Anche
oggi il treno è in ritardo. A volte ringrazio i ritardi dei treni, perché mi
permettono di rimanere in stazione un po’ di più.
In quei momenti, mi scelgo un posto defilato e osservo la gente, cercando di capire dove andrà, che aspettative ha.
In quei momenti, mi scelgo un posto defilato e osservo la gente, cercando di capire dove andrà, che aspettative ha.
Le
stazioni mi hanno sempre affascinano per la moltitudine di persone. Tutte
diverse le une dalle altre, eppure tutte uguali. Le guardo allinearsi dietro la
linea gialla, nell’attesa del treno. Ognuna con la propria storia che cerco di
intuire da un gesto, un’espressione, un modo di vestire. Storie di uomini e di
donne. Di quello che sono e di quello che non sono. O semplicemente di quello
che avrebbero voluto essere.
Faccio
il pendolare da quattro anni. Viaggio senza bagagli. Prendo treni di corsa,
mentre in corsa arrivano al binario. Salgo nella calca e viaggio accalcato con
estranei che sanno di fumo, di sudore, di McDonald’s o di fragranze dolciastre
nebulizzate sempre troppo generosamente.
Noto
subito i pendolari che incrocio con più frequenza. Li osservo uno per uno. Non
ne conosco nessuno, ma ormai ho memorizzato le facce. Mi incuriosiscono
soprattutto gli occhi che cercano altri occhi, che scrutano come alla ricerca
di qualcuno.
Che
belli gli sguardi sul treno, tutti un po’ lascivi, tutti che chiedono qualcosa,
che cercano nell’altro un appiglio. C’è chi si innamora a prima vista e chi
tradisce a ogni sguardo. E c’è chi piange per un amore finito, volgendo lo
sguardo al panorama che passa veloce.
Guardare
fuori dal finestrino è come cercare una risposta, una soluzione, una via
d’uscita a una monotonia che non riusciamo a fuggire.
Osservo
la gente che vive la propria vita, e mi rendo conto di quante facce abbiano
oggi le nostre città. Una faccia per ogni giorno dell’anno.
SECONDI > QUINOA CON SEPPIE AL POMODORO E CAPPERI DI
PANTELLERIA
Quinoa > 300 g
Seppie > 800 g
Passata di pomodoro > 250 g
Capperi di Pantelleria > 2 manciate
Dragoncello fresco > 1 mazzetto
Vino bianco > ½ bicchiere
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Zucchero > 1 pizzico
Sale > 1 pizzico
Pepe bianco di Penja > 1 pizzico
Svuotate e pulite le seppie, eliminando l’eventuale osso contenuto
nella sacca, gli occhi e il becco. Lavatele sotto l’acqua corrente e
asciugatele con carta da cucina.
Fatele rosolare nella pentola a pressione con l’olio extravergine
d’oliva, il dragoncello tritato, il pepe bianco di Penja e poco sale.
Versate il vino bianco e fatelo sfumare, quindi versate la passata
di pomodoro, un pizzico di zucchero e i capperi.
Mescolate e chiudete la pentola a pressione.
Appena il sibilo si intensifica, abbassate la fiamma e cuocete per
10 minuti (il tempo può variare di qualche minuto a seconda della grandezza
delle seppie).
Spegnete il fuoco, lasciate sfiatare bene, quindi aprite la
pentola a pressione, togliete le seppie e tenetele da parte coperte.
Versate la quinoa nel liquido di cottura, mescolate e chiudete
nuovamente la pentola a pressione.
Appena il sibilo si intensifica, abbassate la fiamma e cuocete per
2 minuti.
Spegnete il fuoco, lasciate sfiatare bene, quindi aprite la
pentola a pressione.
Lasciate asciugare la quinoa a fiamma dolce, mescolando perché non
si attacchi.
Impiattate la quinoa servendovi di un coppapasta. Guarnite con le
seppie e una spolverata di dragoncello fresco tritato.
Originaria
del Sud America, la quinoa è una delle piante con più proprietà nutritive al
mondo: per il suo buon apporto proteico costituisce l’alimento base per le
popolazioni andine.
Nonostante
sia utilizzata come un cereale, per via del suo contenuto abbondante di amido,
la quinoa non contiene glutine ed è quindi indicata nelle diete per celiaci. La
trovate in erboristeria, nei negozi di alimenti biologici e nei supermercati
NaturaSì.
Volevo giusto chiederti consiglio su come come cucinare la quinoa che ho comprato la settimana scorsa. Leggevo che viene chiamata il non cereale e che la mangiavano gli astronauti, tanto è nutriente. Bebi
RispondiEliminaciao bebi,
RispondiEliminaallora ti ho letto nel pensiero...! ;-)
posterò anche una variante vegetariana, appena avrò tempo di testarla...
qualche settimana fa, a roma, sono stato tentato da un supermercato bio: ho comprato quinoa, farricello, gomasio e altre diavolerie...
sono in arrivo nuove contaminazioni di gusto...
Ora non so se sia la tua professione, ma questo è un bel commento filosofico...passando alla ricetta, un piatto gustoso, senza trascurare la qualità.
RispondiEliminagrazie, di professione scrivo e insegno scrittura creativa, anche se la cunina si sta facendo largo a poco a poco tra le mie attività...
Eliminaniente di filosofico, per carità, semplicemente il vizio di osservare le persone e ciò che mi circonda...