Ieri
sera a cena ho proposto un Martini Rosso come aperitivo. L’ho servito liscio,
con una fettina d’arancia e qualche cubetto di ghiaccio.
Mentre
le nuove generazioni si omologano con lo Spritz, mi è venuto naturale guardare
al passato.
Un
Martini è un Martini, non ci sono storie. Il sapore è inconfondibile, un
profumo dolciastro di erbe macerate, lo stesso dello sciroppo per la tosse di
quando ero bambino. Forse è questo a renderlo ancora più unico.
La
bottiglia non è mai cambiata, almeno per quanto io ricordi, anche se oggi non
può più essere denominato Vermut, in quanto la sua gradazione alcolica è scesa
a 14,4° (quindi inferiore ai 16° richiesti per determinarne la definizione
merceologica).
Il
gioco dei ricordi ci ha portato a vecchie pubblicità televisive del Martini.
L’inconfondibile
voce di Ornella Vanoni in uno spot degli anni Ottanta. Non cantava, ma si
limitava a recitare il testo fuori campo, mentre una cameriera su pattini a
rotelle attraversava la città per portare l’aperitivo a un affascinante uomo
d’affari.
E
ancora, Charlieze Teron al tavolo di un bar in compagnia di un uomo anziano.
Poco distante un ragazzo si asciugava le labbra da una goccia di Martini, lei
si alzava per raggiungerlo ma un filo del vestito rimaneva impigliato alla sedia,
facendo accorciare la gonna passo dopo passo.
Poi,
in anni più recenti, altri spot con George Clooney e con Gwyneth Paltrow.
Ho
sorpreso tutti mostrando una pubblicità russa del Martini con Jude Law
protagonista. Cibo e sesso hanno la stessa localizzazione cerebrale, gli stessi
circuiti neuroendocrini, gli stessi ormoni che li controllano. Dopo aver
risvegliato l’appetito dei sensi con uno degli uomini più sexy del pianeta, ho
dirottato il desiderio dei miei ospiti sull’appetito di cibo… E il Martini Rosso
è tornato protagonista anche in cucina.
SECONDI
> OSSOBUCO DI VITELLO IN SALSA DI MARTINI ROSSO E
MIRTILLI
Ossibuchi
di vitello > 4
Scalogno
> 1
Martini
Rosso > ½ bicchiere
Mirtilli
rossi secchi > 60 g
Farina
> 4 cucchiai
Brodo
vegetale > 700 ml circa
Olio
extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sape
> 1 pizzico
Pepe
> 1 pizzico
Incidete
la pellicina lungo il bordo degli ossibuchi di vitello e gli eventuali nervetti
al centro, affinché la carne non si arricci cuocendo.
Tritate
lo scalogno e fatelo soffriggere nell’olio extravergine d’oliva.
Infarinate
gli ossibuchi e uniteli al soffritto, facendoli rosolare bene da entrambi i
lati a fuoco lento.
Salate,
pepate e sfumate con il Martini Rosso.
Aggiungete
i mirtilli rossi secchi e il restante brodo vegetale, fino a coprire
completamente gli ossibuchi.
Coprite
con un coperchio e proseguite la cottura a fuoco lento per un’ora.
A
cottura ultimata, togliete il coperchio e fate restringere la salsa prima di
servire.
Ti faccio i complimenti perchè i tuoi racconti sono sempre molto affascinati, complimenti anche per questo ossobuco!!
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