domenica 20 gennaio 2013

Seppioline alla vaniglia con bietola selvatica

Vegetariani, a base di carne o di pesce, oppure impreziositi dalle spezie più rare: oggi i menù di Neparliamoacena possono essere cucinati e impiattati direttamente a casa tua.
Per un giorno sarò io il tuo chef a domicilio.
Dopo aver concordato insieme la data, gli orari e il menù più appropriato per i tuoi ospiti, mi occuperò dell’acquisto della spesa, privilegiando sempre i prodotti del territorio. Cucinerò il giorno dell'evento direttamente sul posto, per garantire la freschezza degli alimenti e la genuinità dei piatti. E mi occuperò io stesso di servire le portate in tavola.
Tutto sarà curato nei minimi particolari. Dall’antipasto al dolce. E, al termine del servizio, provvederò a lasciare la cucina pulita come al momento del mio arrivo.
Organizzare una cena non sarà più uno stress: a prezzi contenuti, senza rinunciare alla qualità, sarò felice di prendermi cura di te e dei tuoi ospiti, mentre tu potrai rilassarti senza dover pensare a nulla.
Chiamami per un consulto telefonico. Sono disponibile per un breve sopralluogo nella tua cucina, dove verificherò gli spazi e le attrezzature disponibili. Sarà l’occasione per definire tutti i dettagli e rendere il tuo evento unico.
Un  cuoco a domicilio è la soluzione più adatta per un aperitivo di lavoro o una serata romantica, un ricevimento di gran classe o una cena informale.
Sono a tua disposizione a Ferrara e più in generale in Emilia Romagna e Veneto. Cucino a domicilio da una a un massimo di otto persone.
E se vuoi imparare a realizzare in perfetta autonomia i piatti della serata, puoi prenotare il mio corso di cucina direttamente a casa tua.
Attraverso un vero e proprio show cooking ti svelerò passo passo come cucinare il menù da te scelto. In questo caso, le materie prime e gli ingredienti per la serata saranno offerti dal tuo personal chef…!
I miei corsi di cucina sono indicati sia per i principianti sia per chi è già esperto ai fornelli, e non richiedono particolari attrezzature.
Scoprirai il piacere di una cucina creativa e raffinata, ma veloce da preparare e di grande effetto. Stupire i tuoi ospiti con piatti non convenzionali sarà semplicissimo.
E se vuoi condividere questa esperienza con i tuoi amici, su prenotazione organizzo anche corsi di cucina personalizzati per gruppi.

SECONDI > SEPPIOLINE ALLA VANIGLIA CON BIETOLA SELVATICA

Seppioline > 600 g
Bietola selvatica > 900 g
Ristretto di pomodoro > 1 cucchiaio
Vino bianco > ½ bicchiere
Brodo di pesce > 1 bicchiere
Aglio > 1 spicchio
Peperoncino secco > 1 pizzico
Vaniglia > 1 baccello
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe di Szechuan > 1 pizzico

Svuotate e pulite le seppioline, eliminando l’eventuale osso contenuto nella sacca, gli occhi e il becco. Lavatele sotto l’acqua corrente e asciugatele con carta da cucina.
Fate dorare uno spicchio d’aglio sbucciato in quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva, versate le seppioline intere e fatele insaporire per qualche minuto sfumando col vino bianco, quindi aggiungete il brodo di pesce.
Incidete il baccello di vaniglia a metà e prelevatene i semini aiutandovi con un coltello. Unite il baccello di vaniglia e i semini alle seppioline, versate il ristretto di pomodoro, un pizzico di sale, il peperoncino e fate cuocere a fuoco dolce per 30 minuti.
A cottura ultimata, togliete le seppioline dalla padella, tenendo da parte il loro fondo di cottura.
Lavate bene la bietola selvatica, foglia per foglia, e tagliatela a listarelle alte poco più di un centimetro.
Versate la bietola selvatica nella padella utilizzata per cuocere le seppioline, salatela e fatela cuocere a fuoco dolce, aggiungendo a metà cottura un mestolo di fondo di cottura delle seppioline.
Filtrate il rimanente fondo di cottura per eliminare l’aglio e il baccello di vaniglia.
Versate il composto in un pentolino, unite mezzo cucchiaio di farina setacciato e lavorate con un mixer a immersione perché non si formino grumi.
Fate restringere la salsa a fuoco dolce.
Impiattate adagiando le bietole e le seppioline su un mestolo di fondo di cottura ristretto, e spolverate generosamente con pepe di Szechuan.

venerdì 11 gennaio 2013

Food is the New Fashion

Nonostante io abbia gestito per alcuni anni un ristorante fusion a Bologna, la mia attività principale è sempre stata quella di sceneggiatore. Pensavo che la cucina fosse un fatto privato e non avesse quindi bisogno di pubblicità. Poi mi sono reso conto che i miei ricordi avevano in gran parte come sfondo una tavola apparecchiata, e ho capito che la cucina non è solo un fatto privato, ma un momento fondamentale di condivisione, un mezzo per mostrare la mia personalità e la mia creatività, al pari della scrittura. E così ho iniziato a progettare il mio primo libro di cucina.
Questa settimana a svelarlo è il quotidiano "La nuova Ferrara"…

 

domenica 6 gennaio 2013

Biancomangiare con salsa di melagrana e spuma di pinoli

Ieri sera a cena si è parlato a lungo del gioco di squadra. Non in senso sportivo, per carità, ma come metafora di vita. La necessità di fare gruppo è istintiva e primordiale, si basa sul bisogno dell’uomo di interagire con gli altri, per arrivare dove da solo non riuscirebbe. Eppure è difficile tenere insieme una squadra. Più si cresce e più accresce l’individualismo e la competitività. Si perdono di vista i valori del gruppo, si dimentica che siamo una società e che ognuno funziona grazie all’altro. C’è chi resta unito e chi invece vuole evadere dal branco per cercare una propria identità.
In una società egoista e individualista come la nostra, la tendenza comune è quella di considerare come desiderio più appagante per l’uomo la completa realizzazione di se stessi. Il gioco di squadra, però, si costruisce attraverso l’acquisizione di affidabilità e fiducia nei compagni. Fidarsi dell’altro è fondamentale, perché bisogna essere certi che nel lavoro di gruppo il fine condiviso sia il bene comune e non quello personale.
Ho sempre praticato il gioco di squadra. È così che ho imparato a crescere insieme a persone diverse da me. Ed è grazie a questo che ho scoperto il valore del compromesso.
Il lavoro di squadra richiede equilibrio, ma soprattutto maturità. La sua potenza è contagiosa, il suo ritmo è costante ma incessante. In una squadra si lavora tutti e ci si mette in gioco imparando ogni giorno qualcosa di nuovo. Ci vuole spirito di sacrificio. E sudore.
La parola chiave è “condivisione”. Solo così possono coesistere idee diverse e si possono bilanciare equilibri delicati. Il successo del singolo deriva e incrementa il successo del gruppo e viceversa. È questo il fondamento del gioco di squadra, sia che si parli di traguardi sportivi, sia che l’ambito sia quello associativo, aziendale o che ci si riferisca alla democrazia in uno Stato.
Lavorare in gruppo significa imparare a rispettare gli spazi altrui, ascoltare, valutare tutte le possibili idee, aprirsi al confronto con le altre persone e non agire mai di propria iniziativa.
Siamo come una catena alimentare: se si blocca un singolo elemento si rompe il circolo della vita. Mettiamoci quindi in gioco, e scegliamo in ogni team un buon regista, capace di costruire un clima relazionale positivo, meritocratico e con la giusta programmazione per raggiungere passo dopo passo i nostri obiettivi. Qualunque essi siano.

DOLCI > BIANCOMANGIARE CON SALSA DI MELAGRANA E SPUMA DI PINOLI

Pasta di mandorla > 250 g
Limone > 1
Zucchero > 300 g
Amido per dolci > 100 g
Fave di Tonka > 1
Melagrana > 1
Pasta di Pinoli di Sicilia tostati > 200 g
Panna > 500 ml

Versate la panna fresca in un pentolino, aggiungete la pasta di pinoli, 100 g di zucchero e fate cuocere a fiamma dolce, mescolando delicatamente.
Una volta che la pasta di pinoli e lo zucchero saranno perfettamente sciolti togliete la panna dal fuoco e, una volta fredda, conservatela in frigo per una notte.
Sciogliete la pasta di mandorla in un litro d’acqua e filtratela con un chinois (o un colino a maglie strette). Se non avete la pasta di mandorla, potete utilizzare dello sciroppo di mandorla, o direttamente un litro di latte di mandorla.
Scaldate a fiamma dolce il latte di mandorla ottenuto, unite 150 grammi di zucchero, la scorza del limone e una fava di Tonka grattugiata.
Sciogliete intanto l’amido in un goccio d’acqua fredda, quindi unitelo al latte continuando la cottura.
Mescolate fino a quando il composto non inizierà ad addensare, avendo cura di non portarlo a ebollizione.
Togliete la crema dal fuoco e versatela negli stampini inumiditi.
Fare raffreddare, quindi riponetela in frigo per almeno due ore.
Spremete i chicchi di melagrana e filtratene il succo.
In un pentolino antiaderente, unite il succo di melagrana con quello del limone e 50 g di zucchero.
Fate cuocere a fiamma dolce, mescolando fino a quando la salsa non avrà raggiunto la densità di uno sciroppo.
Filtrate la panna ai pinoli con un chinois (o con un colino a maglie strette) e passatela nel sifone per ottenere una spuma soffice. Se il vostro sifone è da un litro, raddoppiate le dosi della panna ai pinoli.
Impiattate il biancomangiare, versateci sopra due cucchiai di salsa di melagrana e guarnite con chicchi di melagrana e spuma di pinoli.

La pasta di pinoli è commercializzata in panetti pronti alla lavorazione, ricavati artigianalmente esclusivamente da pinoli e zucchero. Potete acquistarla su Internet o nei più riforniti negozi di alimentari. Nel caso non riusciate a trovarla, potete passare 200 g di pinoli al mixer, aggiungere un cucchiaio di panna e mescolare fino a ottenere una pasta densa. A questo punto dovrete scioglierla a fuoco dolce nel resto della panna, farla raffreddare e conservarla in frigo per una notte.