lunedì 29 settembre 2025

Insalata di zucchine (per un pranzo leggero e fresco)

Ieri sera a cena osservavo P. mangiare l’insalata di zucchine che avevo preparato. Ha un modo tutto suo d'impugnare la forchetta, con precisione teatrale, e ogni boccone è un piccolo rituale: lo porta lentamente alla bocca, lo annusa, fa una smorfia di soddisfazione e infine mastica esageratamente, scuotendo la testa come se il gusto fosse quasi incredibile. Poi fa un leggero saltellino, come se il cibo lo avesse sorpreso. Non me n’ero mai accorto, ma mi ricorda Mr. Bean. Non nell’aspetto, certo. Piuttosto in quel mix di curiosità, goffaggine simpatica e capacità di sorprendere chiunque intorno a sé.
Più lo guardavo mangiare, più ripensavo all’episodio della serie animata di Mr. Bean intitolato Super zucchina. Non sono riuscito a trattenermi dal ridere e ho dovuto confessare il perché del mio improvviso buonumore.
Nell’episodio in questione, Bean e i Bruiser competono per la zucchina più grande. Grazie alle lampade di Wood, la zucchina di Bean cresce a dismisura, mentre i vicini tentano di sabotarlo mettendo dei bruchi nell’ortaggio. Il giorno della competizione, però, certi di aver fallito nel sabotaggio, i Bruiser scambiano la loro zucchina con quella del rivale e così, alla pesata, l'ortaggio si sgonfia ed escono i bruchi, regalando a Bean la vittoria.
Guardando P. e il suo modo di fare unico, mi sembrava di rivedere la stessa leggerezza che trasforma anche le situazioni più semplici in momenti memorabili. 
Ridendo insieme, P. ha aggiunto: «Se esistesse una gara d’insalata di zucchine, dovresti partecipare anche tu!». E in quel momento ho pensato che, in effetti, è spesso la scelta degli ingredienti a trasformare un piatto semplice in una piccola sfida creativa.
Al mercato, mentre selezionavo le zucchine, ho scelto quelle più piccole: più dolci, meno fibrose, più digeribili e meno amare rispetto a quelle troppo cresciute. Ho passato qualche minuto a confrontarle, girandole tra le mani, valutando la consistenza e il colore, quasi come Bean con la sua zucchina gigante. Quel gesto apparentemente banale – scegliere le verdure giusta – ha dato alla mia insalata creativa di zucchine quello sprint che serviva a renderla speciale.
Un piatto leggero e fresco, perfetto per chi si porta il pranzo al lavoro, capace di celebrare le piccole gioie: le persone che ci fanno ridere, le scelte fatte con attenzione e il piacere di trasformare un semplice ingrediente in qualcosa di unico.  

E a voi è mai capitato che un amico vi ricordasse un personaggio famoso o un cartone animato? In che modo?

CONTORNI > INSALATA DI ZUCCHINE (per un pranzo leggero e fresco)
Zucchine > 4 (piccole)
Limone > 1
Marmellata di limoni > 1 cucchiaino
Parmigiano Reggiano > 15 g
Pecorino sardo > 15 g
Aglio > 1 spicchio
Semi di sesamo > 1 cucchiaio
Basilico > qb
Olio EVO > 4 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico
Peperoncino > 1 pizzico (facoltativo)

Preparate un’emulsione combinando l’olio EVO, il succo di 1/2 limone, la marmellata di limoni, il sale e il pepe.
Aiutandovi con una mandolina, affettate le zucchine a rondelle sottili.
In una ciotola capiente, condite le zucchine con l’emulsione.
Aggiungete l'aglio schiacciato, la scorza del limone grattugiata e mescolate bene.
Conservate in frigo per almeno 6 ore. 
Prima di servire, eliminate l'aglio e unite il Parmigiano Reggiano e il Pecorino grattugiati freschi.
Guarnite con i semi di sesamo tostati, qualche foglia di basilico e un pizzico di peperoncino. 






domenica 28 settembre 2025

Melanzane al miso

Keiko Ichiguchi e Andrea Accardi sono stati ospiti a Expo 2025 a Osaka: nel Padiglione Italia si è infatti celebrato il legame creativo tra Italia e Giappone attraverso il fumetto, un linguaggio che supera confini e differenze culturali, capace di raccontare storie universali.
Non a caso Andrea e Keiko hanno firmato insieme per Kana (etichetta del gruppo Dargaud) il graphic novel La vita di Otama, tradotto in italia per Sergio Bonelli Editore, che narra la vita della pittrice O'Tama Kiyohara, trasferitasi in Sicilia dopo aver sposato lo scultore palermitano Vincenzo Ragusa, e che, con le sue opere, ha saputo unire due mondi lontani.
Keiko e Andrea sono due amici preziosi. Ho avuto la fortuna di lavorare con entrambi – soprattutto con Andrea – in progetti che mi hanno arricchito artisticamente e umanamente. Sapere che sul palco di Expo hanno mostrato anche Matteo e Enrico, personaggi che ho scritto con e per Andrea Accardi (prima per Kappa Edizioni e poi per Feltrinelli) è stato per me motivo di orgoglio e gratitudine.
Per ricambiare, ho voluto preparare un piatto che rappresentasse sia Keiko sia Andrea. La cucina, come il fumetto, è un linguaggio universale, capace di mescolare tradizioni diverse, di unire elementi lontani e di raccontare storie sempre nuove. Così ho preso alimenti mediterranei e familiari come la mozzarella e la melanzana, e li ho fatti incontrare col miso, condimento tradizionale giapponese a base di soia fermentata, sale e cereali come riso o orzo. 
Certo, potrebbero sembrare mondi distanti, ma in cucina, come nel racconto a fumetti (e nella vita), le differenze arricchiscono: la delicatezza della mozzarella, il carattere della melanzana e la profondità del miso si sono armonizzati in un equilibrio sorprendente. Ne è nato un piatto dal gusto umami, capace di evocare sapori, memorie e incontri, che dedico con affetto ad Andrea e Keiko.
Un piccolo gesto per celebrare l’amicizia, la creatività condivisa e il coraggio di contaminarsi, di attraversare culture diverse e di costruire ponti tra storie lontane. Perché, in fondo, sia la cucina sia il fumetto hanno lo stesso potere: trasformare la distanza in vicinanza, il diverso in armonia e rendere ogni incontro un’esperienza memorabile.

Fatemi sapere nei commenti…

SECONDI > MELANZANE AL MISO


Melanzane > 2
Mozzarella > 125 g
Miso scuro > 2 cucchiai
Mirin > 2 cucchiai
Acqua > 4 cucchiai
Miele > 2 cucchiaini
Olio di semi di mais > 1 bicchiere
Olio di sesamo tostato > 2 cucchiai
Sale > 1 pizzico

Lavate le melanzane e tagliatele per il lungo, senza eliminare il picciolo.
Con la punta di un coltello, incidetene la polpa con tagli paralleli incrociati, facendo attenzione a non arrivare alla buccia.
Spolveratele di sale, adagiatele su un piano e lasciatele riposare per un’ora, fino a quando non avranno perso l’acqua di vegetazione.
Nel frattempo versate in una ciotola la pasta di miso scuro, il mirin, l’acqua, l’olio di sesamo tostato e il miele.
Mescolate finché gli ingredienti non saranno bene amalgamati e il composto non sarà liscio e omogeneo. Tenetelo da parte.
Sciacquate le melanzane e asciugatele con un foglio di carta assorbente.
In un’ampia padella antiaderente portate a temperatura l’olio di semi di mais.
Adagiate le melanzane dalla parte della polpa, coprite con un coperchio, abbassate la fiamma e lasciate cuocere per 5 minuti.
Girate le melanzane dalla parte della buccia e proseguite la cottura per altri 10 minuti, mantenendo il coperchio sulla padella.
Trasferite le melanzane in una teglia foderata con carta forno, ponendole sempre dalla parte della buccia.
Aiutandovi con una spatola, stendete il composto di miso sulla polpa.
Distribuite la mozzarella grattugiata sul composto di miso.
Cuocete in forno caldo a 200°C per 10 minuti, finché la mozzarella non sarà dorata.
Lasciate intiepidire le melanzane prima di servirle.

Se ami le melanzane e i sapori orientali, prova anche le Melanzane in salsa wafu con semi di sesamo e katsuobushi...!



giovedì 18 settembre 2025

Cetrioli in salsa agrodolce all'arancia

Ieri sera a cena abbiamo parlato di viaggi e di amori immaginari che restano impressi nella memoria. 
È stato N. a rompere il ghiaccio, dopo aver assaggiato il mio contorno di cetrioli in salsa agrodolce all’arancia. È rimasto qualche secondo in silenzio, poi ha sorriso e mi ha detto: “Sai che questo sapore mi riporta a Kyoto?”. Così ha iniziato a raccontarci di come, anni fa, durante un soggiorno studio in Giappone, avesse conosciuto un ragazzo che lavorava in un piccolo ristorante a conduzione familiare dove si fermava sempre a mangiare. Un locale stretto, due piani di legno scuro, con un odore tipico di riso e agrumi. Dietro al bancone c’era sempre lui: mani sottili, gesti precisi, un sorriso timido che si accendeva solo di rado. F. e quel ragazzo non parlarono mai davvero. Qualche parola di cortesia, certo, ma niente di più. Eppure, ogni volta che gli porgeva un piatto, F. immaginava che ci fosse un messaggio nascosto: una complicità silenziosa, un’intesa che non aveva bisogno di traduzioni. Una sera gli preparò un piccolo contorno extra: cetrioli stufati in una salsa dolce e agrumata. F. non seppe mai se fosse una coincidenza o un gesto premeditato, ma gli piacque pensare che fosse un dono speciale.
Non ci fu nessuna dichiarazione, nessuna confidenza. In Giappone, non è facile oltrepassare la soglia del non detto, specialmente per un giovane turista. Però quell’immagine gli è rimasta: due uomini separati da un bancone che si scambiano silenzi carichi di possibilità. Un amore immaginato, sospeso, forse più intenso proprio perché mai accaduto. E ieri sera, davanti al mio piatto, quell’amore silenzioso è tornato per un attimo a vivere. 
“Ecco perché” – mi ha confessato – “il tuo piatto mi ha fatto tornare a sorridere, proprio come allora”.

E tu? C'è un sapore che ti ha fatto ricordare una storia d’amore? Scrivilo nei commenti qui sotto…

CONTORNI > CETRIOLI IN SALSA AGRODOLCE ALL’ARANCIA


Cetrioli > 3
Succo d’arancia > 1 bicchiere
Marmellata d’arance > 1 cucchiaio
Zenzero fresco > 2 cm
Salsa di soia > 4 cucchiai
Pepe di Sichuan > 1 cucchiaino
Peperoncino > 1 pizzico
Zucchero > 1 cucchiaino
Semi di sesamo > 1 cucchiaio
Olio EVO > 3 cucchiai

Lavate i cetrioli, pelateli e tagliateli a metà per il lungo.
Usate un cucchiaio per raschiare via i semi dalla cavità centrale, quindi tagliateli a cubetti.
In una padella antiaderente bene oliata, versate il pepe di Sichuan macinato fresco, il peperoncino, lo zenzero grattugiato, la marmellata d’arance e il cetriolo.
Saltate per 2 minuti, quindi aggiungete il succo d’arancia, la salsa di soia e lo zucchero.
Fate cuocere i cetrioli finché il liquido non si sarà ristretto.
Lasciate raffreddare e serviteli con una spolverata di semi di sesamo tostati.

Se ti piacciono i cetrioli e i sapori giapponesi, prova anche i Gamberi teriyaki con insalata sunomono di cetriolo e alghe wakame...!