Dal
2007, su sollecitazione dell’Unione europea, è stata istituita la Giornata
Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia, che si celebra in gran parte del mondo ogni 17
maggio. In gran parte, non certo in tutto: in settanta stati l’omosessualità è
ancora considerata reato e punita con sanzioni che in alcuni paesi
arrivano alla pena capitale.
La
Risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 con un’ampia
maggioranza formata da sinistre, liberali e popolari, ha definito l’omofobia,
come “una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e
di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali”, e l’ha dichiarata “assimilabile a
razzismo, xenofobia, antisemitismo, sessismo”.
Nel
2012 ci sono stati sette omicidi a seguito di aggressioni omofobiche o
transfobiche e numerosi atti di violenza. Perché l’omofobia trova terreno
fertile nel pregiudizio e può manifestarsi in modi molto diversificati: dalle
offese verbali, alle minacce fino alle aggressioni fisiche.
Essere
bersaglio di un odio ingiustificato produce sulle vittime un senso di
malessere, esclusione, disagio. La discriminazione investe trasversalmente la nostra
società, dalla scuola al mondo dello sport e del lavoro: un fenomeno che appare
ancor più drammatico, in quanto coinvolge spesso ragazze e ragazzi giovanissimi
e per questo sprovvisti degli strumenti culturali e del necessario sostegno
sociale e familiare per affrontare uno stigma così ingiusto e violento.
Non
ho postato questo mio intervento il 17 maggio, perché la
lotta contro l’omofobia e la transfobia non può e non deve esaurirsi in una
giornata.
L’Italia che vogliamo non è quella che costringe
ragazzi al suicidio, né quella di una classe politica che – nel nome di una
religione o di una presunta morale pubblica – non riconosce le coppie
gay, non tutela i bambini figli di coppie omosessuali e si rifiuta di ampliare
la portata della legge Mancino-Reale con riferimento alle discriminazioni
fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
L’omofobia
e la transfobia si combattano con l’educazione. Anche
in un blog di cucina.
PRIMI
> PASSATELLI ASCIUTTI CON BATTUTO DI CARCIOFI E OLIVE TAGGIASCHE, PESCE
SPADA E POMODORI CONFIT
Uova
> 4
Pangrattato
> 200 g
Parmigiano
Reggiano > 160 g
Burro
> 25 g
Pesce
spada > 2 tranci
Carciofi
> 4
Olive
taggiasche > 2 cucchiai
Limone
> 1
Alloro
> 2 foglie
Pomodori
pachino > 8
Rosmarino
> 1 rametto
Scalogno
> 1
Zucchero
di canna > 1 pizzico
Vino
bianco > 1/2 bicchiere
Brodo
vegetale > 3 l
Olio
extravergine di oliva > 8 cucchiai
Pepe
di cubeba > 10 grani
Sale
> 1 pizzico
Pepe
> 1 pizzico
Impastate
energicamente il pangrattato, il parmigiano reggiano, il burro e le uova. Una
volta ottenuto un composto sodo ben compatto, dividetelo in due palline,
avvolgetele entrambe nella pellicola trasparente, e fatele riposare per 30
minuti in frigorifero.
Pulite
i carciofi togliendo le foglie più dure, fino ad arrivare al cuore tenero
e chiaro. Tagliate le punte dei carciofi, divideteli a meta e sfregateli con
mezzo limone.
Versate
nella pentola per la cottura a vapore due dita di acqua, l’alloro e i grani di
pepe di cubeba. Appoggiate sul cestello i cuori di carciofi e i gambi
mondati, coprite e cuocete per 15 minuti.
Una
volta cotti, preparate un battuto a coltello unendo le olive taggiasche, la
scorza del limone grattugiata e 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Togliete
la pelle dai tranci di pesce spada e tagliateli a dadini.
Rosolateli
in padella con 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, scalogno tritato e
sale, avendo cura di rigirarli bene.
Sfumate
con il vino bianco e lasciate asciugare leggermente.
Lavate
i pomodori, asciugateli e tagliateli a metà. Disponete i pomodori dalla parte
della buccia su una teglia foderata di carta forno, spolverizzateli con un
trito di rosmarino e con lo zucchero di canna. Salateli, conditeli con un filo
di olio extravergine di oliva e fateli cuocere in forno a 130-140 C per un’ora,
finché non saranno appassiti.
Togliete
il composto per passatelli dal frigorifero e passatelo nello
schiacciapassatelli.
Fate
cuocere i passatelli in brodo vegetale per circa 3 minuti, fino a quando non
saranno saliti tutti in superficie.
Condite
i passatelli ben scolati con il battuto di carciofi e olive taggiasche, e
guarnite con i pomodori confit e la dadolata di pesce spada.
Condivido la tua premessa, certe cose non le si possono ricordare solo in una giornata....ottimo anche questo piatto, molta qualità, complimenti.
RispondiEliminala lotta avanti sempre per le libertà.
RispondiEliminaPer le ricette invece si può essere anche più distratti ;)
Ma questa... mmmmm... dimmi solo, con cosa posso sostiruire lo schiaccia passatelli? Rebbi di forchetta? colino a buchi grossi?
impossibile sostituire uno schiacciapassatelli...!
RispondiEliminaè simile allo schiacciapatate, ma ha i fori più grossi.
l'impasto è abbastanza duro (i passatelli asciutti devono essere un po' più duri di quelli in brodo, oppure quando li condisci trasformi tutto in una pappetta) quindi va schiacciato con l'apposito attrezzo...
procuratene uno ed evita quelli componibili o trasformabili, che si rompono subito.
lo schiacciapassatelli deve essere tutto d'un pezzo (come il cuoco che lo impugna), in acciaio (così lo metti anche in lavastoviglie) oppure in alluminio.
fidati, ne varrà la pena... ;-)