lunedì 23 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
Polpettine di fiocchi di riso e alga Nori con semi di sesamo al wasabi e maionese al tè verde Matcha
Ieri sera a cena ho salutato un amico in partenza per un lungo
viaggio. Non ha ancora deciso se tornerà. In Italia sente di girare a vuoto. Un
vuoto di ideali riempito da vecchie voci conservatrici, ma anche un vuoto di
persone.
Partire? Restare? Il bisogno di andare e l’istinto di fermarsi. Nei
suoi occhi ho letto la stessa paura di non andare da nessuna parte e ho
ripensato a quando, tanti anni fa, annunciavo di partire e invece rimanevo a
casa, in assoluta tranquillità, a leggere.
La scrittura è una forma di libertà personale. La letteratura non
fornisce risposte, ma ci ricorda, in maniera onesta ed efficace, che siamo
tutti lì a farci le stesse domande. Così il romanzo diventa il mezzo espressivo
più forte e più duttile per trasmettere emozioni e pensieri da un essere umano
all’altro. Perché la nostra ricerca non parta da zero.
La prima lezione che imparato dalla lettura è come stare da solo.
Per qualche ora o per intere giornate. I momenti di solitudine sono
fondamentali per imparare a conoscersi e ascoltarsi un po’, per sperimentare le
proprie emozioni e capire quali sono i nostri reali e più profondi desideri.
La capacità di stare soli è la capacità di amare, rappresenta il
termometro della nostra maturità affettiva. Quando siamo felici di essere
in due o quando non abbiamo ancora trovato il nostro posto nel mondo.
ANTIPASTI > POLPETTINE DI FIOCCHI DI RISO E ALGA NORI CON
SEMI DI SESAMO AL WASABI E MAIONESE AL TÈ VERDE MATCHA
Fiocchi di riso > 150 g
Uovo > 1
Porri > 2
Zenzero > 1 cm
Brodo di pesce > 1 bicchiere
Alga Nori > 2 fogli
Limone > 1
Semi di sesamo al wasabi > 3 cucchiai
Pangrattato > 60 g
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico
Per la maionese al tè verde Matcha
Uova > 2
Olio d’oliva > 200 ml
Aceto di mele > 2 cucchiai
Tè verde Matcha > 1 cucchiaino
Sale > 1 pizzico
Mondate e lavate i porri, tagliateli a rondelle sottili e fateli
appassire a fiamma dolce nell’olio extravergine d’oliva, aggiungendo un pizzico
di zenzero grattugiato.
Bagnate i fiocchi di riso con un bicchiere di brodo di pesce
tiepido, coprite con un tovagliolo e lasciate riposare per 20 minuti, fino a
quando i fiocchi non saranno gonfi e morbidi.
Scottate i fogli di alga nori alla fiamma e tagliateli a
quadretti.
Unite ai fiocchi di riso il porro appassito, i quadretti di alga
nori, due cucchiai di semi di sesamo al wasabi e un pizzico di sale.
Aggiungete il tuorlo di un uovo e impastate per amalgamare bene
tutti gli ingredienti.
Formate delle polpettine e passatele in un mix di pangrattato,
semi di sesamo al wasabi, scorza di limone grattugiata, sale e pepe.
Disponete le polpettine in una teglia oliata e cuocetele in forno
ventilato a 180 gradi per 30 minuti, avendo cura di rigirarle spesso.
Preparate la maionese versando nel bicchiere del mixer a
immersione l’olio di oliva (giovane), un tuorlo e un uovo intero (a temperatura
ambiente), il sale e l’aceto di mele.
Montate la salsa fino a quando non avrà raggiunto una consistenza
compatta. Incorporate quindi il tè verde Matcha.
Servite le polpettine tiepide (sono buonissime anche fredde)
nappandole con la maionese al tè verde Matcha.
lunedì 2 dicembre 2013
Arrosto di pollo con farcia di lardo d'Arnad, Parmigiano Reggiano e limone su salsa di San Marzano, zenzero e peperoni
«Ogni uomo per bene deve stare
sotto il tacco di una donna» ha detto a cena A., citando una frase da I
fratelli Karamazov.
Non sono intervenuto. A volte
riesco ancora a tacere, nonostante il leggero imbarazzo. Averle sentito
pronunciare quelle parole con tanta naturalezza, mentre si faceva passare dal
compagno il vassoio per un bis di arrosto, mi ha fatto riflettere su certe
dinamiche eterosessuali.
Di coppie così ne vedo tante in
giro. Troppe. Conosco molte persone, faccio un lavoro che mi porta a stare in
mezzo alla gente e sempre più spesso mi imbatto in uomini schiacciati,
calpestati, privati di ogni tipo di dignità personale.
Il rispetto reciproco sembra
un’utopia. Il tacco di una donna è altrettanto duro da tollerare che i muscoli
di un uomo. Si tratta sempre di violenza: quando non è fisica è psicologica.
Non mostra i lividi, ma agisce sull’autostima accentuando insicurezze
caratteriali e annullando ogni personalità.
Questi uomini sottomessi e sempre
disponibili ai comandi delle proprie compagne/fidanzate/mogli li chiamo
“zerbini” o anche “yes man”, perché non dicono mai di no: non contraddicono la
loro donna, vivono nel costante terrore di sbagliare, non si oppongono a
nessuna decisione, non si ribellano, non esternano le proprie emozioni, i
propri pensieri, le proprie vere opinioni. E sono prontissimi a correggersi
qualora, avventatamente, esprimessero idee diverse da quelle delle loro amate
carnefici.
Non sopporto gli uomini zerbino
come non ho mai tollerato le donne geisha. E non sono più accomodante nei loro
confronti.
Quando l’autostima di uno dei due
partner è basata sull’essere l’unico in grado di fare qualcosa, non può esserci
spazio per l’altro.
È il persistere delle asimmetrie
di genere nell’ambito della vita privata a determinare l’interazione in una
coppia: la figura dominante e prevaricante si serve di strategie differenti, in
pubblico o in privato, infierendo direttamente o indirettamente sull’altro. E
la vittima finisce sempre col giustificare l’aggressione.
Non si potrebbero eliminare semplicemente
i diktat e le regole (anche quelle scritte da Dostoewskij) rinunciando a
comandanti e sottoposti?
Forse è questo a spaventare delle
famiglie omosessuali, il fatto che non esistano ruoli prestabiliti:
responsabilità e compiti sono condivisi, e il punto di vista dell’altro è più
facile da discutere, cosa che limita i conflitti.
Perché chi ama veramente non
mette i piedi in testa, né si fa calpestare. Il resto sono solo ipocrite scuse.
SECONDI > ARROSTO DI POLLO
CON FARCIA DI LARDO D'ARNAD, PARMIGIANO REGGIANO E LIMONE SU SALSA DI SAN MARZANO,
ZENZERO E PEPERONI
Petto di pollo > 1
Lardo d'Arnad > 80 g
Parmigiano Reggiano > 40 g
Limone > 1 (non trattato)
Pomodori San Marzano > 6
Peperone rosso > 1
Zenzero fresco > 3 cm di
radice
Cipolla bianca > ½
Aglio > 2 spicchi
Olio extravergine d’oliva >
8 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico
Peperoncino > 1 pizzico
Sgrassate e disossate il petto di
pollo. Apritelo a portafoglio e battetelo delicatamente tra due fogli di carta
forno per assottigliarne leggermente lo spessore.
Conditelo con sale e pepe, e
farcitelo con le fette di lardo, le scaglie di Parmigiano Reggiano e la scorza
del limone grattugiata.
Arrotolate il petto di pollo
ripieno su se stesso, avvolgetelo con il restante lardo e legatelo stretto con
lo spago da cucina.
Rivestite una teglia con la carta
forno, ungetela con quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva e disponetevi
la carne e un paio di spicchi d’aglio.
Sigillate la teglia con un foglio
di alluminio e cuocete per 20 minuti in forno caldo a 210°.
Togliete l’alluminio e fate
grigliare l’arrosto girandolo spesso, così da far prendere al pollo una bella
doratura uniforme.
Spellate intanto lo zenzero e
grattugiatelo.
Spellate i pomodori, eliminate i
semi e tagliate la polpa a dadini.
Tagliate il peperone a falde,
eliminando i semi e i filamenti bianchi.
Fate soffriggere la cipolla
tritata finemente in quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Unite lo zenzero grattugiato, la
dadolata di pomodori e i peperoni, aggiustate di sale e pepe, e fate cuocere per
circa 30 minuti.
Lasciate raffreddare e frullate
il tutto con un mixer a immersione fino a ottenere la giusta consistenza
(aggiungete all’occorrenza un po’ di brodo vegetale).
Sfornate l’arrosto e fatelo
intiepidire.
Eliminate lo spago, tagliate la carne
a fette alte circa un centimetro e disponetele su un vassoio di alluminio, da
passare qualche minuto in forno.
Impiattate le fettine di arrosto
sulla salsa di pomodoro, zenzero e peperoni precedentemente riscaldata a
bagnomaria.
Completate a piacere con un
pizzico di peperoncino in polvere e una grattugiata di scorza di limone.
martedì 26 novembre 2013
Involtini di ricciola e gamberoni rossi al profumo di lime e zenzero con salsa di yogurt e cipolla rossa
Si è conclusa da un paio di
giorni a Ferrara la prima edizione del Festival Officina del Vintage, che ha
registrato una straordinaria partecipazione di pubblico. Sono davvero
orgoglioso di aver contribuito al successo di questo evento: nonostante il mese
di novembre sembri essere poco incline al turismo, quasi 4.000 persone hanno
scelto di partecipare alla manifestazione con una curiosità e una voglia di
conoscere che da tempo non vedevo.
Perché se è vero che nasciamo
tutti curiosi per natura, in molti perdono questa virtù arrendendosi al lavoro
e alla routine quotidiana. La curiosità (anche in cucina) dovrebbe essere il
mezzo per raggiungere le nostre destinazioni, ma alcuni lo ignorano… Benvenga
allora un festival per rimettere in gioco l’interesse di un’intera città!
Officina del Vintage ha puntato i
riflettori non solo sui capi d’antan, ma anche su tanti giovani designer, e ha
saputo al contempo intrattenere i visitatori con show cooking di cucina
creativa, set fotografici, sedute di hair styling e trucco.
Il tutto nei suggestivi
Imbarcaderi del Castello Estense, nel cuore pulsante della città.
Per me l’emozione è stata doppia.
Oltre a registrare un sold out di presenze alle mie dimostrazioni culinarie, il
festival è stata l’occasione per presentare un progetto a cui tengo molto.
Insieme al graphic designer
Giorgio Paparo ho infatti dato vita a un Design Menù a tema, intitolato Ricette
Vintage – La cucina creativa nei piatti della tradizione e pubblicato
dall’etichetta PopDesign.
Nella forma ricorda un vero e
proprio menù, ma al suo interno presenta cinque ricette (aperitivo, antipasto,
primo, secondo e dolce) per un pranzo completo e… creativo, naturalmente!
A breve sarà acquistabile
direttamente dal sito PopDesign, oppure potrete trovarlo il 15 dicembre alle
ore 11.00 presso il mercato coperto di Ferrara, in occasione di Makersexposed,
rassegna dedicata al mondo della moda, del design e delle alte tecnologie.
Giovani talenti, creativi, designer e progettisti si riuniranno sotto grandi
riflettori accesi per esporre i loro migliori prodotti alla vista della gente e
delle imprese.
E io farò in modo di deliziare a
tutti gli occhi e il palato con un nuovo show cooking di cucina creativa, in
cui presenterò alcune variazioni di questo piatto, che ho creato lo scorso mese
per il gastosocial network Magnabook.
SECONDI
> INVOLTINI DI RICCIOLA E GAMBERONI ROSSI AL PROFUMO DI LIME E ZENZERO
CON SALSA DI YOGURT E CIPOLLA ROSSA
Ricciola
> 4 filetti
Gamberoni
rossi > 4
Zenzero
fresco > 2 cm
Lime
> 4
Yogurt
greco > 250 g
Cipolla
rossa > 2
Olio
extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Pepe
> 1 pizzico
Sale
> 1 pizzico
Sgusciate
i gamberoni rossi eliminando il filetto nero.
Ponete
su ogni filetto di ricciola un gamberone rosso sgusciato, aggiungete un pizzico
di sale, pepe, una leggera grattugiata di zenzero fresco e alcune zeste di lime
tritate.
Arrotolate
e avvolgete gli involtini nella pellicola trasparente da cucina, accertandovi
che le estremità siano ben chiuse.
Immergeteli
in acqua bollente per dieci minuti, quindi scolateli e lasciateli raffreddare.
Preparate
un fumetto, facendo bollire in acqua i carapaci e le teste dei gamberoni rossi
e regolando di sale.
Tritate
la cipolla rossa finemente e doratela nell’olio extravergine d’oliva.
Bagnatela
col fumetto di crostacei e lasciatela cuocere a fuoco dolce.
Togliete
la cipolla dal fuoco, unite una manciata di zeste di lime, un pizzico di sale e
di pepe, e frullate il tutto con l’aiuto di un mixer a immersione, fino a
ottenere una crema vellutata, aggiungendo all’occorrenza un goccio di fumetto
di crostacei.
Incorporate
la crema di cipolla allo yogurt greco, mescolando delicatamente.
Tagliate
gli involtini a rondelle e serviteli su fettine di lime, accompagnandoli con la
salsa di yogurt e cipolla rossa.
Completate
con un filo di olio extravergine d’oliva a crudo e qualche zesta di lime per
decorazione.
martedì 22 ottobre 2013
Orata ai fiori di gelsomino con fiocchi di riso saltati e uva passa
Ho
la testa pesante di chi annega tra mille cose di cui non gli importa nulla. Non
ho voglia di leggere, né di pensare. Di notte le cose si dilatano e si
deformano, annebbiate dalla stanchezza e dalla rabbia di chi non riesce a
dormire. Così mi sono alzato senza fare rumore e ho raggiunto il balcone,
inseguendo la luce che filtrava dalle persiane. Ho iniziato a pulire i gerani
dai fiori secchi e dalle foglie ingiallite, innaffiato le dalie, le surfinie,
le verbene e le erbe aromatiche, che di notte profumano ancora di più, poi ho
tagliato un mazzetto di gelsomini e l’ho messo in un bicchiere d’acqua.
Sono
rimasto in cucina a fissarlo.
I
gelsomini sono come tutte le cose a cui tieni profondamente, ne senti la
presenza quando non li puoi vedere, durano una stagione con la promessa che
presto torneranno, e la loro fragranza è inebriante e struggente come un amore
malinconico e lontano.
Ho
chiuso gli occhi, inspirando profondamente, e ho immaginato di catturare quel
profumo in un piatto. Le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici.
«Cucinare
è come amare» scriveva Harriet Van Horne. «O ci si abbandona completamente o si
rinuncia».
SECONDI
> ORATA AI FIORI DI GELSOMINO CON FIOCCHI DI RISO SALTATI E UVA PASSA
Orata
> 4 piccole
Fiori
di gelsomino > 10 g
Fiocchi
di riso > 100 g
Uva
passa > 40 g
Olio
extravergine d’oliva > ½ bicchiere
Sale
> 1 pizzico
Pepe
> 1 pizzico
Sfilettate
l’orata, eliminando la pelle e le eventuali spine rimaste.
Lasciate
riposare i filetti per 6 ore in frigorifero in una marinata di olio
extravergine d’oliva, sale, pepe e fiori di gelsomino.
Sgocciolate
i filetti e poneteli nel cestello per la cottura a vapore, aromatizzando
l’acqua della pentola con una manciata di fiori di gelsomino.
Fate
cuocere per 15 minuti, fino a quando i filetti non saranno teneri.
Fate
intanto saltare i fiocchi di riso in un goccio d’olio extravergine d’oliva
finché non saranno gonfi e croccanti, aggiungendo l’uva passa precedentemente ammollata
e ben strizzata.
Disponete
due filetti per piatto, facendo attenzione a non romperli.
Irrorate
con un filo di olio extravergine d’oliva e corpargete con una generosa manciata
di fiocchi di riso croccanti e uva passa.
I fiocchi di riso sono ottenuti dalla cottura a vapore del riso biologico e successiva pressione sotto rulli di acciaio.
Da un punto di vista nutrizionale sono particolarmente digeribili e poveri di grassi. Li trovate in erboristeria o nei supermercati orientali tra i prodotti di cucina thailandese.
sabato 19 ottobre 2013
Roselline del deserto
I
capi e gli accessori moda del secolo scorso hanno segnato un’epoca e sono
rimasti nella memoria collettiva per i materiali pregiati con cui sono stati
prodotti. Il vintage è così entrato a far parte dell’estetica postmoderna,
attraversando trasversalmente le attuali tendenze ed esercitando un fascino
indiscusso sulle nuove generazioni.
Per
celebrare il vintage è nato il Festival OFFICINA DEL VINTAGE, che si terrà il 22, 23 e 24 novembre 2013 presso gli Imbarcaderi del Castello Estense di
Ferrara, nel cuore pulsante della
città.
Ideata
e promossa dall'associazione culturale Officina Dinamica, la manifestazione
vuole essere il nuovo punto di riferimento in Italia per gli appassionati del
genere, suggerendo un percorso di sostenibilità legato al riutilizzo di capi e
accessori moda e favorendo un approccio non convenzionale al vintage e al
remake.
I
visitatori potranno elaborare uno stile personale grazie alla presenza di oltre
venti selezionati espositori, provenienti da tutta Italia, in grado di
indicare, consigliare e moltiplicare la curiosità e le passioni. Ci saranno
capi e oggetti d’antan, ma anche nuove creazioni artigianali che rivisitano il
costume del passato attraverso il presente: abiti, cappelli, occhiali, borse,
scarpe, gioielli, oggetti di design, libri, manifesti pubblicitari e tanto
altro.
Ferrara
sarà crocevia di mode e tendenze ricercate e originali, ma anche location di
set fotografici a tema e sedute di hair styling.
Attorno
alla mostra mercato ruoteranno incontri, presentazioni, spettacoli e concerti:
un vero e proprio festival “diffuso” che racconterà il vintage attraverso le
sue molte sfaccettature… anche culinarie!
Per
l’occasione uscirà infatti un mio Menù Vintage, che presenterò negli Imbarcaderi del Castello
Estense di Ferrara attraverso due show cooking sabato 23 e domenica 24 novembre alle ore 11.00.
Per
rimanere in tema di piatti vintage, oggi vi propongo dei dolcetti croccanti che potrebbero concludere in bellezza una cenetta tra amici.
O darvi il giusto sprint per una colazione energetica. A farmeli ricordare è
stata mia madre lo scorso fine settimana.
C’è
una differenza sostanziale tra la memoria volontaria e quella involontaria. La
prima richiede un ragionamento, uno sforzo voluto, mentre la seconda ti
aggredisce all’improvviso, evocata da suoni, odori, sapori che, senza volerlo,
ti riportano alla mente cose che pensavi (o t’illudevi) di aver perduto. Come
quando venne offerta a Proust una madeleine inzuppata in una tazza di tè, io sono trasalito
nell’assaggiare una rosellina del deserto.
Ogni
volta mi meraviglio di come come gusti e sapori possano vivere così a lungo,
anche quando noi stessi non ne abbiamo più memoria e di come possono
riaffiorare quando meno ce lo aspettiamo. Così per un attimo sono tornato
bambino, quando guardavo quei biscotti appena sfornati e li trovavo talmente
belli da sembrarmi una ricetta da grande chef…
DOLCI
> ROSELLINE DEL DESERTO
Zucchero
> 100 g
Burro
> 100 g
Uova
> 2
Farina
> 200 g
Fecola
> 50 g
Lievito
> 1 bustina
Uvetta
> 100 g
Pinoli
> 50 g
Mandorle
pelate > 50 g
Ricotta
vaccina > 70 g
Sambuca
> 3 cucchiai
Sale
> 1 pizzico
Corn
Flakes > 300 g
Montate
il burro ammorbidito con lo zucchero, poi aggiungete le uova, un pizzico di
sale, la farina e la fecola setacciate con il lievito, mescolando energicamente
perché non si formino grumi.
Continuando
a mescolare unite la ricotta vaccina, la Sambuca, l’uvetta, i pinoli e le
mandorle tritate.
Prelevate
una cucchiaiata del composto e passatelo nei corn flakes formando una piccola
“rosa del deserto”.
Adagiatela
su una teglia rivestita con la carta forno, e proseguite fino a che il composto
non sarà finito.
Cuocete
i biscotti nel forno ventilato a 180° per circa 15 minuti.
Serviteli
spolverandoli a piacere con zucchero vanigliato.
sabato 21 settembre 2013
Spaghetti al limone con sarde fresche e trito di pistacchi di Bronte
Una vacanza tra Palermo, Alcamo e Favignana è
stata l’occasione per conoscere nuovi amici, scoprire inediti ingredienti da testare nei miei piatti e farmi innamorare definitivamente della Sicilia. Ho già voglia di ritornare, così come ho voglia di condividere con voi i
miei prossimi esperimenti culinari...
Tutto, però, è rinviato di almeno un paio di settimane,
perché mi sto concentrando sulla prima edizione di TAG – FESTIVAL DI CULTURALGBT, che debutterà dal 4 al 6
ottobre tra gli eventi collaterali della manifestazione INTERNAZIONALE A
FERRARA.
Saranno
molti gli ospiti a cui farò da anfitrione a Palazzo della Racchetta (Via
Vaspergolo 6/a, Ferrara), ma uno in particolare avrà tutte le mie attenzioni
culinarie.
Gli
omosessuali cucinano e mangiano diversamente dagli eterosessuali?
Venerdì 4
ottobre 2013 alle ore 20.30 cercherò di rispondere a questa domanda con AlessandroFullin, brillante attore teatrale
e acclamato comico televisivo noto per le sue partecipazioni a Zelig e a G day.
Ricordate
la popolarissima “professoressa di tuscolano”? Be’, Alessandro Fullin sarà l’ospite d’onore di una divertentissima cena
che mi vedrà alle prese con i miei piatti di cucina creativa: un’occasione
speciale per conoscersi a tavola, con persone di ogni razza e sesso, gay, etero
e metrosexual… Che sia questo il prossimo traguardo della cucina “fusion”?
Il
menù comprende quattro miei cavalli di battaglia:
Antipasto
> STRACCETTI DI POLLO CON TAPENADE DI OLIVE NERE, POMODORI, PRUGNE E
FICHI SECCHI
Primo
> LASAGNETTE INVERNALI CON LARDO DI COLONNATA
Secondo
> BOCCONCINI DI COPPA DI MAIALE AL TÈ NERO VANIGLIA
Dolce
> PANNA COTTA ALLO ZAFFERANO CON SALSA AL VINO ROSSO
Durante
la cena Alessandro Fullin
presenterà Pomodori sull'orlo di una crisi di nervi. La vera cucina gay italiana (Cairo), un manuale self help del convivio, che suggerisce ricette, spunti di
conversazione e rispetta l’etichetta, mettendo a tavola la comunità gay insieme
ai propri compagni, amici e famiglie.
Realizzato
con la complicità di Stefano Chiara per le ricette e Adua Villa per gli
abbinamenti dei vini, il libro suggerisce tutti i piatti per le occasioni
importanti, quelli della mamma, ricette regionali con abbinate le
caratteristiche della persona gay locale (gli emiliano romagnoli, per esempio,
sono simpatici, fantasiosi e socievoli, ma ruvidi come una tagliatella che
trattiene il sugo), ricette per gli amici eterosessuali, i piatti per sedurre,
i cocktail e infine il biscotto per l’adorato chihuahua.
Attenzione,
però: la cena è su prenotazione e i posti limitati.
Per
informazioni: info@circomassimo.org
Per il programma di TAG – FESTIVAL DI CULTURALGBT clicca qui.
PRIMI > SPAGHETTI AL LIMONE CON SARDE FRESCHE E TRITO DI PISTACCHI DI BRONTE

Sarde fresche > 400 g
Uva sultanina > 30 g
Pinoli > 40 g
Pangrattato > 50 g
Pistacchio tritato > 4 cucchiai
Limone > 1
Scalogno > 2
Prezzemolo > 1 mazzetto
Acciughe sott’olio > 6
Olio extravergine d'oliva > 4 cucchiai
Zucchero > 1 cucchiaio
Sale > 1 pizzico
Peperoncino > 1 pizzico
Pulite le sarde fresche, eliminando le teste, le code, le interiora e le lische centrali.
Lavatele delicatamente sotto l’acqua corrente, evitando un getto troppo forte e diretto.
Affettate finemente gli scalogni e fateli rosolare in una padella antiaderente con l’olio extravergine d'oliva.
Tritate i filetti di acciuga con il prezzemolo e aggiungeteli al soffritto.
Unite l’uva sultanina (precedentemente ammollata e ben strizzata), i pinoli, la scorza grattugiata di un limone e i filetti di sarde. Lasciate cuocere il condimento a fuoco medio per qualche minuto, girando i filetti una sola volta.
In un pentolino a parte, fate tostare il pangrattato con lo zucchero e un pizzico di peperoncino.
Cuocete gli spaghetti in acqua bollente salata, scolateli al dente e versateli nel condimento.
Mescolate distribuendo il pangrattato e lasciate riposare lontano dal fuoco per due minuti.
Servite
completando ogni piatto con un cucchiaio di pistacchio tritato.
venerdì 30 agosto 2013
Pollo ai tre frutti rossi
L’omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei
confronti dell’omosessualità e di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali
(LGBT). Trova terreno fertile nel pregiudizio, ed è per questo assimilabile al
razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo. La discriminazione
investe trasversalmente la nostra società, colpendo la scuola, il mondo dello
sport e del lavoro.
La quotidianità delle persone omosessuali e transessuali
continua a subire, fin dall’infanzia, rifiuto, scherno e vessazioni. Essere
bersaglio di un odio ingiustificato produce malessere, esclusione, disagio,
perché l’omofobia può manifestarsi in modi molto diversificati, dalle offese
verbali alle minacce, fino alle aggressioni fisiche.
Il mio
impegno in Arcigay Ferrara si esprime da molti anni attraverso un’ampia e
consolidata azione di prevenzione alle discriminazioni, perché sono convinto
che l’omofobia e la transfobia si combattano con l’educazione.
Per rendere ancora più incisivi i nostri sforzi è nato così TAG –FESTIVAL DI CULTURA LGBT: un’occasione
privilegiata per infondere l’importanza del confronto e aprire un dialogo con
chi non ha ancora gli strumenti per conoscere e capire la
realtà del mondo omosessuale e
transessuale.
Ideato e promosso da Arcigay Ferrara ed Enrico Ravegnani
di Palazzo della Racchetta,
TAG – FESTIVAL DI CULTURA LGBT gode del Patrocinio del Comune di
Ferrara.
La manifestazione si svolgerà dal 4 al 6 ottobre 2013 all’interno del consolidato
festival INTERNAZIONALE A FERRARA, e promuoverà incontri con volti noti della stampa e
della televisione per educare tutti alla diversità.
L’obiettivo di TAG – FESTIVAL DI CULTURALGBT è infatti quello di lavorare affinché la società conosca
maggiormente la realtà delle persone omosessuali e transessuali. Perché solo la
conoscenza può contribuire a sradicare i comportamenti intolleranti.
Ferrara è da sempre attenta a condividere e promuovere il
principio dell’uguaglianza. Il Protocollo d’intesa in materia di
discriminazioni basate sull’orientamento sessuale siglato tra Circomassimo –
Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Provincia di Ferrara, Agedo Ferrara, CGIL – Area nuovi diritti
Ferrara, UIL
Ferrara, Famiglie
Arcobaleno Ferrara,
Comune di Ferrara,
Università degli Studi di Ferrara, Uisp – Comitato Provinciale di Ferrara, Centro Donna Giustizia e Centro d’Ascolto Uomini
Maltrattanti è
promotore di un
processo di cambiamento capace di confrontarsi e di fare rete per
migliorare la società e renderla più accogliente.
Il dibattito sui diritti civili per lesbiche, gay,
bisessuali e transessuali, oggi più che mai, investe tanto le forze politiche
di sinistra quanto quelle di destra, e necessita di essere fruibile anche ai
cittadini. Perché i diritti sono di tutti, ed è fondamentale investire nella
cultura delle differenze.
Nei suoi tre giorni ricchi di eventi, TAG– FESTIVAL DI CULTURA LGBT vi invita a dibattiti, presentazioni
librarie, performance, mostre di pittura, proiezioni, aperitivi musicali,
rappresentazioni teatrali e una divertente cena spettacolo che mi vedrà
cucinare accanto a un noto comico di Zelig Off.
A breve si apriranno le iscrizioni. Vi terrò aggiornati.
SECONDI
> POLLO AI TRE FRUTTI ROSSI
Pollo
> 4 cosce disossate
Scalogno
> 2
Pomodori
pelati > 1 barattolo
Mix
frutti rossi essiccati > 100 g
Pinoli
> 50 g
Vino
bianco > ½ bicchiere
Brodo
vegetale > 500 ml
Olio
extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Cannella
> 1 pizzico
5
spezie > 1 pizzico
Sale
> 1 pizzico
Ammollare
il mix di frutti rossi essiccati (mirtilli, fragole e amarene) in acqua tiepida
per circa venti minuti.
Eliminate
la pelle dalle cosce di pollo disossate, lavatele sotto l’acqua corrente e
asciugatele con carta da cucina, poi strofinatele con il sale e le 5 spezie.
Fate
rosolare il pollo in un’ampia padella antiaderente con
l’olio extravergine d’oliva, sfumate col vino bianco e lasciatelo dorare
perfettamente su ogni lato.
Togliete
il pollo dalla padella, e nel fondo di cottura fate appassire lo scalogno
tritato con la cannella in polvere.
Aggiungete
i frutti rossi ben strizzati, i pinoli, i pomodori pelati e proseguire la
cottura per qualche minuto.
Unite
infine il pollo, il brodo vegetale e proseguite la cottura a fuoco basso finché
il sugo non si sarà rappreso, mescolando di tanto in tanto.
Servite
caldo.
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