martedì 27 novembre 2012

Mascarpone variegato al cioccolato con fiocchi integrali e pinoli

Li sento ancora ogni tanto nell’aria. Profumi passati, come quelli che indossavo da ragazzo, illudendomi che fossero una seconda pelle solo mia. Il primo che ricordo è il dopobarba Azzaro. Fa parte della mia infanzia, e lo ritrovo ogni volta che abbraccio mio padre. Lo rubavo dalla mensola dello specchio del bagno, prima ancora di iniziare a radermi. Ha note di testa intrise di cumino,
iris, lavanda, salvia sclarea, basilico, anice, bergamotto e limone, in mezzo ha note di sandalo, bacche di ginepro, patchouli, vetiver, cedro e cardamone, e solo più tardi entrano in scena pelle, fave di tonka, ambra, muschio e Evernia prunastri. In quegli anni gli uomini si dividevano in due categorie: chi indossava Azzaro e chi preferiva invece Drakkar Noir di Guy Laroche. Un po’ come succedeva tra chi ascoltava i Duran Duran e gli Spandau Ballet. O prima ancora i Beatles e i Rolling Stones.
Appena ho capito la mia urgenza di uscire dal coro, ho cambiato pelle. Le nuove fragranze finiscono spesso per cancellare il ricordo dei profumi passati. 
Come per l’abbigliamento, il profumo mi ha aiutato a distinguermi. Ho indossato Kenzo pour Homme, precursore nelle note marine, con quell’aroma di muschio verde e pepe bianco. Poi ha iniziato a usarlo la ragazza del mio migliore amico dell’epoca, così mi sono riscoperto nelle note di Dolce & Gabbana, arricchite dalla sensualità del tabacco. Erano gli anni delle prime scoperte, della mia consapevolezza e poi della mia emancipazione, quando a ventitré anni sono andato a vivere per conto mio.
La mia pelle ha poi odorato per anni di Allure Homme di Chanel, una fragranza che raccontava la storia di un uomo coraggioso, generoso, ma anche spirito libero. Era l’odore di un amante, e non poteva rimanere attaccato per sempre alla mia pelle. Ero alla ricerca di un amore a tempo indeterminato, e nel cercarlo ho iniziato a scegliere i profumi come i vestiti, in base al tempo e all’umore. E così ho imparato a scegliere quelli dei maestri profumieri.
Philosykos di Dyptique, una delle migliori fragranze di fico mai create e uno dei profumi preferiti di tutti i tempi. Bois Farine di Artisan Parfumeur, ricco e fresco come una pioggia di farina. E ancora Safrant Troublant, in cui zafferano e vaniglia si accordano amalgamandosi, o Poivre Piquant, che unisce aggressività di pepe bianco e liquirizia leggermente amara alla tenerezza vellutata data da latte e miele. E infine il mio preferito, Blue Amber di Montale, che mi ha fatto conoscere Giorgio.
Quante spezie ed erbe aromatiche ci sono nei miei profumi... Le stesse che caratterizzano la mia cucina speziata e aromatica.

DOLCI > MASCARPONE VARIEGATO AL CIOCCOLATO CON FIOCCHI INTEGRALI E PINOLI

Mascarpone > 250 g
Uova > 3
Panna fresca > 250 g
Zucchero > 100 g
Pinoli > 30 g
Fiocchi integrali > 20 g
Amaretto di Saronno > 4 cucchiai

Montate i tuorli con 50 g di zucchero fino a renderli soffici e spumosi.
Lavorate il mascarpone con una spatola, poi aggiungete il composto di uova e continuate a montare fino a quando non otterrete una crema liscia.
Montate la panna con lo zucchero rimasto e incorporatela al mascarpone, mescolando dolcemente con un cucchiaio, sempre dal basso verso l’alto.
Aggiungete quindi i pinoli tostati.
Riducete il cioccolato a pezzetti, mettetelo in un pentolino e fatelo sciogliere a bagnomaria. Quando inizia a fondere togliete la pentola dal fuoco, aggiungete l’Amaretto di Saronno e mescolate con una spatola di legno finché il cioccolato non sarà completamente liquido.
Versate il cioccolato sulla crema di mascarpone (va sempre versato il cioccolato sugli altri ingredienti di pasticceria e non il contrario) e mescolate appena, giusto per dare all’insieme un aspetto variegato.
Versate il mascarpone in quattro coppette monoporzione e fate raffreddare in frigo per un paio di ore.
Per una nota croccante, prima di servire il dessert aggiungete qualche fiocco integrale.

Per la cottura a bagnomaria, il pentolino che contiene il cioccolato va posato nel tegame con l’acqua facendo attenzione che le pareti dei due recipienti non aderiscano. Attenzione inoltre a non coprire con un coperchio il pentolino, dal momento che le gocce di condensa cadrebbero nel cioccolato.