mercoledì 7 marzo 2012

Gnocchi di ricotta e liquirizia con pancetta, mazzancolle e prugne secche

Quando essere innamorati significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nelle conversazioni con gli amici più intimi parliamo di un nostro amore, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, allora stiamo amando davvero troppo. Il respiro si fa affannoso, il cuore batte forte ma a un ritmo irregolare, gli sbalzi d’umore condizionano l’appetito: i sintomi del mal d’amore sono un po’ come quelli dell’influenza, ma la febbre non passa mai.
Gli amori finiti necessitano di una lunga convalescenza, e una cena tra amici può rivelarsi un primo soccorso necessario. Così, ieri sera siamo stati travolti dall’irrequietezza sentimentale di chi non è riuscito ad accettare le rinunce imposte da una vita a due. O forse non aveva semplicemente modelli di riferimento rispetto alla famiglia. La sua storia riflette un nomadismo sentimentale figlio della nostra epoca, che costringe a scelte più o meno definitive. Meglio partire o restare, impigliati nella rete di una quotidianità rassicurante?
Forse basterebbe non sentire più il bisogno di avere in pugno la propria vita. Non dover più controllare gli eventi. Solo così, seguendo un po’ l’istinto, si riuscirebbe a scegliere davvero. Per tornare a sentirsi giusti nel posto giusto.

PRIMI > GNOCCHI DI RICOTTA E LIQUIRIZIA CON PANCETTA, MAZZANCOLLE E PRUGNE SECCHE

Farina > 250 g
Ricotta di pecora > 500 g
Grana Padano > 150 g
Uova > 2
Liquirizia in polvere > 1 cucchiaino
Pancetta > 50 g
Code di mazzancolle > 12
Prugne secche > 20
Vino bianco > 1 bicchiere
Olio extravergine d’oliva > 2 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe di Szechuan > 1 pizzico

Per realizzare questo piatto è fondamentale l’uso di ricotta di pecora, fresca e asciutta. Scolatela e trasferitela quindi in un colino, poi copritela con un peso perché elimini tutto il siero.
Lavoratela con una forchetta fino a ridurla in crema e aggiungete la liquirizia in polvere, il sale e il pepe.
Continuando a impastare delicatamente, unite infine il Grana Padano, le uova e la farina setacciata.
Ottenuto un panetto liscio e omogeneo, dividetelo in quattro pezzi più piccoli e lavorate ognuno di essi con le mani, formando dei lunghi cilindri spessi un dito. Ricavate gli gnocchi tagliando i cilindri in pezzetti di 2 cm. circa, poi lasciateli asciugare sulla spianatoia infarinata.
Nel frattempo, tagliate la pancetta a listarelle e rosolatela con l’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente. Aggiungete le prugne secche tagliate a pezzetti e bagnate con un bicchiere di vino bianco.
Pulite le mazzancolle liberandole dal guscio e togliendo il filetto nero dell’intestino, quindi unitele alla pancetta e alle prugne. Lasciate cuocere qualche minuto, fintanto che le mazzancolle non diventeranno rosa e tenere.
Cuocete gli gnocchi di ricotta in abbondante acqua salata. Non appena salgono in superficie, scolateli, trasferiteli nella padella e fateli saltare velocemente nel condimento.
Impiattateli guarnendoli con un pizzico di liquirizia in polvere.

5 commenti:

  1. gnocchi di ricotta ne ho fatti, ma questi mi stanno creando una vertigine!!!!!

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  2. Belli questi. Molto belli. Mi incuriosisce il mix di sapori.

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  3. E sì, ogni tanto bisogna trovarsi a cena per discutere di sentimentalismi, e bella l'idea di questi gnocchi, particolari con questi ingredienti, ma da provare!!

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