Quando
ero bambino il Natale aveva qualcosa di magico. Non era semplicemente il giorno
in cui si potevano realizzare i miei desideri, ma era anche l’occasione per
respirare un clima di serenità e di amore. C’era una grande tavola imbandita a
cui sedevano nonni, zii, amici, cugini. Tutte le generazioni riunite. Si festeggiava giocando e mangiando. Ci accontentavamo
dell’atmosfera natalizia e riscoprivamo insieme il piacere delle piccole cose.
Ogni
tanto mi distraevo a fissare l’albero di Natale. L’albero era un vero albero e
le palle erano di vetro e si maneggiavano con cura, avevano un gancino
delicatissimo per appenderle e non erano prodotte in Cina. Rimanevo ipnotizzato
dalle luci intermittenti, dal profumo della resina di abete, ma soprattutto da
un bizzarro cicalio di cui ignoravo la provenienza. Mio padre mi diceva che era
il verso del grillo parlante, che mi osservava nascosto tra i rami. E io ci
credevo.
Quando
ero bambino il Natale era il tempo dell’attesa, ed era palpabile. Si sentiva lo
scorrere del tempo, la curiosità febbrile, il divertimento, la
gioia. A rendere unici quei momenti era la mia famiglia, capace di
trasformare la noia in distrazione.
Tra
i tanti regali di bambino conservo solo i ricordi, vividi e indelebili. La casa
di famiglia si riempiva di stelle di Natale, agrifoglio e pungitopo. Un
universo di colori tanto suggestivo quanto effimero: dopo appena un mese il
verde degli aghi sbiadiva, le foglie rosse cadevano e le bacche scarlatte,
grosse come ciliegie, finivano con lo scurirsi.
Quando
ero bambino, pensavo che una volta cresciuto non sarei più stato vulnerabile.
Ora sono felice di esserlo ancora. Altrimenti non mi emozionerei più nel
sentire il verso del grillo parlante.
ANTIPASTI
> STRACCETTI DI POLLO CON TAPENADE DI OLIVE NERE, POMODORI, PRUGNE E
FICHI SECCHI
Petto di pollo > 500 g
Olive
nere > 250 g
Pomodori
secchi > 10
Fichi
secchi > 10
Prugne
secche > 8
Aglio
> 1 spicchio
Farina
> 3 cucchiai
Latte
> 200 ml
Limone
> 1
Vino
bianco > ½ bicchiere
Brodo
vegetale > 1 bicchiere
Olio
extra vergine di oliva: 8 cucchiai
Sale
> 1 pizzico
Pepe
> 1 pizzico
Tagliate
il petto di pollo in cubetti di circa 2 cm e lasciatelo marinare nel latte per
un’ora.
Versate
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e fate
dorare uno spicchio d’aglio sbucciato. Aggiungete quindi i cubetti di pollo
sgocciolati e passati nella farina.
Fate
rosolare il pollo per qualche minuto aggiungendo un pizzico di sale e di pepe,
quindi sfumate col vino bianco.
Eliminate
lo spicchio d’aglio, aggiungete un bicchiere di brodo vegetale, coprite e
proseguite la cottura a fuoco dolce per 10 minuti.
Togliete
infine il coperchio e fate asciugare a fuoco vivo finché i cubetti di pollo non
saranno perfettamente dorati e croccanti.
Passate
intanto al mixer le olive nere, i pomodori secchi, i fichi secchi e le prugne
secche.
Unite
la tapenade al pollo e condite il tutto con il restante olio extravergine
d’oliva emulsionato al succo di mezzo limone, sale e pepe.
Servite
tiepido su una foglia di radicchio rosso di Treviso precoce.
Questa
è la mia rivisitazione della Tapenade, piatto provenzale composto da purea di
olive finemente tritate, capperi, acciughe sotto sale e olio d’oliva.
Ottimo
anche senza l’aggiunta del pollo come condimento per il cuscus, per il lesso o
spalmato semplicemente su crostini di pane caldi.
Appetitosi!!!
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