Tutti
gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti, recita
l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
I
diritti civili sono i diritti umani di prima generazione, quelli che
storicamente si sono affermati per primi e che sanciscono le libertà
individuali: figli delle rivoluzioni liberali dell’età moderna, stabiliscono infatti le
libertà soggettive inalienabili di cui deve godere ogni singola persona.
Sono
proprio i diritti civili a testimoniare le grandi differenze tra gli Stati
d’Europa. In merito a unioni di fatto, matrimoni omosessuali, divorzio e
adozioni, infatti, il Vecchio continente dimostra di non avere uno stesso animo
progressista, e questo nonostante il Parlamento Europeo abbia chiesto agli
Stati membri di garantire alle famiglie monoparentali, alle coppie non sposate
e alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie e alle
famiglie tradizionali, in particolare in materia di legislazione fiscale,
regime patrimoniale e diritti sociali.
Se qualcuno ancora si chiede perché mi impegno con
Arcigay per i diritti civili in Italia, basta leggere i dati della
campagna promossa dall’ILGA (International Lesbian and Gay Association), che ha
misurato la parità tra i cittadini a prescindere dall’orientamento
sessuale.
La Gran Bretagna è il paese più accogliente e
inclusivo d’Europa. Grazie alle sue politiche per l'uguaglianza e la
non-discriminazione, la famiglia, l'attenzione ai discorsi omofobici, il
riconoscimento legale dei generi, la libertà di associazione e di espressione e
il diritto di asilo, ha totalizzato 82 punti su 100, posizionandosi anche
quest’anno al primo posto.
L’Italia è in zona retrocessione, se mi permettete
un riferimento calcistico. Con un poco onorevole 32° posto, si colloca alle
spalle di tutti i grandi paesi fondatori dell’unione europea, più vicino alla
barbara Russia (ultima in classifica) che a Spagna, Francia o Germania.
La cosa interessante è che i sei punti guadagnati
dal nostro paese rispetto allo scorso anno (perché un piccolo miglioramento c'è
stato), sono da ricondursi unicamente ai piani di azione operati dai comuni
italiani in tema di uguaglianza e non discriminazione, e non certo grazie
all’azione del nostro parlamento, che non riesce neppure ad approvare una legge
contro l’omofobia.
Ho sempre parlato liberamente di dignità e diritti
(non solo omosessuali e transessuali), affrontandone i principi fondamentali a
scuola, al lavoro, in casa, mentre faccio la spesa. E a cena, naturalmente, specialmente in queste
ultime settimane di campagna elettorale.
SECONDI > MILLEFOGLIE DI MELANZANE CON SALSICCIA AL PISTACCHIO
Melanzane
tonde > 2
Salsiccia
al pistacchio > 400 g
Pomodori
pachino > 200 g
Granella
di pistacchi > 2 cucchiai
Basilico
> 1 mazzetto
Prezzemolo
> 1 mazzetto
Menta
> 1 mazzetto
Aglio
> 1 spicchio
Scalogno
> 1
Olio
extravergine d’oliva > ½ bicchiere
Sale
> 1 pizzico
Pepe
> 1 pizzico
Lavate
le melanzane, eliminate le estremità e tagliatele a fette spesse circa mezzo
centimetro. Spolveratele di sale, adagiatele su un piano e lasciatele riposare
per un’ora, fino a quando non avranno perso l’acqua di vegetazione.
Sciacquatele
e asciugatele con un foglio di carta assorbente.
Preparate
un’emulsione di olio, sale, pepe e trito di basilico, prezzemolo e menta,
aggiungendo uno spicchio d’aglio leggermente schiacciato.
Lasciate
marinare le melanzane nell’emulsione per due ore.
Scaldate
l’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente e soffriggete lo
scalogno tritato finemente.
Unite
i pomodori tagliati a cubetti e saltateli per qualche minuto a fiamma viva.
Adagiate
una fetta di melanzana ben sgocciolata in una pirofila ricoperta di carta forno, proseguite
con la salsiccia al pistacchio ben sgranata e pressata, e via così per tre strati,
ricoprendo infine la millefoglie con un cucchiaio di pomodori saltati.
Coprite
la pirofila con un foglio di alluminio e cuocete in forno cardo a 180° per 50
minuti.
Togliete
quindi il foglio di alluminio e proseguite per altri 10 minuti a 200°.
Servite
tiepida, spolverando le millefoglie con la granella di pistacchi.
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