sabato 7 luglio 2012

Spezzatino di pollo in salsa di cipolla e fichi neri

Il passato torna quando meno te lo aspetti. A me è successo oggi. Prima mi era capitato raramente, o in forme più leggere, ma oggi è stato tutto più intenso. Sono tornato indietro di qualche anno. È stato un bene, ma fa comunque male.
Ognuno di noi ha il suo fantasma. Ho rivisto quello che ero. Quello che voglio tornare a essere. Uno che non aveva paura di buttarsi, uno capace di inventare nuovi futuri.
Mi sento più forte di prima. Ci sto bene nella mia pelle e sono stanco di svegliarmi infelice senza un particolare motivo, stanco di ritrovarmi in una routine che non lascia spazio all’improvvisazione.
La verità e che sono felice di ricominciare. Mi sento tutto nuovo come un bambino. Come quando si esce dal dolore, quando si sopravvive alla sofferenza e si torna finalmente a respirare. Nuove mete, nuovi scopi, nuove persone, nuove strade da percorrere. È tornato il sorriso, è tornata l’emozione, la voglia di fare: anche se poi la vita rimane la stessa, si impara ad affrontarla con occhi nuovi.
Un solo sentiero e un solo scopo, la felicità. E non per sopravvivere, ma per esistere.
Ho voglia di risvegliare fantasmi, saldare conti col passato.
Il tempo porta con sé variabili impreviste a noi, ai rapporti, alle circostanze, ai caratteri.
E come ogni persona felice, penso sia giusto condividere e far trapelare questo senso di felicità per contagiare altre persone.

SECONDI > SPEZZATINO DI POLLO IN SALSA DI CIPOLLA E FICHI NERI

Spezzatino di pollo > 500 g
Cipolle > 500 g
Fichi neri > 6
Marmellata di fichi > 2 cucchiai
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Aceto di vino bianco > 4 cucchiai
Vino bianco > ½ bicchiere
Zucchero > 100 g
Fave di tonca > 1
Sale > 1 pizzico
Pepe di Sichuan > 1 pizzico

Infarinate lo spezzatino di pollo e fatelo rosolare in una padella antiaderente con l’olio extravergine d’oliva, profumandolo con mezza fava di Tonka grattugiata.
Sfumatelo con il vino bianco, e cuocetelo a fiamma viva fino a quando non avrà preso un bel colore dorato.
Togliete lo spezzatino dal fuoco e tenetelo da parte.
Sbucciate le cipolle, affettatele finemente, mettelele in una ciotola capiente e tenetele a bagno per un’ora nell’acqua fredda.
Scolatele e fatele cuocere nella stessa padella antiaderente con acqua bollente, facendola assorbire pian piano, un mestolo alla volta.
Dopo trenta minuti aggiungete lo zucchero, il sale e l’aceto.
Proseguite la cottura per altri venti minuti e poi unite alla salsa anche i fichi tagliati a spicchi e la marmellata (se non è stagione di fichi, potete raddoppiare la dose di marmellata).
Cuocete la salsa mescolando spesso, fino a quando le cipolle non si saranno completamente disfatte.
Aggiungete quindi alla salsa lo spezzatino di pollo e fatelo insaporire per qualche minuto.
Servitelo caldo, con una generosa spolverata di pepe di Sichuan macinato fresco e la restante fava di Tonka grattugiata.

mercoledì 4 luglio 2012

Riso rosso della Camargue al limone con formaggio feta e menta

Incontrare L. è stata un’esperienza toccante. Per chi ha superato la chemio, tutto il resto dovrebbe essere una sciocchezza. Eppure non è sempre così.
L. ha una figlia che sarebbe potuta diventare orfana: la bambina non ha infatti un papà, ma una seconda mamma che l’ha vista nascere e crescere, una figura di riferimento per lei imprescindibile, ma che la legge italiana non riconosce.
L. è una donna a cui sono negati i diritti fondamentali. Perché è lesbica. E perché è nata in un paese che non riconosce nelle diversità un valore. Ha superato la malattia, e ora lotta per ottenere diritti e dignità umana.
Nel nostro paese, ai pazienti omosessuali è spesso negata la possibilità di avere al fianco i propri compagni, di essere assistiti dalla persona amata, con cui si è trascorsa magari un’intera vita.
Gay, lesbiche e transessuali sono lasciati soli, perché in Italia c’è chi fa del termine “famiglia” una questione di principio.
Non si tratta di riformulare il concetto di famiglia allargata, ma di allargare il concetto di famiglia. Perché le nostre famiglie, così come quelle eterosessuali, nascono dall’amore, dalla responsabilità e dal rispetto reciproco. Se le famiglie omosessuali sono diverse dalle altre è solo perché ogni giorno leggiamo e subiamo offese, perché siamo costretti a sposarci all’estero, a concepire figli all’estero e forse un giorno anche a morire all’estero, se l’Italia continuerà a essere tanto inospitale.
Magari in Francia, dove le coppie omosessuali potranno sposarsi e adottare bambini a partire dal primo semestre 2013, come ha confermato il primo ministro Jean-Marc Ayrault nel corso di un importante discorso programmatico in parlamento.
Qualcuno si stupisce ancora dei tanti Pride in Italia e della forza con cui scendiamo in piazza da ormai quarant’anni? Cos’altro fareste se foste anche voi persone senza diritti, in un paese omofobo, dove i commenti dispregiativi e discriminatori della classe politica alimentano e amplificano un clima di crescente intolleranza?

PRIMI > RISO ROSSO DELLA CAMARGUE AL LIMONE CON FORMAGGIO FETA E MENTA

Riso rosso della Camargue > 250 g
Limoni > 2 (non trattati)
Feta > 125 g
Menta > 1 mazzetto
Marmellata di limoni > 2 cucchiai
Olio extravergine d’oliva > ½ bicchiere
Pepe > 1 pizzico
Sale > 1 pizzico

Lessate il riso al dente in abbondante acqua salata. Non abbiate fretta, il riso rosso della Camargue ha bisogno di una cottura lunga.
Una volta pronto, scolatelo e sgranatelo in una capiente insalatiera.
Unite al riso il formaggio feta a cubetti, la scorza dei limoni tagliata sottilmente a coltello e le foglie di menta sminuzzate a mano, quindi condite il tutto con un’emulsione di olio extravergine d’oliva, marmellata di limoni e pepe.
Fate riposare in frigo per almeno un’ora prima di servire.

domenica 24 giugno 2012

Polpette ai datteri in crosta di sfoglia

Mi sono svegliato nel cuore della notte. Lontano da casa, mi sono tornati alla mente i problemi non risolti, le cose lasciate a mezzo, le scelte che incombono, le ansie che avevo accantonato. Il nichilismo è un ospite inquietante, penetra nei sentimenti, confonde i pensieri, intristisce le passioni, cancella forme e orizzonti. Ma la notte ha il grande dono di regalare prospettive sempre diverse, perché offre soluzioni differenti per le cose e le trasforma, a volte anche in maniera sostanziale.
Nella penombra di certi pensieri anche i brividi sembrano stelle. Ci sono infatti pensieri che non sopportano la luce del giorno. Al buio cambiano, si rilassano, suggeriscono possibili soluzioni.
Perché di notte tutto sembra diverso? Dev’essere per via del silenzio. Il  silenzio esprime e vuole solo verità, perché racchiude le parole non dette, spesso le più belle.

SECONDI > POLPETTE AI DATTERI IN CROSTA DI SFOGLIA

Macinato di bovino > 250 g
Macinato di suino > 150 g
Pasta di datteri > 70 g
Pasta sfoglia > 1 rotolo
Cannella > ½ cucchiaino
Noce moscata > 1 pizzico
Chiodi di garofano > 1 pizzico
Sale > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico
Olio extravergine d’oliva > 3 cucchiai

Versate in una ciotola capiente la carne macinata e la pasta di datteri grattata con una grattugia a maglie larghe (in alternativa potete usare datteri secchi denocciolati e passati al mixer).
Aggiungete sale e spezie, e impastate a lungo con le mani, per rendere l'impasto tenero e amalgamare alla perfezione tutti gli ingredienti.
Ricavate delle polpette grandi come una noce, e lasciatele in frigo per un’ora.
Scaldate un filo d’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente, e fate rosolare le polpette su tutti i lati. Proseguite la cottura a fuoco medio per una decina di minuti, girandole continuamente (ma delicatamente) finché non saranno imbrunite.
Fate raffreddare le polpette.
Prendete un foglio di pasta sfoglia e dividetelo in quadrati di circa 8 cm di lato.
Ponete una polpetta al centro di ogni quadrato, e avvolgetele attorno la sfoglia.
Fate cuocere in forno caldo per 30 minuti a 200°.

venerdì 15 giugno 2012

Bocconcini di pollo caramellati alla soia con maionese al tè verde Matcha

Forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita? Incontri sbagliati, amicizie fallaci, promesse lusinghiere, adulazioni svergognate, il passato riaffiora, si fa spazio nel presente.
Dicono che niente duri per sempre. I sogni cambiano, le tendenze vanno e vengono, persino le amicizie non fanno eccezione, scoprendosi improvvisamente fuori moda.
Se per dimenticare un uomo serve la metà del tempo che si è stati insieme, per dimenticare un amico non basta un’eternità. Le persone entrano nella tua vita e poi ne escono, spesso senza neppure salutare.
A volte è confortante sapere che coloro che ami rimarranno per sempre impressi nel tuo cuore. Altre volte, però, fa un male cane.
Come si fa ad andare verso il futuro, quando il passato è ancora presente?
Improvvisamente mi ritrovo nel mio vecchio schema: mangio cibo giapponese, resto sveglio fino a tardi e mi sento inquieto. Ma posso ancora dare la colpa al terremoto.

SECONDI > BOCCONCINI DI POLLO CARAMELLATI ALLA SOIA CON MAIONESE AL TÈ VERDE MATCHA

Petto di pollo > 500 g
Salsa di soia > 10 cucchiai
Martini Extra Dry > 6 cucchiai
Zucchero > 2 cucchiai
Riso basmati  > 3 pugni
Maionese > 50 g
Tè verde Matcha > 1 cucchiaino

Sciacquate il riso basmati in acqua fredda per un paio di minuti.
Fate bollire una quantità di acqua pari al doppio del peso del riso, quindi versate il riso e aspettate che l’acqua riprenda a bollire.
Abbassate la fiamma e proseguite la cottura a tegame coperto, finché l’acqua non sarà completamente assorbita.
Spegnete il fuoco e lasciate riposare il riso per qualche minuto, poi versatelo in un piatto e sgranatelo accuratamente.
Tagliate il petto di pollo in bocconcini di medie dimensioni. Fatelo marinare per un’ora in un’emulsione di salsa di soia (Kikkoman), Martini Extra Dry e zucchero.
Cuocete il pollo a fuoco lento nella sua marinatura, fino a quando non sarà perfettamente caramellato.
Mescolate intanto il tè verde Matcha alla maionese, facendo attenzione che non si formino grumi.
Impiattate il riso servendovi di un coppapasta, e adagiateci sopra i bocconcini di pollo caramellati alla soia.
Servite offrendo a parte la maionese al tè verde Matcha.

lunedì 11 giugno 2012

Torta di pane con insalata di misticanza

Ieri sera io e il mio compagno ci siamo trovati a una cena tra single. Essere single oggi non è più un’onta, un marchio diffamatorio appeso al petto. La società accetta questa figura moderna e fornisce tutte le possibilità e gli strumenti per essere felici anche da soli.
Ho amici che non hanno la smania di essere sempre in due, perché in due sono già stati e il ricordo non è evidentemente esaltante. Soli stanno bene. Magari più per una forma di egoismo che li rende diffidenti verso gli altri che per paura di impegnare emozioni e sentimenti incontrollabili.
Pensano all’amore, ma non lo trovano perché sono diventati ormai poco perseveranti e molto esigenti. Così si limitano ad avere piccole storie che interrompono una serena vita da single.
Non è facile per loro legarsi stabilmente a una persona. Stanno bene con i loro interessi, certi della loro vera o presunta intelligenza, piacevoli e interessanti, orgogliosi della loro cultura di sinistra.
Personalmente credo che ci possa e ci debba essere spazio anche per i sentimenti. Solo una grande passione aprirà questo mondo all’amore. Che, in fondo, è quello che tutti cerchiamo.

CONTORNI > TORTA DI PANE CON INSALATA DI MISTICANZA

Farina > 500 g
Mozzarella di bufala > 250 g
Olive nere > 100 g
Finocchietto selvatico > 30 g
Semi di papavero > 2 cucchiai
Acqua > 250 ml
Misticanza > 250 g
Mela > 1
Uvetta > 15 g
Mandorle pelate > 15
Fichi secchi > 6
Limone > 1
Aceto balsamico > 1 cucchiaio
Lievito per pizza > 1 bustina e ½
Olio extravergine d’oliva > 10 cucchiai
Zucchero > 1 cucchiaino
Sale > 1 cucchiaino

Versate su una spianatoia la farina a fontana, aggiungete il sale, lo zucchero, il lievito per pizza e mescolate bene.
Iniziate a impastare unendo 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva e l’acqua, un goccio alla volta. Unite quindi la mozzarella sbriciolata, le olive e il finocchietto selvatico battuti al coltello, e lavorate il tutto per pochi minuti, fino a quando non otterrete una pasta morbida ed elastica.
Formate un panetto, incidete la superficie con un taglio a croce, e lasciate riposare a temperatura ambiente per un’ora e mezza, dopo averla coperta con uno strofinaccio.
Ungete uno stampo per ciambella a cerniera con buco, versate l’impasto e premete per farlo aderire alla base.
Spennellate la superficie con 2 cucchiai olio extravergine d’oliva e cospargetela con semi di papavero.
Fare cuocere in forno riscaldato per 30 minuti a 210°.
Preparate intanto l’insalata. Unite in una ciotola la misticanza (ruchetta, crescione, pimpinella, lattuga di campo, cicoria selvatica e cime di finocchio selvatico), la mela sbucciata e tagliata a cubetti, l’uvetta, le mandorle pelate, i fichi secchi a pezzetti, la scorza di un limone e condite con una vinaigrette di olio extravergine d’oliva emulsionato all’aceto balsamico, sale e pepe.
Sformate la torta di pane, lasciatela raffreddare e versate nell’incavo l’insalata di misticanza.

sabato 2 giugno 2012

Insalata di melone con formaggio feta, basilico e pinoli


Ieri sera di chiacchiere se ne sono fatte tante. Quasi cinquanta persone (tra cui le misteriose bloggers di “I know the secret of Victoria”) hanno partecipato a una cena allargata per il lancio della prima collezione di anelli PopDesign.  
Dal cuore pulsante dello shopping di Manhattan al ferrarese Palazzo Bevilacqua, per un pop-up shop di una notte, ad accesso strettamente riservato. Un’evoluzione dello swap party, come è stato definito dalla giornalista Francesca Succi.
Oltre centocinquanta anelli in edizione limitata per distinguersi da chi segue la moda, che saranno presto in vendita anche on line sul sito PopDesign.
L'obiettivo del nuovo brand di eco-gioielli era quello di creare un evento effimero che si legasse a un messaggio temporaneo duraturo. 
Bersaglio centrato: la parola d’ordine ora, anche nella moda, è diventata re-inventare, riciclare!
L’evento di ieri sera ha segnato anche il debutto ufficiale di Neparliamoacena Banqueting. Per l’occasione ho deliziato il palato delle tante ospiti con ricette ben note a chi segue questo blog: Insalata di pollo e avocado con composta di agrumi, Mousse di Parmigiano Reggiano con pere al vino rosso e indivia, Risotto al limone e liquirizia, Cuscussù freddo, Code di gamberi su crema di piselli e menta, Seppioline in salsa di peperoni allo zafferano e un’inedita Insalata di melone, di cui vi svelo subito rapida e semplicissima ricetta…

CONTORNI > INSALATA DI MELONE CON FORMAGGIO FETA, BASILICO E PINOLI

Melone giallo > 1
Feta > 300 g
Basilico > 30 foglie
Pinoli > 20 g
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sale > 1 pizzico
Pepe di Sichuan > 1 pizzico

Pulite il melone e tagliatelo a cubetti, tagliate il formaggio feta a dadini, lavate e sminuzzate il basilico, poi unite tutto in un’insalatiera, condendo con l’olio extravergine d’oliva, il sale e il pepe di Sichuan macinato al momento.
Prima di servire, corpargete l’insalata di pinoli tostati.




lunedì 28 maggio 2012

Frolle di ricotta alla camomilla

Ci sono profumi che ricordo ancora adesso, nonostante siano passati degli anni, come quello di mia nonna, come quello della coccoina, come quello dei capelli di mia mamma freschi di shampoo. Penso che non esista niente di più bello del profumo di un’altra persona che ti rimane appiccicato ai vestiti dopo un abbraccio. E quello della camomilla sprigiona sensazioni morbide e avvolgenti, apprezzabili in ogni stagione dell’anno.Non ricordo quando mi sono innamorato del suo profumo. Forse tra l'erba di una casa di campagna, da bambino, sdraiato tra le pratoline, mentre l’odore intenso di camomilla giungeva dal campo vicino.
L'odore della camomilla può migliorare un bagno, col suo aroma sottile e dolce di serenità. E dopo il relax nella vasca, una tazza di camomilla può alleviare l'insonnia.
Tradizionale e semplice nella sua versione originale, la frolla alla ricotta è una delle delizie più antiche che si conoscano. Per il brunch di questa domenica ho voluto impreziosirla con il sapore della camomilla. Per una ritrovata serenità, dopo le scosse del recente terremoto…

DOLCI > FROLLE DI RICOTTA ALLA CAMOMILLA

Farina > 500 g
Lievito > 1 bustina
Burro > 100 g
Latte > 50 g
Sale > 1 pizzico
Zucchero semolato > 150 g
Zucchero a velo > 150 g
Uova > 5
Ricotta di mucca > 500 g
Fiori di camomilla essiccati > 1 cucchiaio
Acqua > 150 ml
Tapioca in polvere > 10 g

Disponete la farina a fontana sul piano di lavoro, unite il lievito e il burro freddo a tocchetti.
Impastate velocemente, aggiungendo lo zucchero, due uova e il latte.
Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per mezz’ora.
Fate intanto bollire l’acqua, e versatela ancora bollente sui fiori di camomilla.
Lasciate in infusione per una decina di minuti, poi filtrate e fate raffreddare.
Unite alla tisana la farina di tapioca, mescolando perché non si formino grumi, fino a raggiungere la consistenza di uno sciroppo.
Scolate la ricotta, trasferitela in un colino e copritela con un peso perché elimini tutto il siero.
Lavorate la ricotta con una forchetta, quindi aggiungete la riduzione di camomilla.
Montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso, e incorporatelo alla crema di ricotta, mescolando delicatamente.
Stendete la pasta frolla, e foderate il fondo e le pareti di quattro piccoli stampi da crostata, dopo averli imburrati e infarinati.
Trasferite la farcia di ricotta nella base di frolla e infornate il tutto a 180° per circa 40 minuti.

sabato 19 maggio 2012

Mousse di Parmigiano Reggiano con pere al vino rosso e indivia

Tra un paio di settimane mi occuperò del catering per il lancio della nuova linea di anelli PopDesign: centocinquanta eco-gioielli insoliti e divertenti che impreziosiscono il design degli oggetti d’uso comune. Ogni anello è fatto a mano utilizzando bottoni recuperati in giro per il mondo, tra mercatini dell’antiquariato e sotto la polvere di vecchie soffitte, tra botteghe di modernariato e abiti smessi di negozi vintage.
Bottoni di madreperla, iridescenti, nessuno uguale all’altro. Bottoni in legno naturale o colorato, molti dei quali pitturati a mano. I grandi bottoni sfumati degli anni Cinquanta, quelli gioiello degli anni Sessanta, griffati dai vari stilisti per ostentarne il lusso. I bottoni essenziali degli anni Ottanta, e quelli preziosi degli anni Novanta, caratterizzati da pietre, strass, materie prime pregiate.
Ogni bottone ha una sua memoria, una storia d’amore, di rabbia, di passione. Ogni bottone è un momento, una persona, un posto. Ogni bottone ha un suo ricordo capace di riflettere le evoluzioni della moda. Ognuno ha il suo ruolo, come in un teatro. E ognuno è unico.
La collezione sarà presentata venerdì 1 giugno 2012 a Ferrara. Per partecipare è possibile richiedere l’invito via mail a info@pop-design.it o tramite sms al numero 347.4812091.
Una collezione in controtendenza, per distinguersi da chi segue la moda. E un buffet che non mancherà di stupirvi. A cominciare da questa mousse di Parmigiano Reggiano con pere al vino rosso e indivia.Vi aspetto! ;-)
Nell'attesa, potete visionare in anteprima alcune delle creazioni nel sito PopDesign

ANTIPASTI > MOUSSE DI PARMIGIANO REGGIANO CON PERE AL VINO ROSSO E INDIVIA
Panna fresca > 500 g
Parmigiano Reggiano > 240 g
Pere William > 2
Vino rosso > 1 bicchiere
Zucchero > 1 cucchiaio
Miele di acacia > 1 cucchiaio
Agar agar > 1 cucchiaino
Noce moscata > 1 pizzico
Pepe nero > 1 pizzico

Fate bollire la panna, quindi aggiungete l’agar agar sciolto in un goccio di acqua fredda.
Unite il Parmigiano Reggiano grattugiato, il pepe e la noce moscata, mescolando con una frusta fino a quando il formaggio non sarà completamente sciolto, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Versate la mousse nel tumbler basso, riempiendo il bicchiere fino a tre quarti e fate raffreddare in frigorifero per almeno 2 ore.
Pelate le pere, tagliatele a cubetti e fatele saltare in una padella antiaderente con lo zucchero e il miele, quindi bagnatele con il vino rosso e proseguite la cottura fino a ottenere una salsa della giusta densità.
Versate sulla mousse di Parmigiano Reggiano qualche pezzetto di pera e un cucchiaio di sciroppo al vino rosso.
Guarnite con due foglie di indivia.