250 g<br /></i><i>Vino rosso > 150 ml<br /></i><i>Olio EVO > 4 cucchiai<br /></i><i>Sale > 1 pizzico<br /></i><i>Pepe > 1 pizzico</i></div><p></p><p class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 15px; text-align: justify;"><i></i><br /></p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Versate la birra, lo zenzero fresco grattugiato e lo zucchero di canna in una pirofila e aggiungete gli straccetti di pollo. Lasciate marinare in frigo per almeno un’ora.</p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Fate soffriggere l’aglio, il rosmarino e l’alloro in una padella oliata, quindi unite gli straccetti di pollo. Salate, pepate e lasciate rosolare.</p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Filtrate il liquido di marinatura e versatelo sul pollo. Cuocete a fuoco dolce per circa 30 minuti, fino a quando la marinatura non sarà evaporata.</p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">In un pentolino, fate intanto sciogliere lo zucchero in 250 ml di acqua, mescolando fino a ottenere uno sciroppo denso. Aggiungete i mirtilli e il vino rosso. Cuocete la salsa a fuoco dolce fin quando i mirtilli non si saranno completamente sfaldati. Passate la salsa al setaccio e lasciatela intiepidire.</p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Spennellate gli straccetti di pollo con un’emulsione di salsa di soia e miele, alzando la fiamma per glassare bene il tutto. La carne dovrà risultare croccante e dorata.</p><p class="p2" style="font-family: Verdana; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Versate in un piatto un fondo di salsa di mirtilli. Adagiate sulla salsa alcuni straccetti di pollo glassati e guarnite con alcuni mirtilli freschi.</p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-68338755602624712042022-06-17T15:03:00.001+02:002022-06-17T15:03:30.810+02:00Piccoli onigiri del cuore<div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Gli onigiri sono un vero cibo consolatorio, tanto che in <b><i>Piccoli problemi di cuore</i></b> (<b><i>Marmalade boy</i></b>) Miki li prepara per confortare Mary (in originale Meiko), che ha problemi a causa del rapporto affettivo con uno degli insegnanti.</span></span></div><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikD5UX3OJJmmbuj_-Mz20EG4My09IdL_YoZQZ0ItKJF7PSi8FUTUZQTu3nUNYyHlI9FxLb7dCMD5L39Y8Fgr7kReZ2GUJ1VE5Uy8pbv3t51pVETRKbhi0jUIW7bD8EaedMvZTzfh-immJGhJ8bf4TyoOq5FRNltUYrmMiTqABaWUiMYhwb90VQtCAymA/s500/MarmaladeBoys_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikD5UX3OJJmmbuj_-Mz20EG4My09IdL_YoZQZ0ItKJF7PSi8FUTUZQTu3nUNYyHlI9FxLb7dCMD5L39Y8Fgr7kReZ2GUJ1VE5Uy8pbv3t51pVETRKbhi0jUIW7bD8EaedMvZTzfh-immJGhJ8bf4TyoOq5FRNltUYrmMiTqABaWUiMYhwb90VQtCAymA/s16000/MarmaladeBoys_500.jpg" /></a></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Questa serie ha suggerito a più di una generazione di adolescenti come affrontare i rapporti con genitori, amici e potenziali partner. Il cartone animato tratto dal manga di Wataru Yoshizumi (pubblicato nel 1992 sulla rivista “Ribon” di Shueisha) sottolinea come non sempre un divorzio e nuove relazioni familiari siano un male. La storia è infatti quella di Yuri (in originale Yu) e Miki. I due liceali assistono a uno scambio di coppia tra i genitori e finiscono a convivere come fratellastri. Dopo essere stati in balia di due spasimanti che ordivano per tenerli separati, Miki capisce che Yuri non è anaffettivo, ma solo timido e introverso, mentre il ragazzo accetta di poter amare una sorellastra con cui non ha legami di sangue.<br /></span><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Il successo di <b><i>Marmalade boy</i></b> (che ha venduto quasi 10 milioni di copie) ha visto la nascita del sequel <b><i>Marmalade Boy Little</i></b>, incentrato su Rikka e Saku (nuovi fratellastri di Yuri e Miki), di 10 light novel scritte da Yumi Kageyama, 1 mediometraggio animato, 1 serie TV live action taiwanese, videogiochi e 1 film diretto da Ryuichi Hiroki.<br /></span></span><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">In Italia, il <b><i>Piccoli problemi di cuore</i></b> che conosciamo è un’opera diversa dall’originale, creata dagli adattatori nostrani col benestare di Wataru Yoshizumi. Intere linee narrative eliminate, scene rimontate, dialoghi rimaneggiati: 63 episodi (contro i 76 della serie originale) trasmessi su Canale 5 e Italia 1, per un totale di 152 minuti di tagli. <br /></span></span><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Se anche voi come me amate la cucina e i cartoni animati, vi anticipo che a settembre uscirà per le edizioni <a href="http://www.kappalab.it" target="_blank">Kappalab</a> il mio nuovo ricettario <b>IN CUCINA CON GLI ANIME GIAPPONESI</b>.</span></span></div><p></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><span class="s1" style="font-kerning: none;"><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLDKY2BcXUnypIqGVsrGXKvFgXVGEeiw2QC_VAwG97VAglog1hzCbL9Lww1JhvAysed5ZnANJ20fgTpgJiwjItbLFQEJ76CDDZ-ftuWb0pPQ9q-F5yIaq3XU5sQ3Gv_i2_z1way0np_Wx7R_xp3TpvXjDMvdSFqy_vy7HL_9ccOoOuHPqJPxN_F12HZQ/s727/Cvr_Cucina_Anime_500.jpg" imageanchor="1"><img border="0" data-original-height="727" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLDKY2BcXUnypIqGVsrGXKvFgXVGEeiw2QC_VAwG97VAglog1hzCbL9Lww1JhvAysed5ZnANJ20fgTpgJiwjItbLFQEJ76CDDZ-ftuWb0pPQ9q-F5yIaq3XU5sQ3Gv_i2_z1way0np_Wx7R_xp3TpvXjDMvdSFqy_vy7HL_9ccOoOuHPqJPxN_F12HZQ/s16000/Cvr_Cucina_Anime_500.jpg" /></a></div><div style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span class="s1" style="font-kerning: none;">Vi mostrerò passo passo come realizzare il </span>bulgogi (da <b><i>Cowboy Bebop</i></b>), il curry (da <b><i>School Rumble</i></b>), l'ebi tempura (da <b><i>Demon Slayer</i></b>), la misoshiru (da <b><i>Nana</i></b>), i nikuman (da <b><i>Inuyasha</i></b>), l'okonomiyaki (da <b><i>Kiss me Licia</i></b> / <b><i>Ai shite night</i></b>), i bretzel buns (da <b><i>Heidi</i></b>), il ramen (da <b><i>Naruto</i></b>), il riso bianco (da <b><i>Dragon Ball</i></b>), il sukiyaki (da <b><i>Lamù</i></b> / <b><i>Uruseiyatsura</i></b>), il sushi hosomaki (da <b><i>Detective Conan</i></b>), i takoyaki (da <b><i>One Piece</i></b>), gli udon (da <b><i>Cara, dolce Kyoko</i></b> / <b><i>Maison Ikkoku</i></b>) gli yakitori (da <b><i>Beck: Mongolian Chop Squad</i></b>), le crêpes (da <b><i>Creamy Mami</i></b>), i daifuku (da <b><i>Sailor Moon</i></b>), i dorayaki (da <b><i>Doraemon</i></b>), i macarons (da <b><i>Pokémon</i></b>), la panna cotta (da <b><i>Aggretsuko</i></b>), i taiyaki (da <b><i>To Love-ru</i></b>) e i tamagoyaki (da <b><i>Pesca la tua carta Sakura</i></b> / <b><i>Cardcaptor Sakura</i></b>).<br />E questi deliziosi e facili onigiri (ma nella versione <b><i>Fruits Basket</i></b>).</span></div></span><p></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">ANTIPASTI > <b>PICCOLI ONIGIRI DEL CUORE</b></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; font-family: verdana; text-align: justify;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipPJd89ngT_-rQJ2Q06fZb0IdhXb1ZSEddbSqCeIoN8hlCTTnmi9iSRnoQ95DigC8yEdCQ1Sk0f4ptk6bRDMA_NGbnfnG7-6fdJatt9OG43N863_APfZ8NzfjiI67_yaGotp960rhcjjqZ_u_UxtTaYGnXVFmRI2b7fY-C9wHllJ4ZH8LfL83Hx4nOWw/s500/Onigiri_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipPJd89ngT_-rQJ2Q06fZb0IdhXb1ZSEddbSqCeIoN8hlCTTnmi9iSRnoQ95DigC8yEdCQ1Sk0f4ptk6bRDMA_NGbnfnG7-6fdJatt9OG43N863_APfZ8NzfjiI67_yaGotp960rhcjjqZ_u_UxtTaYGnXVFmRI2b7fY-C9wHllJ4ZH8LfL83Hx4nOWw/s16000/Onigiri_500.jpg" /></a></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;"><br /></span></i></div><i><span style="font-family: verdana;"><div style="text-align: justify;"><i>Riso per sushi > 300 g</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Alga nori > 1 foglio</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Tonno in scatola > 240 g</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Maionese > 4 cucchiai</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Wasabi in pasta > 1 cucchiaino</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Erba cipollina > 10 steli</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Sesamo nero > 1 cucchiaio</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Sale > 1 pizzico</i></div></span></i><p></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i><br /></i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Cuocete il riso a fuoco medio, in 450 ml d’acqua. Raggiunta l’ebollizione, </span><span style="font-family: verdana;">abbassate la fiamma e coprite </span><span style="font-family: verdana;">con un coperchio. Proseguite </span><span style="font-family: verdana;">la cottura per 13 minuti </span><span style="font-family: verdana;">(senza sollevare il coperchio), poi spegnete il fuoco e lasciate </span><span style="font-family: verdana;">riposare il riso altri 10 minuti. </span><span style="font-family: verdana;">Trasferitelo infine in una ciotola e </span><span style="font-family: verdana;">aggiungete a pioggia il </span><span style="font-family: verdana;">sesamo nero tostato.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tritate l’erba cipollina e unitela al</span><span style="font-family: verdana;"> tonno. Aggiungete la maionese e il wasabi e m</span><span style="font-family: verdana;">escolate fino a ottenere una salsa corposa e omogenea.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Prendete</span><span style="font-family: verdana;"> un po’ di riso (circa un quarto per degli onigiri grandi), stendetelo sulla mano bagnata, versate al centro un cucchiaio di salsa al tonno e appallottolatelo facendo </span><span style="font-family: verdana;">attenzione che il condimento rimanga all’interno.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Modellate la polpetta di riso </span><span style="font-family: verdana;">dandogli una forma triangolare, quindi t</span><span style="font-family: verdana;">agliate l’alga nori a </span><span style="font-family: verdana;">strisce e</span><span style="font-family: verdana;"> avvolgete per metà </span><span style="font-family: verdana;">ciascun onigiri.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-59676842653905572312021-09-22T10:25:00.003+02:002021-09-22T10:34:11.664+02:00Crostata alla ricotta e frutti di bosco<p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Qual è il ricordo più nitido della tua infanzia?</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una semplice domanda, l’intramontabile gioco del conoscersi, e ieri sera a cena la conversazione è subito decollata con alcuni nuovi amici.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Più di ogni altra cosa, il cibo caratterizza la nostra vita, non solo nelle scelte presenti, ma anche nelle esperienze passate, perché coinvolge tutti i nostri sensi stimolando nel tempo gustosi e indelebili ricordi.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Dietro a un boccone si può nascondere una vita. Come quella petite madeleine che risveglia improvvisamente i ricordi d’infanzia di Marcel Proust, diventando il catalizzatore della recherche. Basta un morso e, con semplicità, tutto ha inizio. Il cibo diventa ricordo.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Nel mio caso è un ricordo che ha provocato la nascita di questo piatto. Quello di mia nonna che lavorava la ricotta con una forchetta, in modo da ammorbidirla, aggiungendo poi lo zucchero e un goccio di caffè. Mescolava con forza per far prendere aria alla ricotta e farla diventare più soffice, trasformandola così in una crema soffice e vellutata, che mi ha addolcito e saziato in tante merende, magari accompagnata da una fetta di ciambella.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">DOLCI > <b>CROSTATA ALLA RICOTTA E FRUTTI DI BOSCO</b></span></p><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi52GzfLPSf5H7VGRehJ13dETyfGIZDlaGktvyHo_rT8ajWh2xM8JCSVSPYi5YDH0NdZcqWmc3qpQ3v4BxPn2CpY0ZZrV3jJSh-ZaGtN4zVsgZL7DAjsGcCUTCVei7pKGJtTiOBgz21FAOn/s500/DolceRicotta.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi52GzfLPSf5H7VGRehJ13dETyfGIZDlaGktvyHo_rT8ajWh2xM8JCSVSPYi5YDH0NdZcqWmc3qpQ3v4BxPn2CpY0ZZrV3jJSh-ZaGtN4zVsgZL7DAjsGcCUTCVei7pKGJtTiOBgz21FAOn/s16000/DolceRicotta.jpg" /></a></i></span></div><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-family: verdana;"><i><br /></i></span></i></span></p><span style="font-family: verdana;"><i>Farina > 300 g</i></span><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Burro > 70 g</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Uovo > 1</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Zucchero > 120 g</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Lievito per dolci > 1/2 bustina</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Cognac > 1/2 bicchiere</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Ricotta> 1/2 kg</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Zucchero a velo > 80 g</i></div><div><i style="font-family: verdana; text-align: justify;">Frutti di bosco > 300 g</i><div><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Versate la farina in una ciotola capiente, unite il burro ammorbidito, l’uovo, lo zucchero semolato, il cognac e il lievito. Impastate velocemente e stendete metà del composto in una teglia imburrata, livellandolo in maniera uniforme. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lavorate la ricotta con lo zucchero a velo, unite i frutti di bosco e versate il tutto nella teglia. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Adagiate il resto del composto a fiocchi sulla ricotta ai frutti di bosco. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Fate cuocere per 40 minuti in forno a 180°. </span></p></div></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-73910614609823121612021-09-10T23:09:00.003+02:002021-09-10T23:10:35.420+02:00Pappa al pomodoro con capesante e mozzarella di bufala<p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena ci siamo divertiti a guardare le nostre vecchie foto sulla patente. E così ho scoperto che la mia era scaduta. Da due anni.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non guido di solito, lo faccio solo per lavoro, quando è necessario, quando sono solo. È Giorgio che guida, va dal meccanico, cambia le gomme, si occupa del motore. Io mi limito a stare nel sedile al suo fianco e qualche volta gli ricordo di frenare.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Quando le nostre nipotine erano piccole, si erano aggrappate a questo particolare per definire i ruoli nella nostra relazione. Giorgio guidava e io cucinavo. D’altra parte erano circondate da coppie eterosessuali, dove spesso i compiti sono sanciti dal sesso.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non erano stupite dal fatto che fossimo due uomini e che ci amassimo, ma a sei anni stabilire i ruoli sembrava per loro fondamentale, anche se cercavano di non darlo a vedere. Poi un giorno mi hanno visto regalare dei fiori a Giorgio e sono andate in cortocircuito, perché di solito i fiori nella coppia li regala chi guida, non chi cucina, così ci hanno chiesto perché l’avessi fatto io. Non è stato difficile spiegare loro il perché. Da quel momento non ci sono state altre domande, mi piace pensare che abbiano capito come gli stereotipi di genere siano solo una catena che ci mantiene bloccati. Forse non se lo ricorderanno nemmeno più ora che sono due belle adolescenti.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il concetto di genere è nato negli anni Settanta, quando le donne hanno preso coscienza del perdurare di una situazione di totale squilibrio tra i ruoli sessuali. Da questa profonda consapevolezza sono nati studi, associazioni, movimenti e politiche volte a riequilibrare l’uguaglianza tra i due sessi. Certo, uomini e donne non sono e non potranno mai essere la stessa cosa, ma devono avere gli stessi diritti. Solo così abbatteremo lo stereotipo del maschio dominante, aggressivo, competitivo, indipendente, ambizioso, sicuro di sé, avventuroso e decisionista, e anche quello femminile, affettuoso, remissivo, emotivo, empatico, loquace e gentile.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ma rimane comunque il fatto che ho la patente scaduta, e che devo rinnovarla al più presto.</span></p><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p3" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">PRIMI > <b>PAPPA AL POMODORO CON CAPESANTE E MOZZARELLA DI BUFALA</b></span></p><p class="p4" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; min-height: 15px;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p4" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; min-height: 15px;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixmsS403zAGUxL2q8iRtx3TplSVKWBYr4ZreMfwAVqKtz-c2KP23mCL_JCZxTBoH8nVkzgDJc307ZXw1vCca5FA38vyAbZ4jTf9FsSiwtx5ndUat6IXAI75xIc59-Fi4FCbGRz2B31B0Iz/s500/PappaPomodoroPesce_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixmsS403zAGUxL2q8iRtx3TplSVKWBYr4ZreMfwAVqKtz-c2KP23mCL_JCZxTBoH8nVkzgDJc307ZXw1vCca5FA38vyAbZ4jTf9FsSiwtx5ndUat6IXAI75xIc59-Fi4FCbGRz2B31B0Iz/s16000/PappaPomodoroPesce_500.jpg" /></a></div><p></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Passata di pomodori casareccia > 850 g</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Pane toscano > 400 g</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Capesante > 8</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Mozzarella di bufala > 250 g</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Aglio > 2 spicchi</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Basilico > 1 mazzetto</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Brodo di pesce > 1 litro</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Olio extra vergine di oliva > qb</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Peperoncino > 1 pizzico</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Sale > 1 pizzico</span></i></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: verdana;">Pepe > 1 pizzico<span class="Apple-converted-space"> </span></span></i></p><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; min-height: 15px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Scaldate un filo d’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate rosolare uno spicchio d’aglio a fuoco lento, fino a quando non sarà leggermente dorato.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Unite la passata di pomodori e il mazzetto di basilico, salate, pepate e fate cuocere il tutto per qualche minuto, coprendo con un coperchio.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Passate intanto il pane toscano al grill, facendolo leggermente tostare.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Appena la salsa di pomodoro è pronta, aggiungere il brodo di pesce e il pane, mescolate il tutto a fuoco lento per qualche minuto, quindi fate riposare la pappa a temperatura ambiente per un’ora.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Pulite intanto le capesante staccando il mollusco dalla conchiglia aiutandovi con un coltellino. Rimuovete il corallo e le parti scure e sciacquatele sotto l’acqua corrente.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Scaldate un filo d’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente, aggiungete uno spicchio d’aglio e cuocete le capesante per un minuto e mezzo per lato, regolando di sale, quindi sfumate col vino bianco.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 2px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Prima di servire la pappa al pomodoro, scaldatela nuovamente aggiungendo un altro goccio d’olio. Guarnite con le capesante, la mozzarella di bufala tagliata a pezzetti e alcune foglie di basilico fresco.<span style="text-align: left;"> </span></span></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-48663288449199469702021-08-30T21:19:00.000+02:002021-08-30T21:19:12.407+02:00Polpette di luganega su crema di fagioli rossi<p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera a cena mi sono divertito a giocare sulle apparenze. Forma e sostanza, naturalmente, perché nei piatti l’apparenza incanta, ma il palato non s’inganna mai. Così ho rivisitato alcune ricette povere per avvicinarle ai miei gusti e alla mia cucina creativa. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per il piatto che vi presento oggi sono partito, come a volte succede, da un vecchio film che ho intercettato facendo zapping in TV. L’ispirazione – stento io stesso a crederci – mi è arrivata guardando Terence Hill abbuffarsi di salsiccia e fagioli nella scena iniziale di “Lo Chiamavano Trinità”. Non è il mio piatto preferito, non lo è mai stato. E neppure un genere cinematografico che mi appassiona particolarmente. Però l’idea di invitare alcuni amici a una serata western 2.0 mi intrigava. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">E così, mentre gustavamo questa rivisitazione (anche un po’ destrutturata) di un piatto da veri cowboy, ci siamo soffermati sul principio stesso dell’apparenza che spesso tende a ingannare. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">C’è chi nasconde il proprio dolore dietro a un muro di sorrisi e chi, sotto una scorza apparentemente dura, cela invece una sensibilità disarmante. La verità va cercata sempre. Succede anche con quelle alghe le cui estremità affiorano apparentemente in superficie, ma a ben guardare sono radicate nell’oscuro fondo del mare.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">«Ci sono delle cose che sembrano cattive e invece sono buone» scriveva Stefano Benni. «Si può tagliare un ramo per far star meglio l'albero, oppure per rovinarlo. C'è una pioggia che fa bene e una che fa marcire».<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">L’abbiamo capito in amore, nelle amicizie, sul lavoro, in cucina. Ci sono persone che appaiono dolci e invece si rivelano ciniche. Passioni che sembrano eterne e al contrario si bruciano in un attimo. Abbinamenti culinari che pensi di non sopportare, eppure…</span></p><p class="p4" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 22px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"></span><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">SECONDI > <b>POLPETTE DI LUGANEGA SU CREMA DI FAGIOLI ROSSI</b></span></span></p><p class="p4" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 22px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;"></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPwarJ2fFkEgoU6lrk6ghEabGV92Hfuq-zerTBrIfAIfiTJOeX2VYMq8LE-ghOJTo0Kn6rhiFdQsmzi-HABNli-5RusRdn5uHrAjLjk9ZA602F_JRjzD-fl_t5WhViYFENqtoitDjvlIU0/s500/Polpette_Luganega_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPwarJ2fFkEgoU6lrk6ghEabGV92Hfuq-zerTBrIfAIfiTJOeX2VYMq8LE-ghOJTo0Kn6rhiFdQsmzi-HABNli-5RusRdn5uHrAjLjk9ZA602F_JRjzD-fl_t5WhViYFENqtoitDjvlIU0/s16000/Polpette_Luganega_500.jpg" /></a></span></i></div><i><span style="font-family: verdana;"><br />Luganega > 300 g</span></i><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Parmigiano Reggiano > 100 g</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Prugne secche > 100 g</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Pangrattato > 100 g</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Ricotta vaccina > 50 g</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Uovo > 1</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Vino bianco > 1/2 bicchiere</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Fagioli rossi secchi > 70 g (o 160 g in scatola)</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Aglio > 1 spicchio</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Alloro > 3 foglie</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Scalogno > 1</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Brodo vegetale > 1/2 litro</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Olio extraverdìgine d’oliva > qb</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Sale > qb</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Pepe > qb</span></i></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><i><span style="font-family: verdana;">Peperoncino > qb</span></i></span></p><p class="p4" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(60, 64, 68); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 22px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"></span><br /></span></p><p class="p5" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(67, 67, 67); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Mettete a bagno i fagioli rossi per circa otto ore (io ho utilizzato i fagioli rossi di Lucca, presidio slow food). Una volta ammorbiditi, risciacquateli accuratamente e teneteli da parte. </span></span></p><p class="p6" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span class="s5" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(14, 31, 86); font-kerning: none;">Incidete il budello delle luganeghe ed estraetene l’impasto. </span><span class="s1" style="font-kerning: none;">Versatelo in una ciotola capiente assieme al parmigiano reggiano grattugiato, alle prugne secche tritate al coltello, alla ricotta vaccina, all’uovo e a 50 g di pangrattato.</span></span></p><p class="p6" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Aggiungete il sale, il pepe e impastate a lungo con le mani, per rendere il composto tenero e amalgamare alla perfezione tutti gli ingredienti.</span></span></p><p class="p6" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Ricavate delle polpette grandi come una noce e passatele nel restante pangrattato.</span></span></p><p class="p6" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Scaldate un filo d’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate rosolare le polpette su tutti i lati. Bagnate col vino bianco e proseguite la cottura a fuoco medio per una decina di minuti, girandole continuamente (ma delicatamente) finché non saranno imbrunite.</span></span></p><p class="p7" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(103, 103, 103); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">In un pentolino antiaderente soffriggete intanto l’aglio e lo scalogno tritato finemente. Aggiungete i fagioli rossi, le foglie di alloro e il peperoncino, coprite a filo col brodo vegetale e fate cuocere a fuoco lento fino a quando il liquido non sarà evaporato.</span></span></p><p class="p7" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(103, 103, 103); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Frullate i fagioli con l’aiuto di un mixer a immersione, ottenendo una crema vellutata. Nel caso il composto non sia abbastanza morbido, aggiungete un altro po’ di brodo vegetale.</span></span></p><p class="p7" style="-webkit-text-stroke-color: rgb(103, 103, 103); font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="s1" style="font-kerning: none;"><span style="font-family: verdana;">Servite le polpette di luganega calde su un cucchiaio di crema di fagioli rossi.</span></span></p>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8455291674370432824.post-14432178370059362362021-08-21T14:54:00.001+02:002021-08-22T13:56:16.751+02:00Hummus di avocado<p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Come il protagonista del mio nuovo romanzo, amo fare la spesa al supermercato, girare tra gli scaffali in cerca di cose mai provate, annusare, toccare, scegliere, guardare i prezzi e le novità gastronomiche, riempire il carrello fino all’orlo e spingerlo pesante tra le corsie. Non decido mai a priori cosa cucinare, preferisco lasciarmi trascinare dall’ispirazione del momento, guidare dai colori e dai profumi della frutta e della verdura. So che il pesce fresco deve avere l’odore tenue e salmastro della salsedine, la cornea trasparente e lucida, un colore iridescente, quasi metallico. E so che il manzo migliore ha una carne soda, elastica, di un rosso vivo e brillante.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Una volta a casa, sistemo le cose nel ripostiglio, nel frigorifero, e subito cucino e surgelo, così da avere qualcosa di buono a portata di mano per quando rientro tardi dal lavoro. E mentre aspetto mi preparo un veloce hummus aromatizzato (in questo caso all’avocado) per l’aperitivo.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Chi mi conosce sa quanto la cucina sia per me una valvola di sfogo, al pari solo della scrittura.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non è un caso che queste due passioni convergano nel mio nuovo romanzo <b><a href="https://www.kappalab.it/libri/torneranno-gli-sguardi-prevendita/" target="_blank">TORNERANNO GLI SGUARDI</a></b>, in libreria dal 16 settembre per l’editrice <a href="https://www.kappalab.it/" target="_blank">Kappalab</a>.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUiQzNlkZ3E7WauBbo2vqyczMFNIWQP2wVjA_wD5Yq_g1DxMLCFp7H6sI_SyOHbdkpsuU4o_FV3MzlgUwausD-uTocYWn7g5ZXLX_h7wqrZAv13FNJUb2XoMVwgKjs_Iifo9MWmYRKb8QY/s762/Cvr_TornerannoGliSguardi_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="762" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUiQzNlkZ3E7WauBbo2vqyczMFNIWQP2wVjA_wD5Yq_g1DxMLCFp7H6sI_SyOHbdkpsuU4o_FV3MzlgUwausD-uTocYWn7g5ZXLX_h7wqrZAv13FNJUb2XoMVwgKjs_Iifo9MWmYRKb8QY/s16000/Cvr_TornerannoGliSguardi_500.jpg" /></a></span></div><span><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Alex è un avvocato in fuga. Ha lasciato l’auto e il telefono aziendale a Milano, ma soprattutto ha abbandonato gli amici e un amore a tempo determinato. Per nascondersi dal passato e dare un nuovo senso alla propria vita si rifugia a Ferrara, prendendo casa in un piccolo condominio nel ghetto ebraico della città. Lì conosce le studentesse d’arte Silvia e Anna, l’anziano nichilista Nicolas, la scrittrice di romanzi rosa Cassandra Morales, gli adolescenti Samuel e Luca, una distinta ficcanaso di nome Doris e l’enigmatico Lorenzo, di cui potrebbe innamorarsi per la prima volta. Così, per riuscire a legare meglio coi suoi nuovi vicini, Alex inizia a collezionare e custodire i loro segreti, in un romanzo che parla di dolori e aneliti, di emozioni e rinascita, di passioni e cucina.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono davvero tanti i piatti che i personaggi cucinano, mangiano o ricordano nel corso della storia. Per rendere la lettura del romanzo interattiva ho voluto così inserire in appendice un ricettario, perché tutti possiate condividere con Alex l’esperienza ai fornelli.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span>L’idea è piaciuta così tanto, che con Kappalab abbiamo pensato a un regalo speciale per chi preacquisterà </span><b><a href="https://www.kappalab.it/libri/torneranno-gli-sguardi-prevendita/" target="_blank">TORNERANNO GLI SGUARDI</a></b><span> entro il 16 settembre sul sito dell’editore: un ricettario extra davvero esclusivo, non essendo distribuito altrimenti!</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><b>RICETTE VINTAGE – LA CUCINA CREATIVA NEI PIATTI DELLA TRADIZIONE</b> ricorda nella forma un vero e proprio menù, ma al suo interno presenta cinque ricette (aperitivo, antipasto, primo, secondo e dolce) per un pranzo completo e… creativo, naturalmente!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per averlo, cliccate <b><a href="https://www.kappalab.it/.../torneranno-gli-sguardi.../" target="_blank">qui</a></b>.</span></div></span><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQD8Kvd6xn-Lq1e7TNYV67lw0V2hA9f_hFfbhiNSGeWRMAaK2KhJj5jkq0RnnEPKy748ALubZGJR3Dqt-prQ5J9Mr3bKm0-Qccl_RyjjZSNu_2K4cf2RDhbzX1z7nRgi_4mfu6dVfV_vqo/s645/Ricette_Vintage_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="645" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQD8Kvd6xn-Lq1e7TNYV67lw0V2hA9f_hFfbhiNSGeWRMAaK2KhJj5jkq0RnnEPKy748ALubZGJR3Dqt-prQ5J9Mr3bKm0-Qccl_RyjjZSNu_2K4cf2RDhbzX1z7nRgi_4mfu6dVfV_vqo/s16000/Ricette_Vintage_500.jpg" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />APERITIVO > <b>HUMMUS DI AVOCADO</b></span><p></p><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbXFNsIA0rYmm_YVylQI0RCWJ0GZvnfOHdUAjK56rwY5JoCOKbw6M63kUb-vFZvIYA-LbJRTxRuDHHtbuan66ouTwGD3aSPIxe2Oqpv2FPCmufAfYf28gVi4C8DMxPjysMIjXWAmzLuoAS/s500/Hummus_Avocado_500.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbXFNsIA0rYmm_YVylQI0RCWJ0GZvnfOHdUAjK56rwY5JoCOKbw6M63kUb-vFZvIYA-LbJRTxRuDHHtbuan66ouTwGD3aSPIxe2Oqpv2FPCmufAfYf28gVi4C8DMxPjysMIjXWAmzLuoAS/s16000/Hummus_Avocado_500.jpg" /></a></i></span></div><span><i><br /><span style="font-family: verdana;">Avocado > 1<span class="Apple-converted-space"> </span></span></i></span><div><i style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ceci secchi > 80 g (oppure 230 g di ceci cotti)<span class="Apple-converted-space"> </span></span></i><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Lime > 1</i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Salsa tahina >2 cucchiai<span class="Apple-converted-space"> </span></i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Cumino > ½ cucchiaino<span class="Apple-converted-space"> </span></i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Olio EVO > 3 cucchiai</i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Semi di sesamo > 2 cucchiai<span class="Apple-converted-space"> </span></i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Peperoncino > 1 pizzico<span class="Apple-converted-space"> </span></i></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Sale > 1 pizzico</i></span></p><p class="p2" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Versate i ceci secchi in un contenitore capiente e copriteli d’acqua fredda, eliminando quelli che vengono a galla. Trascorse 12 ore scolateli e sciacquateli bene. Cuoceteli in acqua fredda non salata per 30 minuti.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tagliate intanto a metà un avocado maturo, eliminate il nocciolo, incidete la polpa e prelevatela con l’aiuto di un cucchiaio, quindi versatela nel bicchiere del mixer a immersione. Aggiungete i ceci, il succo del lime, la salsa tahina, il cumino tostato in padella, il peperoncino, il sale e l’olio extravergine d’oliva.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Frullate fino a ottenere una crema liscia e omogenea.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tostate i semi di sesamo in una padella antiaderente. Appena iniziano a dorare fateli raffreddare e guarnite l’hummus di avocado.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Accompagnate con verdure crude o appena sbollentate.</span></p></div>Massimiliano De Giovannihttp://www.blogger.com/profile/04898932035744772509noreply@blogger.com0