lunedì 23 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
Polpettine di fiocchi di riso e alga Nori con semi di sesamo al wasabi e maionese al tè verde Matcha
Ieri sera a cena ho salutato un amico in partenza per un lungo
viaggio. Non ha ancora deciso se tornerà. In Italia sente di girare a vuoto. Un
vuoto di ideali riempito da vecchie voci conservatrici, ma anche un vuoto di
persone.
Partire? Restare? Il bisogno di andare e l’istinto di fermarsi. Nei
suoi occhi ho letto la stessa paura di non andare da nessuna parte e ho
ripensato a quando, tanti anni fa, annunciavo di partire e invece rimanevo a
casa, in assoluta tranquillità, a leggere.
La scrittura è una forma di libertà personale. La letteratura non
fornisce risposte, ma ci ricorda, in maniera onesta ed efficace, che siamo
tutti lì a farci le stesse domande. Così il romanzo diventa il mezzo espressivo
più forte e più duttile per trasmettere emozioni e pensieri da un essere umano
all’altro. Perché la nostra ricerca non parta da zero.
La prima lezione che imparato dalla lettura è come stare da solo.
Per qualche ora o per intere giornate. I momenti di solitudine sono
fondamentali per imparare a conoscersi e ascoltarsi un po’, per sperimentare le
proprie emozioni e capire quali sono i nostri reali e più profondi desideri.
La capacità di stare soli è la capacità di amare, rappresenta il
termometro della nostra maturità affettiva. Quando siamo felici di essere
in due o quando non abbiamo ancora trovato il nostro posto nel mondo.
ANTIPASTI > POLPETTINE DI FIOCCHI DI RISO E ALGA NORI CON
SEMI DI SESAMO AL WASABI E MAIONESE AL TÈ VERDE MATCHA
Fiocchi di riso > 150 g
Uovo > 1
Porri > 2
Zenzero > 1 cm
Brodo di pesce > 1 bicchiere
Alga Nori > 2 fogli
Limone > 1
Semi di sesamo al wasabi > 3 cucchiai
Pangrattato > 60 g
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico
Per la maionese al tè verde Matcha
Uova > 2
Olio d’oliva > 200 ml
Aceto di mele > 2 cucchiai
Tè verde Matcha > 1 cucchiaino
Sale > 1 pizzico
Mondate e lavate i porri, tagliateli a rondelle sottili e fateli
appassire a fiamma dolce nell’olio extravergine d’oliva, aggiungendo un pizzico
di zenzero grattugiato.
Bagnate i fiocchi di riso con un bicchiere di brodo di pesce
tiepido, coprite con un tovagliolo e lasciate riposare per 20 minuti, fino a
quando i fiocchi non saranno gonfi e morbidi.
Scottate i fogli di alga nori alla fiamma e tagliateli a
quadretti.
Unite ai fiocchi di riso il porro appassito, i quadretti di alga
nori, due cucchiai di semi di sesamo al wasabi e un pizzico di sale.
Aggiungete il tuorlo di un uovo e impastate per amalgamare bene
tutti gli ingredienti.
Formate delle polpettine e passatele in un mix di pangrattato,
semi di sesamo al wasabi, scorza di limone grattugiata, sale e pepe.
Disponete le polpettine in una teglia oliata e cuocetele in forno
ventilato a 180 gradi per 30 minuti, avendo cura di rigirarle spesso.
Preparate la maionese versando nel bicchiere del mixer a
immersione l’olio di oliva (giovane), un tuorlo e un uovo intero (a temperatura
ambiente), il sale e l’aceto di mele.
Montate la salsa fino a quando non avrà raggiunto una consistenza
compatta. Incorporate quindi il tè verde Matcha.
Servite le polpettine tiepide (sono buonissime anche fredde)
nappandole con la maionese al tè verde Matcha.
lunedì 2 dicembre 2013
Arrosto di pollo con farcia di lardo d'Arnad, Parmigiano Reggiano e limone su salsa di San Marzano, zenzero e peperoni
«Ogni uomo per bene deve stare
sotto il tacco di una donna» ha detto a cena A., citando una frase da I
fratelli Karamazov.
Non sono intervenuto. A volte
riesco ancora a tacere, nonostante il leggero imbarazzo. Averle sentito
pronunciare quelle parole con tanta naturalezza, mentre si faceva passare dal
compagno il vassoio per un bis di arrosto, mi ha fatto riflettere su certe
dinamiche eterosessuali.
Di coppie così ne vedo tante in
giro. Troppe. Conosco molte persone, faccio un lavoro che mi porta a stare in
mezzo alla gente e sempre più spesso mi imbatto in uomini schiacciati,
calpestati, privati di ogni tipo di dignità personale.
Il rispetto reciproco sembra
un’utopia. Il tacco di una donna è altrettanto duro da tollerare che i muscoli
di un uomo. Si tratta sempre di violenza: quando non è fisica è psicologica.
Non mostra i lividi, ma agisce sull’autostima accentuando insicurezze
caratteriali e annullando ogni personalità.
Questi uomini sottomessi e sempre
disponibili ai comandi delle proprie compagne/fidanzate/mogli li chiamo
“zerbini” o anche “yes man”, perché non dicono mai di no: non contraddicono la
loro donna, vivono nel costante terrore di sbagliare, non si oppongono a
nessuna decisione, non si ribellano, non esternano le proprie emozioni, i
propri pensieri, le proprie vere opinioni. E sono prontissimi a correggersi
qualora, avventatamente, esprimessero idee diverse da quelle delle loro amate
carnefici.
Non sopporto gli uomini zerbino
come non ho mai tollerato le donne geisha. E non sono più accomodante nei loro
confronti.
Quando l’autostima di uno dei due
partner è basata sull’essere l’unico in grado di fare qualcosa, non può esserci
spazio per l’altro.
È il persistere delle asimmetrie
di genere nell’ambito della vita privata a determinare l’interazione in una
coppia: la figura dominante e prevaricante si serve di strategie differenti, in
pubblico o in privato, infierendo direttamente o indirettamente sull’altro. E
la vittima finisce sempre col giustificare l’aggressione.
Non si potrebbero eliminare semplicemente
i diktat e le regole (anche quelle scritte da Dostoewskij) rinunciando a
comandanti e sottoposti?
Forse è questo a spaventare delle
famiglie omosessuali, il fatto che non esistano ruoli prestabiliti:
responsabilità e compiti sono condivisi, e il punto di vista dell’altro è più
facile da discutere, cosa che limita i conflitti.
Perché chi ama veramente non
mette i piedi in testa, né si fa calpestare. Il resto sono solo ipocrite scuse.
SECONDI > ARROSTO DI POLLO
CON FARCIA DI LARDO D'ARNAD, PARMIGIANO REGGIANO E LIMONE SU SALSA DI SAN MARZANO,
ZENZERO E PEPERONI
Petto di pollo > 1
Lardo d'Arnad > 80 g
Parmigiano Reggiano > 40 g
Limone > 1 (non trattato)
Pomodori San Marzano > 6
Peperone rosso > 1
Zenzero fresco > 3 cm di
radice
Cipolla bianca > ½
Aglio > 2 spicchi
Olio extravergine d’oliva >
8 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico
Peperoncino > 1 pizzico
Sgrassate e disossate il petto di
pollo. Apritelo a portafoglio e battetelo delicatamente tra due fogli di carta
forno per assottigliarne leggermente lo spessore.
Conditelo con sale e pepe, e
farcitelo con le fette di lardo, le scaglie di Parmigiano Reggiano e la scorza
del limone grattugiata.
Arrotolate il petto di pollo
ripieno su se stesso, avvolgetelo con il restante lardo e legatelo stretto con
lo spago da cucina.
Rivestite una teglia con la carta
forno, ungetela con quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva e disponetevi
la carne e un paio di spicchi d’aglio.
Sigillate la teglia con un foglio
di alluminio e cuocete per 20 minuti in forno caldo a 210°.
Togliete l’alluminio e fate
grigliare l’arrosto girandolo spesso, così da far prendere al pollo una bella
doratura uniforme.
Spellate intanto lo zenzero e
grattugiatelo.
Spellate i pomodori, eliminate i
semi e tagliate la polpa a dadini.
Tagliate il peperone a falde,
eliminando i semi e i filamenti bianchi.
Fate soffriggere la cipolla
tritata finemente in quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Unite lo zenzero grattugiato, la
dadolata di pomodori e i peperoni, aggiustate di sale e pepe, e fate cuocere per
circa 30 minuti.
Lasciate raffreddare e frullate
il tutto con un mixer a immersione fino a ottenere la giusta consistenza
(aggiungete all’occorrenza un po’ di brodo vegetale).
Sfornate l’arrosto e fatelo
intiepidire.
Eliminate lo spago, tagliate la carne
a fette alte circa un centimetro e disponetele su un vassoio di alluminio, da
passare qualche minuto in forno.
Impiattate le fettine di arrosto
sulla salsa di pomodoro, zenzero e peperoni precedentemente riscaldata a
bagnomaria.
Completate a piacere con un
pizzico di peperoncino in polvere e una grattugiata di scorza di limone.
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