L’ignoranza
pettegola asseconda la maldicenza, l’ipocrisia, il pregiudizio. «Chissà cosa
penserà la gente?» è un mantra ricorrente che le generazioni si tramandano
ancora oggi con rinnovato vigore.
Troppe
volte D. è entrata in contatto con questo monito. Per lei è sempre stato facile
soddisfare le aspettative crudeli di genitori, amici, conoscenti. E anche
quelle implicite degli sconosciuti.
Non
ho mai capito davvero cosa le piaccia. La guardo cenare e mi chiedo cosa pensi
sinceramente dei miei piatti. Sorride e chiude gli occhi ogni tanto, come per
assaporare meglio ogni boccone. Ma i suoi complimenti sono sempre prevedibili.
I
giudizi positivi allontanano dolore e frustrazione, per questo ha sempre
aderito, senza esitazione, a tutte le condizioni imposte della pressione
sociale. Per rincorrere l’applauso ha recitato parti, si è mascherata, ha
utilizzato comportamenti lontani dalla sua vera essenza. Il timore dello
scandalo è diventato il credo su cui impostare la propria vita e le proprie
relazioni. Fino al punto da diventare ipocrita non solo con gli altri ma anche
con se stessa.
Ha
chiuso parzialmente il cuore per non sentire il costo che è costretta a pagare
per il suo comportamento. La pena, la peggiore immaginabile, è stata quella di
doversi uniformare ai modelli di una società condizionata, a costo di essere
totalmente non spontanea.
La gente non si dà il tempo di pensare, ma segue la massa senza
domandarsi il perché. Si veste da sentinella con la benedizione della diocesi, si prodiga per
assecondare il pregiudizio, fa del conformismo di facciata un ideale di vita.
Pensare significa avere delle idee. Ma le idee non sono tutte uguali. Ho chiesto a D. se non fosse stanca e lei,
sospirando, mi ha detto di sì.
ANTIPASTI
> MILLEFOGLIE DI PLATESSA E PATATE CON SALMONE AFFUMICATO E PESTO DI
AGRUMI
Platessa
> 800 g
Salmone
affumicato > 150 g
Patate
> 6
Nocciole
> 50 g
Pistacchi
> 50 g
Mandarini
> 3
Arance
> 2
Pompelmo
rosa > 1
Olio
extravergine d’oliva > 1/2 bicchiere
Finocchietto
selvatico > 1 mazzetto
Lasciate
marinare il filetto di platessa in una vinaigrette di olio e succo di
mandarino.
Pelate
e tagliate le patate a fettine sottilissime, aiutandovi con una mandolina.
Versatele
nell’acqua bollente lasciatele cuocere per cinque minuti.
Scolatele
e fatele asciugare bene su carta assorbente.
Ungete
i coppapasta e appoggiateli su una teglia rivestita di carta forno.
Formate
in ogni coppapasta un primo strato di patate, proseguite con uno strato di
platessa, e via così per quattro strati, finendo con le patate che andranno
spennellate con burro fuso.
Infornate
trenta minuti in forno caldo a 200°.
Servendovi
di un coppapasta di uguali dimensioni, ritagliate due dischi di salmone
affumicato per ogni millefoglie e lasciateli respirare 10 minuti a temperatura
ambiente.
Preparate
intanto il pesto di agrumi.
Fate
tostare le nocciole e i pistacchi in una pentola antiaderente.
Una
volta raffreddati, passateli al mixer insieme agli agrumi pelati a vivo, al
finocchietto e all’olio extravergine di oliva. Aggiustate di sale e di pepe.
Sfornate
i millefoglie di platessa e patate e fateli intiepidire.
Impiattate
adagiando i millefoglie su un disco di salmone affumicato, quindi coprite con
un secondo disco.
Completate
con un cucchiaio di pesto agli agrumi e con una spolverata di pistacchi
tritati.
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