Ieri
sera a cena sono stato travolto da un ricordo improvviso e
inatteso. Mentre parlavamo delle nostre adolescenze, mi sono sorpreso a
rivivere singolari dettagli di un pomeriggio d’estate, dialoghi al telefono,
colori e profumi.
La
mia memoria funziona in maniera selettiva. Che non sarebbe male, di per sé.
Peccato solo che non segua un principio unico e invariabile per discriminare ciò
che andrebbe cancellato da ciò che invece meriterebbe di essere salvato.
Si
dice che tendiamo a ricordare gli eventi sfortunati, perché sono quelli che si
fissano più a lungo nella memoria. Oppure gli argomenti che davvero ci
interessano, le persone che più ci piacciono, le cose che ci riguardano in
maniera diretta o indiretta.
Non
è il mio caso. Le maglie della mia memoria sono strette e istintive. Ho rimosso
con inconsapevole noncuranza interi capitoli della mia esistenza, soprattutto
quelli più dolorosi e drammatici, legati alla malattia o all’abbandono. Forse è
per questo che non rimango mai arrabbiato a lungo. Di solito tendo a scordare
le liti, ci passo sopra in fretta, ma spesso finisco col dimenticare anche le
riconciliazioni e le scuse, rischiando di serbare rancore infinito.
Della
maggior parte delle persone che incontro non ricordo né nomi né volti.
Dimentico i finali delle storie, i titoli dei libri, e persino i nomi dei loro
autori. Appuntamenti, date e un mucchio di altre informazioni vanno e vengono,
ma potrei citare i numeri di telefono di ogni casa in cui sono vissuto. Senza con
questo riuscire a tenere a mente il mio attuale numero di cellulare.
E
se i nostri ricordi non fossero una replica delle nostre esperienze, ma la loro
rielaborazione? La memoria non è un semplice deposito di tracce delle
esperienze passate, ma una rete complessa di attività che ristrutturano
costantemente il passato alla luce del nostro presente. E del nostro piano d’azione
verso il futuro.
PRIMI
> INSALATA AI TRE CEREALI CON PANCETTA CARAMELLATA, MELE VERDI E FIOCCHI DI
PAPRICA ROSSA
3
Cereali > 400 g
Pancetta
affumicata > 200 g
Mele
Granny Smith > 2
Confettura
di zenzero > 2 cucchiai
Fiocchi
di paprica rossa > 20 g
Olio
extravergine d’oliva > 5 cucchiai
Sale
> 1 pizzico
Pepe
> 1 pizzico
Lessate
i tre cereali al dente, in abbondante acqua salata. Se utilizzate la Linea
Benessere Gallo, il riso, il farro e l’orzo non vanno messi a bagno, cuociono
insieme in soli 12 minuti e restano sempre croccanti.
Una
volta pronti, scolateli e fateli raffreddare con un getto veloce di acqua
fredda. Scolateli nuovamente e sgranateli in una capiente insalatiera.
Tagliate
la pancetta affumicata a dadini, e fatela rosolare in una padella antiaderente
con la confettura di zenzero.
Se
non trovate la confettura di zenzero, potete utilizzare della confettura di
limoni con l’aggiunta di una bella grattugiata di radice fresca di zenzero.
Unite
ai tre cereali la mela, la pancetta caramellata e i fiocchi croccanti di paprica rossa.
Condite
il tutto con l’olio extravergine d’oliva, il sale e il pepe.
Fate
riposare in frigo per almeno un’ora prima di servire.
Valla a capire la memoria. Si diverte a farci scherzi strani. A volte ci tradisce,altre volte ci sorprende riportandoci chissà dove, chissà con chi. La memoria è un fiume in cui buttiamo quello che al momento non ci serve, ma lei con la sua corrente ce li rende, quei ricordi, più vividi o più consumati, secondo me quasi mai fedeli a sè stessi.
RispondiEliminaInteressante piatto! Aromatico, come piacciono a me ;-)
Meno male che ogni tanto mi ricordo di passare alla Bottega delle Spezie... Così mi lascio ispirare dagli aromi e dai profumi... La memoria olfattiva non mi tradisce mai! ;-)
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