mercoledì 16 giugno 2021

Budino di yogurt ai frutti rossi

Quanto tempo è passato dalla mia ultima ricetta? Tanto, troppo. Negli ultimi anni mi sono allontanato dai fornelli per dedicarmi a tempo pieno alla scrittura. Sono nati così un graphic novel (o “romanzo a fumetti”), un racconto lungo e un romanzo di narrativa. Tre progetti molto diversi tra loro, ma legati da un sottile filo rosso: la lotta alle discriminazioni.

Il graphic novel s’intitola Le semplici cose, è disegnato da Andrea Accardi ed è uscito per Feltrinelli alla vigilia del lockdown pandemico, cosa non facile per una storia che affronta il delicato tema della maternità surrogata, un cammino complesso che costringe tante famiglie omogenitoriali a scontrarsi col pregiudizio di chi li circonda, di chi li ama ma non va comunque oltre il rifiuto e di chi accetta l’omosessualità ma non tutto ciò che questa comporta.
Il racconto s’intitola I sogni non si decidono e fa parte dell’antologia Queerfobia, uscita questo mese per D Editore. Un libro corale, pensato per fornire un sostegno all’iter legislativo del ddl Zan, poiché manca ancora in Italia una legge che stigmatizzi la violenza esercitata nei confronti delle persone per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Oltre ad affrontare il bullismo sotto vari punti di vista (quello tra adolescenti  a scuola, ma anche quello di un preside nei confronti di un professore), il mio racconto tocca anche il tema dell'omofobia interiorizzata, ovvero l'accettazione passiva di una cultura omofoba da parte di quei gay e quelle lesbiche che fanno propri il pregiudizio, le etichette negative e gli atteggiamenti discriminatori verso la sfera omoerotica. Una storia che vuole stimolare il confronto, perché il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti, a livello mondiale. E gli adolescenti omosessuali, bisessuali e transessuali hanno un tasso di rischio di suicidio tre volte e mezzo superiore rispetto ai loro coetanei eterosessuali.
Il romanzo s’intitola Torneranno gli sguardi e uscirà a settembre per l’editrice Kappalab. È una commedia quotidiana che parla di fuga, accettazione, orientamento sessuale e identità di genere, ma anche e soprattutto di cucina, e che avrà un’appendice di ricette. Così sono tornato in cucina e mi sono dato da fare. E non intendo più smettere.


DOLCI > BUDINO DI YOGURT AI FRUTTI ROSSI




Yogurt magro > 300 g
Miele > 1 cucchiaio
Limone > ½ (non trattato)
Colla di pesce > 2 fogli
Gin > 2 cucchiai
Lamponi > 200 g
Mirtilli > 150 g
Fragole > 150 g
Peperoncino > 1 pizzico
Zucchero > 1 cucchiaio


Frullate lo yogurt magro con un cucchiaio di miele e la scorza grattugiata di ½ limone. 
Fate sciogliere in un pentolino a fuoco lento 2 fogli di colla di pesce precedentemente ammollati e strizzati con 2 cucchiai di gin e 1 cucchiaio d’acqua.
Unite la gelatina ottenuta allo yogurt, mescolando molto bene per evitare la formazione di grumi.
Versate il tutto negli stampini monoporzione precedentemente bagnati, aggiungendo i lamponi e i mirtilli interi.
Lasciate raffreddare a temperatura ambiente per un’ora, poi trasferite il budino in frigo per sei ore.
Al momento del dessert, sformate i budini di yogurt guarnendoli con fragole e un cucchiaino di composta di fragole al peperoncino. Per farla basta mondare 100 g di fragole, lavarle, asciugarle, tagliarle a pezzetti e farle cuocere in un pentolino con 1 cucchiaio di zucchero e 1 pizzico di peperoncino.

Nessun commento:

Posta un commento